"Per Dio, sfondate quel maledetto finestrino!" - non lasciate morire un bimbo abbandonato in auto

Caro lettore, anche la nostra Redazione ha seguito con sgomento la vicenda della bimba morta a Vada dopo essere stata abbandonata in auto. Una vicenda terribile che è del luglio 2016 e che oggi si è ripetuta drammaticamente a Castelfranco di Sopra, Arezzo.  Anche in questo caso la vita di una bimba è stata spazzata via da un errore tanto grande quanto, purtroppo, banale.

Non abbiamo seguito la cronaca, sperando in buone notizie. Ma stasera, fra le varie email che sono giunte nella nostra redazione (e potete scriverci anche voi, qui) ne è arrivata una di Rosaria, soccorritrice laziale, che vogliamo condividere con voi. Lo facciamo perché stiamo tutti ripetendo, mille volte che “a noi non succederebbe mai”. E forse questo appello potrebbe aiutarci a discutere di questo problema – grave, che ha già ucciso altri 5 bambini dal 2008 ad oggi – con un’ottica più legata al lato sanitario della questione.

Gentile Redazione,

Sono una soccorritrice del 118 laziale. Non importa di quale associazione io faccia parte o in quale città io presti servizio. Vorrei mantenere l’anonimato perché in questo momento, mentre scrivo queste righe, ho talmente tanta rabbia che non potrei scrivere cose troppo forti e non voglio coinvolgere la mia vita e le mie attività in questa situazione, nella quale però voglio poter portare un minimo contributo, una minima riflessione dedicata a tutti quelli che vorrebbero vedere tolti i figli alla mamma di Vada. Una mamma che sta vivendo una tragedia immane che solo chi ha passato può comprendere. Da mamma, da soccorritrice, voglio fare questo piccolo appello.
Non siate indifferenti. Spaccate quei maledetti finestrini. Fermate per 10 minuti la vostra vita, urlate, chiedete aiuto, attirate l’attenzione. Siate utili. Non ritengo possibile, e se lo fosse lo valuteranno altri non certo io, ripeto non ritengo possibile che nemmeno una persona sia passata davanti a quella bimba addormentata in auto senza fermarsi. Non lo ritengo giusto! E’ vero che il primo errore (lo chiamano difetto fallace di memoria, e non è così raro purtroppo!) è stato della madre, ma ciò che ha uccisa quella bimba è stata anche l’indifferenza di chi è passato lì davanti e non ha preso una minima iniziativa. Quando vedete un bimbo lasciato solo in auto, fate come in America, per una volta fate così. Quell’uomo oggi è un uomo normale. Quei genitori oggi sono genitori felici. Quel bimbo oggi è un bimbo vivo, grazie a un estraneo. 

 

A questa riflessione toccante, vogliamo aggiungere il parere del dottor. Riccardo Ristori della Salvamento Academy, che sul suo profilo online ha spiegato i meccanismi dell’inefficiacia della memoria.

“Com’è possibile dimenticare un figlio in auto? A me non è mai successo! A me non succederebbe mai! A me non succederà mai! Capita solo agli s…badati!” Se ad una mente poco arguta, basta affermare: “non mi è mai successo, succede solo agli s…badati” siamo tutti contenti ma non sorpresi, leggendo l’articolo, infatti si può capire che l’abbandono in auto è indipendente dallo sviluppo intellettivo, ma è da attribuire ad uno stato di stress, spesso insonne-dipendente che determina un’alterazione acuta della capacità di riflettere.

Dunque, è possibile dimenticare un figlio in auto?
Sì, purtroppo è possibile e se non ce ne occupiamo, continuerà ad accadere. Non possiamo solo sperare che non accada più, è importante, ridurre il rischio di abbandono in auto prendendo delle precauzioni: se non si ha voglia di leggere tutto, si consiglia di andare direttamente alle conclusioni, solo quelle sono importanti.
Le funzioni psichiche che comprendono la memoria, l’attenzione, la coscienza, la formulazione del pensiero, l’affettività, ecc. hanno la sede in strutture cerebrali ben poco note (soprattutto per me, che occupo un altro settore della medicina), ed operano in modo diffuso attraverso complicati collegamenti tra i neuroni.
COME PUÒ IL CERVELLO SCEGLIERE QUALI INFORMAZIONI RICORDARE?
Ci riesce con l’aiuto di alcune proteine cerebrali che mantenendolo in uno stato di equilibrio dinamico, supportano l’attivazione e la repressione di una miriade di circuiti neurologici, che permettono la memorizzazione di ciò che interessa.
QUANDO VENGONO PRODOTTE QUESTE PROTEINE?
Durante il sonno! Il sonno ha diversi effetti sull’apprendimento: è durante il sonno che vengono consolidati i ricordi, ed è durante il sonno che si potenziano le capacità mnemoniche.
E LA DEPRIVAZIONE DEL SONNO, O LA SEMPLICE ALTERAZIONE DEL RITMO SONNO/VEGLIA COSA COMPORTANO?
Comportano lo sviluppo dello stress. L’adrenalina e la noradrenalina, note come ormoni dello stress, possono inibire i collegamenti tra i neuroni, determinando un indebolimento delle capacità mnemoniche; l’indebolimento può divenire progressivo fino a determinare un improvviso stato di black out! Durante questo stato, viene solo immaginato il momento in cui ci si è occupati del bambino, senza però averlo fatto, e può avvenire la tragedia.
IN QUALE FASE DELLA VITA È MAGGIORE L’ALTERAZIONE DEL RITMO SONNO/VEGLIA?
Nei primi anni di vita dei nostri figli.

CONCLUSIONI: non capita solo agli s…badati!
E ALLORA QUALI SONO I RIMEDI UTILI PER RIDURRE IL RISCHIO DI ABBANDONO IN AUTO?
Tra i rimedi non tecnologici, si ricorda di: lasciare il portafoglio, le chiavi dell’ufficio, di casa e qualsiasi oggetto immediatamente utile, accanto o sotto il seggiolino del bambino.
Tra i rimedi tecnologici: i segnala bebè, ottimi! in quanto oltre ad avere la funzione di ricordare che il bimbo è ancora in auto, avvisano anche quando il bambino si sposta dal seggiolino.”

Potrebbe piacerti anche