Protezione Civile, Anpas è in prima linea sulla formazione

La formazione è il tema più importante per il volontariato italiano. Tutte le associazioni che operano nel nostro paese si stanno dedicando con forte impegno nella creazione di strumenti adeguati per migliorare le capacità dei volontari, le loro conoscenze e la loro qualità di soccorso, non solo sanitario. Anpas è impegnata in questo sforzo con un team dedicato, che sta costrendo le basi per un sistema di formazione a cascata di indubbia qualità.

Saranno in 145 provenienti da tutte le regioni d’Italia i volontari di protezione civile Anpas che, superata la selezione dei mesi scorsi, frequenteranno un corso di formazione per creare altri formatori territoriali Anpas di protezione civile suddivisi in formatori di base e formatori specifici (logistica, segreteria, responsabili di campo di protezione civile e cucina).

Questo sistema è detto a “cascata”, ed è già stato sperimentato e implementato dal movimento delle pubbliche assistenze con “Essere Anpas” e “Io non Rischio”. Il metodo permetterà di formare nel tempo un numero maggiore di volontari favorendo la capillarizzazione sul territorio. Sessantaquattro ore totali di corso in quattro fine settimana in cui i volontari usciranno dal corso saranno in grado di tenere corsi di formazione per il settore specifico seguito.

“Formare i formatori è la scommessa di Anpas per diffondere al meglio le competenze che i volontari in ambito di protezione civile devono conoscere e sopratutto condividere”, dichiara Fabrizio Pregliasco. “Questa e’ la vera forza del nostro movimento la conoscenza reciproca la capacita’ di lavorare insieme ancor prima di conoscerci”.

Un percorso di formazione, quello intrapreso da Anpas, che è iniziato con la costruzione della colonna mobile di Protezione civile e finanziata con i fondi messi a disposizione dall’OPCM 3797 del 2009 (articolo 221).
Secondo Carmine Lizza, responsabile nazionale di Protezione civile Anpas, è un obiettivo ambizioso quello di mettere a sistema 140 formatori che possano trasmettere e diffondere su tutto il territorio conoscenze tecniche ormai indispensabili per agire correttamente nella Protezione Civile “cercando, allo stesso tempo, di valorizzare il sentimento della solidarietà verso gli altri, a prescindere da ruoli o differenze, e che è alla base del nostro agire da più di 110 anni”.

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