Bari, emergenza influenza: pronto soccorso in tilt

“L’emergenza influenza e sovraffollamento delle strutture di pronto soccorso, a cui, a mio avviso, va aggiunto anche il servizio di emergenza 118, sono facce della stessa medaglia e necessitano di azioni su più fronti”. Con queste parole il senatore d’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino Forza Italia Bari e capogruppo in commissione Igiene e Sanità al Senato lancia l’allarme circa la difficile situazione che il capoluogo pugliese sta attraversando. Prevenzione, informazione adeguata su comportamenti corretti e benefici relativi ai vaccini, oltre alla riorganizzazione dei posti letto e del sistema di accettazione con relativo potenziamento degli organici e strutturazione dei servizi territoriali e di medicina generale sarebbero le uniche soluzioni da attuare per risolvere il problema.

“Bari è l’emblema di quanto siano state trascurate politiche adeguate in questo senso. Basta guardare a quel che succede al Policlinico, e in particolare al Pronto Soccorso del Di Venere, dove addirittura è stato richiesto l’intervento della forza pubblica, -sottolinea il coordinatore cittadino di FI- il picco di influenza, ampiamente prevedibile, oltretutto in presenza di un calo di persone vaccinate dovuto ad una psicosi non sufficientemente contrastata, è la cartina di tornasole di una situazione insostenibile che esige oggi più che mai uno sforzo congiunto su più livelli.” Secondo Lettieri servirebbe un aiuto congiunto tra Comune, regione, medici di base, farmacisti e operatori sanitari perché si risponda immediatamente all’emergenza, ma nel contempo non si spengano poi i riflettori sul problema.

In particolare il senatore chiede aiuto al sindaco, Antonio Decaro. “Il ruolo dei Comuni è importante. Al Sindaco metropolitano, Antonio Decaro rivolgo un invito particolare ad unire le forze nell’immediato per una campagna a tappeto, con la collaborazione di medici di famiglia, pediatri e farmacisti, di corretta informazione sull’utilizzo del vaccino antinfluenzale, soprattutto da parte dei cosiddetti soggetti a rischio. Poi, per monitorare il sistema a livello locale e chiedere con forza al governo regionale l’apertura di un confronto serio sul problema dei pronto soccorso, dei posti letto negli ospedali, del personale e dei servizi territoriali, cui seguano i fatti”.

Le conseguenze rilevate dagli operatori del Simeu (la Società italiana della medicina di emergenza urgenza) relative al sovraffollamento delle strutture di pronto soccorso sono serissime e parlano chiaro, si va dal rischio aumentato per i pazienti ad una disparità di trattamento a seconda del problema, all’impossibilità a garantire il rispetto della privacy e della dignità delle persone da assistere e curare ad un carico orario, professionale ed emotivo per il personale medico, infermieristico e di supporto non sostenibile nel tempo.

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