A breve il primo volo dell'AEDrone "made in Pisa"

Certo il nostro Leonardo da Vinci non sapeva che cio’ che progettava, inventava avrebbe avuto una cosi’ ampia utilizzazione.

Questo e’ il disegno dell’elicottero di Leonardo, progettato agli inzi del 1500. E se oggi siamo riusciti, nel nostro infinitasemente piccolo, a farlo rivivere, ci piace ricordarlo.

L’idea dell’ AEDrone, il cui motto abbiamo coniato come “Life from above” nasce per l’incontro del tutto fortuito con l’amico Luca Mariotti , titolare della ditta CAM (Costruzione aero Meccaniche) di Pisa (loc. La Fontina). Questa e’ una ditta affermata da decenni ormai nella costruzioni di droni e di velivoli a moltplice uso, progettati e realizzati nelle loro laboratorio/officina.

Nasce l’idea di usare un Drone per trasportare un DAE in luoghi difficilmente raggiungibili dalle ambulanze, in tempi ristretti.

Il progetto richiede mesi, e viene realizzato un drone capace di localizzare la chiamata del telefonino mediante il GPS, decollare e paracadutare la macchina salvavita con una accuratezza di meno di dieci metri. Il drone poi ritorna alla base automaticamente, senza l’ausilio di un pilota remoto.

C’e’ stato un altro contemporaneo progetto olandese, del tutto analogo, che tuttavia presenta un grosso handicap: richiede l’atterraggio del drone sul luogo dell’arresto cardiaco. Si comprende bene la pericolosita’ di fare atterrare un velivolo con eliche taglienti e veloci tra le teste dei soccorritori e dei curiosi (pensate ad un atterraggio in un mercato affollato di persone…).

Il nostro drone invece, da me soprannominato “Ugo volante”, in omaggio al mio manichino con il quale faccio i corsi BLSD, paracaduta da diverse decine di metri di altezza il DAE, con un paracadute speciale , progettato dagli amici della Scuola di Paracadutismo della “Folgore”. Il paracadute riesce a rallentare la caduta a circa 4 metri al secondo, evitando il danneggiamento, ed il particolare profilo lo rende meno sensibile alle raffiche di vento.

Queste macchine hanno molti utlilizzi potenziali , potendo portare un carico fino a circa 8-10 kg: si pensi all’invio di sacche di sangue o di medicinali salvavita in tempi brevi; si pensi alle situazioni in cui le strade non siano praticabili per terremoti od inondazioni.

Il drone “vola sopra questi problemi” raggiunge l’obiettivo, sgancia il carico nel punto voluto e ritorna alla base per una nuova missione

E’ pertanto motivo di profondo orgoglio di essere in questo progetto che portera’ certamente ad ulteriori sviluppi.

Ed e’ una grande privilegio poter collaborare con professionisti come Luca Mariotti ed il suo staff: riescono a risolvere problemi tecnici con la stessa velocita’ con il quale io riesco a refertare un ECG.

E vi garantisco che non e’ da tutti.

 

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