Fondi per il terremoto spariti: ecco cosa sta succedendo

Non è sparito un centesimo dei fondi raccolti, ma si stanno usando le stesse procedure usate in Emilia nel 2012. La Protezione Civile non l’ha presa benissimo, e ha ragione: è inutile continuare a infangare l’azione di chi lavora, per tornaconti politici di dubbio gusto.

ROMA – Sono davvero spariti i soldi degli SMS solidali? No. La Protezione Civile ha immediatamente rilanciato un comunicato dove pone in evidenza tutti i link in cui è possibile effettuare ricerca sulla situazione reale dei fondi.

“In riferimento ad alcune dichiarazioni riportate sulla stampa, riguardanti l’utilizzo e le finalità delle donazioni raccolte attraverso il numero solidale 45500 in seguito al sisma che ha colpito il centro Italia, il Dipartimento della Protezione civile sottolinea che nessun euro donato dagli italiani è “sparito”. Infatti, i fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d’intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma.
Le donazioni raccolte grazie alla generosità degli italiani, secondo quanto disposto dal decreto legge 189 convertito dalla legge 229 del 2016, sono confluite nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione dopo l’approvazione dei progetti proposti dalle Regioni d’intesa con i territori colpiti.
L’elenco dei progetti approvati nella seduta del 17 luglio scorso dal Comitato dei Garanti – che ha il compito di garantire la gestione trasparente delle risorse, nel rispetto dei principi di efficacia ed economicità – è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile all’indirizzo http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_new.wp?contentId=NEW64920 insieme a tutte le informazioni sul funzionamento del numero solidale 45500.

Il Dipartimento della Protezione civile, come ha sempre fatto, continuerà a garantire la massima trasparenza e il corretto utilizzo dei fondi donati dagli italiani”.

Questa la situazione attuale rispetto ai fondi raccolti e ai progetti presentati, che sono il vero problema del post terremoto. Infatti per il Lazio, per esempio, sono stati presentati progetti di ricostruzione per soli 3 edifici scolastici.

Regione Abruzzo. I progetti presentati ed approvati sono due e riguardano: l’adeguamento di un edificio scolastico storico a Corropoli, in provincia di Teramo – il Liceo Scientifico Aereonautico – fortemente danneggiato dai recenti eventi sismici e la realizzazione di un Centro di Comunità* a Capitignano, in provincia dell’Aquila.

Regione Umbria. I progetti presentati sono sostanzialmente tre e interessano diversi Comuni umbri, tutti interessati dagli eventi sismici del 2016. In particolare la prima proposta riguarda la realizzazione di un rete di scuole 3.0 nei territori della Valnerina, con aule interamente digitali e con laboratori multidisciplinari.
La seconda proposta riguarda la realizzazione di Centri di Comunità in diversi Comuni umbri con l’obiettivo di rafforzare la rete regionale dei presidi di protezione civile. La terza iniziativa sul territorio regionale riguarda il recupero e il restauro di beni culturali mobili: opere di interesse artistico come beni librari, documenti storici, dipinti, sculture, arredi, crocifissi lignei, campane.

Regione Lazio. Sono tre le scuole che potranno essere ricostruite grazie al contributo degli italiani, e sono gli edifici scolastici di Poggio Bustone (Scuola Primaria e Secondaria di I grado), di Collevecchio (Secondaria di I Grado) e di Rivodutri (Scuola Infanzia).

Regione Marche. Nove i progetti che riguardano il territorio marchigiano. Di questi il Comitato dei Garanti ne ha approvati otto, mentre ha richiesto al Commissario per la ricostruzione e alla Regione alcuni approfondimenti circa un progetto che interessa il territorio di Acquasanta Terme.
Quattro iniziative riguardano la realizzazione o l’adeguamento di edifici scolastici nei comuni di Sant’Angelo in Pontano, Montalto delle Marche, Montegallo e Pieve Torina. Per il territorio di Arquata del Tronto, si prevede la realizzazione, grazie alle donazioni, di una nuova sede comunale dotata di uffici e autorimessa per i mezzi. Gli altri tre progetti sono iniziative finalizzate alla ripresa del tessuto sociale ed economico dei Comuni interessati dall’emergenza: la realizzazione di un’area dedicata alle attività economiche a Visso, l’adeguamento e il miglioramento della ex strada statale 238, la Valdaso, importante arteria stradale che collega l’entroterra marchigiano alla costa e, infine, la realizzazione di nuove sette elisuperifici attrezzate anche al volo notturno e finalizzate a interventi di protezione civile e sanitari.

Erano presenti alla seduta il Prof. Paolo Germani, il Prefetto Santi Giufrè, il Prof. Vincenzo Gagliani Caputo, l’on. Marisa Abbondanzieri, il Dott. Angelo Zaccagnini, il dott. Waldimiro De Nunzio, e in rappresentanza del Commissario per la ricostruzione il dott. Alfredo Bertelli. Tra gli altri hanno partecipato i rappresentanti degli operatori della comunicazione, del Dipartimento della Protezione Civile e delle quattro Regioni, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, che hanno illustrato i progetti concordati anche con le amministrazioni locali.

*Centro di Comunità: sono strutture in grado di ospitare, in situazioni di criticità e di emergenza, la popolazione in difficoltà che possono diventare veri e propri presidi di protezione civile. Potranno essere inoltre punti di riferimento e di aggregazione per le comunità interessate dalle recenti emergenze.

PER AVERE INFORMAZIONI PIU’ APPROFONDITE CLICCATE QUI
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_new.wp?contentId=NEW64920

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