Chi sbaglia paga: deve 700 euro all'ASL per trasporti sanitari non rimborsabili, si può rivalere sul medico di base

Bolzano – Un’amara sorpresa natalizia è lo spunto da cui parte un interessante articolo dell’Alto Adige sui servizi di trasporto sanitario non rimborsabili dalle ASL. La vicenda è semplice e a suo modo esplicativa della poca preparazione che alcuni medici di base dimostrano davanti alla conoscenza dei servizi di trasporto in ambulanza. La Provincia di Bolzano infatti ha emesso una cartella di pagamento da 686,24 euro per 24 servizi di trasporto a carico di un uomo di 71 anni invalido al 100%. L’uomo ha dovuto effettuare una serie di terapie agli arti inferiori, in particolare ad un ginocchio, che non erano convenzionate. Ma il sostituto del medico di famiglia – sencondo la ricostruzione del paziente – “ha detto che avevo diretto al trasporto e mi ha rilasciato l’impegnativa. Come previsto dunque, tra giugno e luglio, mi venivano sotto casa a prendere con l’ambulanza, rispettivamente Croce Bianca o Croce Rossa, e poi mi riportavano indietro. La terapia ha dato i suoi frutti e ho potuto ricominciare a camminare senza più stampelle”.

Ma il  protagonista della vicenda, ricevuto la richiesta di esborso per i trasporti sanitari, ha chiesto spiegazioni all’Asl e si è sentito rispondere che il calcolo era esatto e non poteva fare altro che pagare entro il 15 gennaio (la somma non è detraibile dalla dichiarazione dei redditi, ndr), salvo poi rivalersi sul medico di famiglia.

«Ormai – dice – sono rassegnato, però voglio che quello che è successo a me si sappia, perché la superficialità non faccia altri danni. Se lo avessi saputo comunque invece dell’ambulanza avrei chiamato il taxi e avrei speso molto meno».

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