Fiat 124 e 125, antesignane delle ambulanze compatte

Eppure, vedi un po’ la stranezza, ne è sempre mancata la versione familiare, per cui tutti si dovettero arrangiare secondo le proprie capacità creando ex novo il vano sanitario partendo dalla berlina di serie; berlina che comunque, grazie alle operazioni di stretching descritte prima era lunga già 4,22 metri e quindi aveva spazio teorico per accogliere un ferito anche lasciando inalterate le misure esterne.

Foto 08: la Fiat 125 Special di Boneschi negli anni '70 aveva ancora qualche freccia nel proprio arco specialmente se acquistata da associazioni di località distanti dagli Ospedali e per le quali correre era ancora una necessità. – Foto dal libro “Carrozzeria Boneschi” di S. Puttini –Giorgio Nada Editore, 1989
Foto 08: la Fiat 125 Special di Boneschi negli anni ’70 aveva ancora qualche freccia nel proprio arco specialmente se acquistata da associazioni di località distanti dagli Ospedali e per le quali correre era ancora una necessità. – Foto dal libro “Carrozzeria Boneschi” di S. Puttini –Giorgio Nada Editore, 1989

Boneschi interviene esattamente come con la 124, allunga lo sbalzo posteriore di un 30  centimetri abbondanti, rialza il tetto, in maniera più decisa di quanto non abbia fatto prima, anche se limita il rialzo al solo vano lettiga, e sforna una ambulanza piuttosto capiente e prestante, in grado ancora di dire la sua anche se nel settore si stanno affacciando  nuovi criteri di soccorso in antitesi con quelli sin qui seguiti.

L’interprete più alto della 125 probabilmente fu Fissore, che realizzò il maggior numero dei mezzi in circolazione ( sia su mezzi nuovi  che usati); tra l’altro con la stessa carrozzeria della ambulanza propose anche una familiare, rimasta tuttavia esemplare unico.

Foto 21: F.lli Mariani per la Misericordia di Pontassieve (FI); Fiat 125 nella prima versione di questo allestitore -foto da depliant
Foto 21: F.lli Mariani per la Misericordia di Pontassieve (FI); Fiat 125 nella prima versione di questo allestitore -foto da depliant

Accanto a Fissore, troviamo Grazia che sulla 125 si esprime allungandone sensibilmente lo sbalzo posteriore portando la lunghezza totale vicina ai 4,5 metri, ed alzando il tetto in maniera non eccessiva, con il che ottiene una linea a cuneo gradevole e un piccolo aumento della cubatura interna.

Anche Mariani Fratelli, a Pistoia, interviene con successo su questo telaio, con due versioni: la prima era contraddistinta da un grande parabrezza panoramico, se vogliamo sullo stile di quanto in voga da sempre oltreoceano dove quasi tutti i mezzi ad uso professionale ricevevano un vetro anteriore più grande.

Foto 22: vista del vano sanitario della 125 F.lli Mariani; le luci posteriore rimangono quelle della berlina Fiat, a cui vengono aggiunte, in alto, due gemme arancio che ripetono quelle principali; questa angolazione mostra anche il notevole disassamento del piantone dello sterzo rispetto al montante sinistro, conseguenza necessitata, su ogni 125, del progetto frutto di compromessi- foto da depliant F.lli Mariani
Foto 22: vista del vano sanitario della 125 F.lli Mariani; le luci posteriore rimangono quelle della berlina Fiat, a cui vengono aggiunte, in alto, due gemme arancio che ripetono quelle principali; questa angolazione mostra anche il notevole disassamento del piantone dello sterzo rispetto al montante sinistro, conseguenza necessitata, su ogni 125, del progetto frutto di compromessi- foto da depliant F.lli Mariani

Questa serie è caratterizzata anche da un diverso trattamento della portiera posteriore, molto più verticale.

