Storia delle ambulanze: Grazia, 62 anni che hanno segnato il soccorso in Italia

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Iveco Daily 35.10 prima serie, telaio 4×4, allestito per la USL di Castel di Sangro (AQ). Gli interni riprendono la suddivisione degli spazi con barella centrale, scivolo che diventa indispensabile per caricare/scaricare la lettiga vista la elevata altezza da terra di questo 4×4, apparecchiature sanitarie disposte alla testa del paziente – foto da depliant Grazia

 

Con l’arrivo sul mercato del Fiat Ducato che nel 1982 sostituisce il 238, Grazia inizia una vera e propria sarabanda di allestimenti, contraddistinti – pur con nomi diversi – dalla caratteristica principale della modularità per cui era possibile avere sulla stessa macchina una o due barelle con pochi, semplici accorgimenti.

Proprio con il Ducato esordisce l’applicazione delle sospensioni idrauliche Citroen sulle ambulanze Fiat: la disponibilità di tali sospensioni si dovette alla intermediazione di Baboulin; grazie a queste – unico in Italia – Grazia ottiene una morbidezza di marcia sconosciuta agli allestimenti che utilizzano i normali ammortizzatori di serie.

Foto 66: primissima seria del Fiat Ducato, versione a tetto basso sul quale Grazia innesta la sua struttura che supporta lampeggiante, scritta retroilluminata e due luci arancio intermittenti -foto da depliant Grazia
Foto 67: Già su questo tetto basso ( modello Hospital) è possibile vedere sul nuovo cavallo di battaglia della Fiat uno dei sistemi che permettono di modulare lo spazio secondo necessità: qui barella singola, centrale – foto da depliant Grazia
Foto 68: stesso mezzo, in configurazione doppia barella con la principale addossata al fianco sinistro e la secondaria a destra – foto da depliant Grazia
Foto 69: la nuova versione del modello “Multiuso”, su Fiat Ducato prima serie – foto da depliant Grazia
Foto 70: l’ambulanza “multiuso”: poteva alloggiare il carrello di rianimazione Life Saver, autonomo anche nella trazione e contenente le attrezzature necessarie alla assistenza del paziente anche fuori dal mezzo; qui lo vediamo in fase di discesa con lo scivolo estratto- foto da depliant Grazia
Foto 71: il carrello posizionato all’interno della “Multiuso” – foto da depliant Grazia

Fra le varie soluzioni su Ducato, segnaliamo quella brevettata chiamata “Victor” (da cui prese il nome anche la omonima linea di ambulanze che lo adottava): in essa il piatto barella si alzava dal centro del vano attestandosi sul fianco sinistro, lasciando libero il corridoio centrale.

Foto 72: ambulanza brevettata “Victor”; un’altra caratteristica di Grazia erano i predellini per la salita/discesa, presenti sia sul retro che sul lato dei furgoni – foto da depliant Grazia
Foto 73: un interno di Victor con il piano barella rialzato…- da depliant Grazia
Foto 74: la stessa macchina con la barella principale traslata a sinistra – da depliant Grazia
Foto 75: un’ambulanza nella configurazione semplificata, priva sia della finestratura alta che dell’aggetto frontale sostituito da una basetta – foto da depliant
Foto 76: il restyling del Ducato nel 1991 non porta con sé importanti novità, tranne una riduzione, nell’allestimento Grazia, della paratia laterale sinistra che consente un accesso più ampio – foto da depliant Grazia
Foto 77: classica linea Grazia, con balconata anteriore per lampeggiatore, scritta “ambulanza” retroilluminata, e doppia luce arancio, con le nuove bande rifrangenti introdotte ad inizio del decennio ’90 – depliant Grazia
Foto 78: versione con tetto vetrato del Ducato prima serie restyle – depliant Grazia
Foto 79: in evidenza lo scivolo posteriore, che era alloggiato sotto il pavimento, che consentiva la salita e la discesa sia della barella che di una sedia a rotelle – da depliant Grazia
Foto 80: un interno diverso con piano barella traslante e predisposto per barelle autocaricanti – depliant Grazia
Foto 81: ambulanza da viaggio, che esternamente ha la caratteristica della porta laterale a doppio battente in luogo dello scorrevole; il mezzo, del 1991, era allestito sulla versione Turbodiesel, motorizzazione abbastanza inconsueta per un’ambulanza all’epoca ma giustificata dalla destinazione specifica – foto Alberto Di Grazia
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