Affrontare le patologie da sostanze psicoattive in Pronto Soccorso

EMpills ha pubblicato una interessante analisi di Tommaso Grandi scaturita dal congresso SIMEU2014, che si è tenuto dal 6 all’8 novembre. Dall’incontro con il direttore del centro antiveleni di Pavia, il dott. Carlo Locatelli, è nata un’analisi sulla gestione dei pazienti assuntori di nuove sostanze psicotiche, con effetti in parte sconosciuti.
Nuove modalità di consumo

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Gli effetti della droga Krokodile, che spinge al cannibalismo
Numerose nuove molecole sono state sintetizzate (o recentemente modificate) ed immesse sul mercato. Queste nuove sostanze psicoattive sono facilmente acquistabili a prezzi modici (qualche euro), anche attraverso internet e talvolta persino sotto mentite spoglie. Molte di queste sostanze vengono sintetizzate artigianalmente in laboratori fatiscenti e in assenza delle più basilari norme igeniche. Vengono commercializzate come profumatori ambientali. incensi, sali da bagno o fertilizzanti… ma pubblicizzate dai rivenditori su internet, o nei cosiddeti smart shops, come alternative legali alle sostanze illecite, sebbene siano etichettate come “non per uso umano”.

Per il medico di pronto soccorso, che gestisce una popolazione di pazienti indifferenziata, oltretutto essendo spesso all’oscuro dei necessari dati anamnestici, queste nuove intossicazioni creano delle difficoltà:

  •  Impossibilità di buona parte dei laboratori sul territorio italiano di dosare le nuove sostanze stupefacenti;
  • Uso contemporaneo di più molecole: sempre più frequentemente assistiamo all’assunzione simultanea di molteplici sostanze stupefacenti. Le diverse sostanze possono avere effetti sinergici imprevedibili. Inoltre la positività di sostanze dosabili può fuorviare l’inquadramento clinico. In presenza di manifestazioni cliniche non giustificabili dalla positività di una determinata sostanza è quindi necessario sospettare una intossicazione plurima;
  • Quadri clinici atipici e inaspettati che entrano in diagnosi differenziale con altre patologie o intossicazioni;
  • Intossicazioni da catinoni sintetici (analoghi strutturali del catinone vegetale, una molecola naturalmente presente nella pianta di Khat) ove la clinica di presentazione non è distinguibile dagli effetti acuti da MDMA o da cocaina;
  • Casi di di sindromi coronariche in pazienti giovani, convulsioni, ischemie cerebrali e psicosi da cannabinoidi sintetici;
  • Intossicazioni da metossietamina (analogo della Ketamina da cui differisce per una emivita più lunga) che provocano quadri clinici caratterizzati da grave agitazione psicomotoria, associata ad allucinazioni, midriasi, tachicardia, stato confusionale, obnubilamento del sensorio;
  • Diffusione delle cosiddette “droghe da stupro”: in primis il GHB (acido γ-idrossibutirrico), che provoca euforia, disinibizione e amnesia anterograda.
    Casi inizialmente inquadrati come sospette meningoencefaliti, poi rivelatisi intossicazioni da sostanze sintetiche;
  • Le nuove sostanze psicoattive vengono assunte per scopo ricreazionale occasionale e non di rado da persone “insospettabili” (adulti in carriera) che non rientrano nello stereotipo del tossicodipendente;
  • Scarse conoscenze degli effetti clinici delle nuove molecole. Spesso lo stesso usufruitore non è consapevole dei rischi a cui si espone;

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