Viceversa la seconda versione mantiene il giroporta e dunque anche le porte della berlina, e pure il parabrezza resta lo stesso;  il tetto si alza per dare maggior respiro al paziente (viste le dimensioni in gioco, anche pochi centimetri fanno la loro differenza) e al termine ha un accenno di spoiler che serve a mantenere pulito – almeno, contribuisce a farlo – il grande lunotto.

Non da poco è anche l’allungamento della vettura, per ovvie ragioni di costi tutto concentrato nello sbalzo posteriore.

Foto 23: un'altra 125 dei F.lli Mariani, fotografata oramai radiata ed in attesa della demolizione. Appartenuta in origine alla Misericordia di Forte dei Marmi fu ceduta poi alla Pubblica Assistenza di Chiesina Uzzanese, che la riverniciò nel bianco ormai di uso comune negli anni ’80, facendole perdere però il caratteristico e particolare color oro che aveva da nuova; i due lampeggianti sulla parte posteriore del mezzo sono qui blu e di forma diversa rispetto a quelli montati in origine –foto Alberto Di Grazia
Foto 23: un’altra 125 dei F.lli Mariani, fotografata oramai radiata ed in attesa della demolizione. Appartenuta in origine alla Misericordia di Forte dei Marmi fu ceduta poi alla Pubblica Assistenza di Chiesina Uzzanese, che la riverniciò nel bianco ormai di uso comune negli anni ’80, facendole perdere però il caratteristico e particolare color oro che aveva da nuova; i due lampeggianti sulla parte posteriore del mezzo sono qui blu e di forma diversa rispetto a quelli montati in origine –foto Alberto Di Grazia

E’ assolutamente probabile che siano esistite Fiat 125 ambulanza allestite da altre carrozzerie operanti sul mercato dei veicoli speciali ( Introzzi, per esempio, o i vari Colli, Giorgetti o Savio) pur se ad oggi non risultano testimonianze fotografiche o documentali; è invece  ragionevolmente da escludere l’allestimento da parte di artigiani locali, in mancanza di una versione familiare.

Foto 24: Fiat 125 F.lli Mariani, Croce Rossa di Viareggio, inizialmente destinata al suo sottocomitato di Ripa e passata poi, sul finire della carriera, direttamente in sede; la foto mostra come qui sia stato mantenuto il parabrezza originale della berlina e rialzato il tetto con un riporto in lamiera dalla linea abbastanza squadrata, come del resto la macchina di derivazione- foto Alberto Di Grazia
Foto 24: Fiat 125 F.lli Mariani, Croce Rossa di Viareggio, inizialmente destinata al suo sottocomitato di Ripa e passata poi, sul finire della carriera, direttamente in sede; la foto mostra come qui sia stato mantenuto il parabrezza originale della berlina e rialzato il tetto con un riporto in lamiera dalla linea abbastanza squadrata, come del resto la macchina di derivazione- foto Alberto Di Grazia

Il carrozziere di fiducia avrebbe dovuto infatti realizzare tutta la nuova carrozzeria, e farla poi omologare, in un periodo, oltretutto, nel quale si stava affievolendo la richiesta di macchine di questo tipo in favore dei furgoni, più lenti ma sicuramente in grado di affrontare al meglio la sfida nuova del soccorso, ossia quella di portare l’ospedale al paziente e non più (solo) viceversa.

P.S.: un grazie di cuore all’amico Roberto Pola, che mi ha evitato di dimenticare clamorosamente l’allestimento Coriasco su 124

 

Foto 25: vista da dietro, si nota bene sia lo spoiler con cui termina il rialzo del tetto sia la diversa apertura del portellone che si estende maggiormente ai lati; non trascurabile anche l’allungamento del mezzo, ben visibile in particolare nella lunghezza piuttosto consistente del terzo vetro laterale - foto Alberto Di Grazia
Foto 25: vista da dietro, si nota bene sia lo spoiler con cui termina il rialzo del tetto sia la diversa apertura del portellone che si estende maggiormente ai lati; non trascurabile anche l’allungamento del mezzo, ben visibile in particolare nella lunghezza piuttosto consistente del terzo vetro laterale – foto Alberto Di Grazia

 

 

 

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