La sicurezza negli interventi congiunti elicottero-ambulanze

La parola “sicurezza” ricorre spesso quando si parla di elicooperazione: ma essere sicuri di cosa e per cosa? Ad esempio, di conoscere il proprio lavoro, di saper fare ciò che ci viene richiesto, di saper fronteggiare le situazioni impreviste, di saper adottare il comportamento adatto per ogni situazione, di non arrecare danno a se stessi e agli altri, di conoscere le problematiche del lavoro di equipe, di remare dalla stessa parte, di avere autocontrollo … essere sicuri di tutto ciò significa rafforzare la sicurezza del teatro operativo in cui ci si muove. L’obiettivo principale di ogni attività aeronautica è operare in sicurezza e l’attività H.E.M.S. non si sottrae a questo principio. Se una sola condizione che incide sulla sicurezza venisse a mancare (e di cause ce ne possono essere diverse), la missione non dovrebbe essere espletata. Che cos’è il rischio? È il prodotto della probabilità “p”  che un evento si verifichi, moltiplicato per la gravità delle conseguenze “g” che può determinare e può essere indicato con la seguente formula: r = p * g

E’ compito del “risk management” identificare i pericoli, valutarli dal punto di vista qualitativo e quantitativo, favorire il processo decisionale (massimo risultato ottenibile con le risorse disponibili e con il minimo rischio), applicare correttivi. In un intervento primario H.E.M.S. gli elementi di criticità (fattori di rischio) comprendono la situazione meteorologica (visibilità limitata, pioggia, nuvolosità …) e l’incognita della destinazione (destinazione sconosciuta, scarsa conoscenza dei luoghi, scarsa attività operativa nel mese precedente …). Le cause degli incidenti di volo che hanno coinvolto elicotteri impiegati nel servizio H.E.M.S.  sono essenzialmente riconducibili alla mancanza di sicurezza all’interno dell’area delle operazioni, perdita di controllo della situazione in condizioni di stress operativo, omessa attivazione del giusto comportamento individuale in situazioni e ambienti particolari, difetto nelle radiocomunicazioni terra-bordo!
-terra. L’attività H.E.M.S. è considerata ad alto rischio per molteplici motivi; possiamo individuare due tipologie di rischio, la prima legata al volo e la seconda allo scenario dell’intervento:
RISCHI LEGATI AL VOLO:  volo a vista condotto a bassa quota, impegno nella ricerca del target, pericolo collisione con ostacoli aerei e con altri velivoli, atterraggi e decolli su superfici occasionali;
RISCHI LEGATI ALLO SCENARIO OPERATIVO:  impatto del rotore di coda, urto delle del rotore principale con oggetti lunghi mal posizionati e trasportati, sollevamento oggetti non ancorati dovuto al flusso d’aria determinato dai rotori, impatto di operatori a terra con il rotore di coda …
Ci sono situazioni che possono condizionare negativamente la performance degli operatori quali, ad esempio, lo stress del volo, la difficoltà nel comunicare, la pressione della gente, l’ambiente ostile, le condizioni del paziente, il frastuono del motore dell’elicottero e il flusso d’aria generato dalle pale in movimento, la scarsa preparazione individuale, la difficoltà di raggiungere l’infortunato, il rapporto con i colleghi e così via. Una condizione di stress operativo porta l’operatore a non fare o a fare in modo sbagliato e, molto spesso, a commettere errori che possono causare un incidente. L’equipaggio di un’ambulanza che per primo arriva sulla scena operativa, deve mettere in atto una serie di manovre e procedure per far si che l’intervento dell’elicottero avvenga in condizioni di maggior sicurezza possibile. E’ importante che ogni operatore acquisisca in brevissimo tempo la cosiddetta “situational awareness” e che qualcuno di questi, si d!
edichi alla messa in sicurezza dell’area di intervento; questa deve essere libera da ostacoli e con un sentiero di avvicinamento e di decollo possibilmente controvento. La superficie deve essere in piano e con il fondo del terreno compatto, delle dimensioni di circa due volte il diametro del rotore principale (solitamente 25 passi per lato sono sufficienti). Il flappeggio dell’elicottero in avvicinamento si percepisce quando questo è a 1.000/1.500 metri dal target: è opportuno che un soccorritore, se non ha in dotazione una ricetrasmittente portatile, rimanga a bordo dell’autoambulanza per comunicare via radio con l’elicottero in avvicinamento. Comunque, la decisione di atterrare o meno sull’area prescelta è del pilota che ne valuta le condizioni di sicurezza. A terra, l’elicottero può spegnere i motori o rimanere con i rotori in movimento: comunque sia, è obbligatorio avvicinarsi od allontanarsi dal velivolo seguendo determinati percorsi che sono sotto il !
controllo visivo del pilota mentre è assolutamente vietato transitare dietro la coda; va ricordato che il pilota, nel cockpit, è seduto a destra e che qualsiasi operatore a terra deve essere autorizzato dal pilota stesso o dall’H.E.M.S. crew member ad avvicinarsi all’elicottero anche se i rotori sono fermi. E’ importante ricordare che quando ci si muove nei pressi del velivolo (anche se ha i rotori fermi) non si devono sollevare le braccia ne’ tenere verticalmente oggetti lunghi. Quando l’elicottero riparte, è opportuno che i mezzi di soccorso terrestri intervenuti rimangano a presidiare l’area di atterraggio per alcuni minuti poiché, in caso di emergenza tecnica o sanitaria, il velivolo potrebbe ritornare in quella piazzola. In conclusione, per una buona elicooperazione il soccorritore deve essere a conoscenza delle problematiche legate al servizio H.E.M.S. delle regole e dei comportamenti idonei alla salvaguardia della sicurezza operativa per cui, riassumendo, le cose da sapere e da saper fare sono:
1) Conoscere lo scopo e le tipologie delle missioni H.E.M.S.
2) Conoscere l’elicottero, i vantaggi ed i limiti nelle operazioni H.E.M.S.
3) Conoscere le problematiche delle varie fasi del volo, specie del decollo e dell’atterraggio
4) Conoscere i rischi reali e potenziali presenti sulla scena dell’intervento
5) Mettere in sicurezza l’area operativa
6) Conoscere i principi e la tecnica della radiocomunicazione e le segnalazioni manuali
7) Sapere come muoversi intorno all’elicottero.

 

Articolo di: Dr. Raffaele C. Sabbatini, Master in Management Innovativo delle Organizzazioni Sanitarie, Università “Carlo Bo” di Urbino – Docente di H.E.M.S. Crew Resource Management ai Corsi dell’Ass.ne “Ali d’Oro” (www.alidorohems.itinfo@alidorohems.it), Ass.te di Volo Sanitario Elisoccorso Marche (1990-2001)

 

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