Come riconoscere un bimbo maltrattato quando arriva in PS?

Il maltrattamento infantile toccava più di 18 milioni di bambini in Europa nell’anno 2013. Oggi questi dati sono in aumento. Ogni anno 852 bambini muoiono per i maltrattamenti. Secondo questo rapporto, stilato dall’OMS, ci sono diverse forme di maltrattamento e spesso i primi che possono accorgersi di quanto accade sono i soccorritori sanitari o i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso. Riprendiamo quindi un articolo di Medicina d’Urgenza, pubblicato nel 2014, per ridare spazio a questa tematica molto importante. Il riconoscimento delle vittime di abuso, emotivo, fisico o sessuale, è uno dei primi passi per portare la vittima verso la speranza di un’uscita dal tunnel della violenza. Il tema è dibattuto ed ogni contributo scientifico o di Case Report sarà pubblicato sul nostro magazine per non far spegnere l’attenzione nei confronti di questo tema.

BAMBINO MALTRATTATO: La Responsabilità di riconoscerlo in Pronto Soccorso.

Di: Pierluigi Badon, Infermiere AOU di Padova

Secondo il rapporto dell’Oms del 2013 sulla prevenzione del maltrattamento infantile più di 18 milioni di bambini e ragazzi sotto i 18 anni sono maltrattati in Europa. Ogni anno 852 morti fra i bambini sotto i 15 anni. Secondo questo rapporto la prevalenza del maltrattamento è molto più elevata se consideriamo le diverse forme: abuso emotivo, abuso fisico, e abuso sessuale. Le bambine e le ragazze sono ancora le vittime più vulnerabili della violenza verso i minori, l’85% del totale dei casi di violenza sessuale verso i minori.

 

È preoccupante l’incremento dei reati di atti sessuali con minorenni, il cui numero delle vittime è triplicato rispetto all’anno precedente. Nel 78% si tratta di bambine e adolescenti. L’aumento più drammatico è la pornografia minorile: +370%, a danno di 108 minori, il 69% dei quali femmine. I maltrattamenti in famiglia sono ancora i reati che mietono maggiori vittime tra i bambini: 1.246 nel 2012, 82 in più del 2011.

 

In Italia l’abuso sessuale sui minori riguarda: violenza sessuale, atti sessuali con minore, corruzione di minorenne, prostituzione minorile, e pornografia minorile. Le vittime della violenza hanno un’età compresa tra 0 e 14 anni, sono di nazionalità italiana e, nella maggior parte dei casi, conoscono la persona che li molesta, spesso appartenente al nucleo familiare o ad esso vicina. I dati sono purtroppo sottostimati, in quanto il numero dei reati denunciati e accertati è inferiore rispetto a quelli effettivamente consumati, accertabili con le ricerche retrospettive.

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