8 marzo, auguri a tutte le donne e a tutti coloro che si occupano di malati e infermi

Oggi è la festa internazionale della donna, una giornata istituita in tutto il mondo per “riflettere sui progressi realizzati nel pianeta sui diritti delle donne, sui cambiamenti in meglio per loro e per celebrare atti di coraggio e determinazione realizzati da donne comuni, che hanno avuto ruoli straordinari nella storia delle proprie nazioni”. Il tema che l’ONU ha scelto per l’anno 2016 è un obiettivo chiaro: Arriviamo ad un pianeta in cui i diritti di uomini e donne siano 50-50 entro il 2030. Facciamo qualcosa per l’eguaglianza di genere”. L’idea è di trovare buone proposte per accelerare gli obiettivi della 2030 Agenda,creata per realizzare un miglior pianeta per tutti, specialmente per chi è di genere diverso da quello maschile. Fra questi obiettivi c’è l’assicurare una qualità educativa eguale per ogni donna sul pianeta.

Ma l’8 marzo in Italia non è solo la festa delle donne. E’ anche la festa di un gruppo di persone che sono nella stragrande maggioranza donne. Oggi infatti è San Giovanni di Dio, protettore di Infermieri, Medici e Ospedali.

Nato a Montemoro-Novo, poco lontano da Lisbona, nel 1495, Giovanni di Dio – allora Giovanni Ciudad – trasferitosi in Spagna, vive una vita di avventure, passando dalla pericolosa carriera militare alla vendita di libri. Ricoverato nell’ospedale di Granada per presunti disturbi mentali legati alle manifestazioni “eccessive” di fede, incontra la drammatica realtà dei malati, abbandonati a se stessi ed emarginati e decide così di consacrare la sua vita al servizio degli infermi. Fonda il suo primo ospedale a Granada nel 1539. Muore l’8 marzo del 1550. Nel 1630 viene dichiarato Beato da Papa Urbano VII, nel 1690 è canonizzato da Papa Alessandro VIII. Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 viene proclamato Patrono degli ammalati, degli ospedali, degli infermieri e delle loro associazioni e, infine, patrono di Granada.

Fra gli infermieri e i medici è grande la presenza di professionisti donne, che consacrano la propria vita al servizio del malato, alla cura sempre più specializzata ed efficace, ed alla riduzione dei patimenti del prossimo.

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