Liberate le due volontarie italiane rapite in Siria

ROMA – Sono atterrate a Ciampino alle 4, dopo tre ore di volo dalla Turchia e cinque mesi e mezzo di sequestro. Ad accogliere Greta Ramelli e Vanessa Marzullo – le due volontarie lombarde rapite il 31 luglio scorso in Siria dove erano arrivate con la loro ong Horryaty – c’erano il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il capo dell’unità di crisi della Farnesina Claudio Tafuri.

A riportarle in Italia è stato un Falcon 900 della Cai. “Sono molto provate, hanno chiesto di andare a riposare”, spiegano gli addetti dell’area militare dell’aeroporto di Ciampino. Le due ragazze sono scese dall’aereo tenendosi abbracciate, indossavano giubbotti scuri con il cappuccio tirato sul capo, pantaloni neri e scarpe da ginnastica bianche e rosse.

Una delle due sembrava sorreggere l’altra, quasi trascinandola e facendole forza. Subito hanno fatto capire che non avrebbero parlato con la stampa e neanche il ministro Gentiloni ha violato la riservatezza delle due giovani che apparivano fortemente provate. “E’ evidente che hanno vissuto, quasi come fossero due sorelle legatissime tra loro, un’esperienza terribile”, spiegavano gli addetti ai servizi aeroportuali che si sono potuti avvicinare di più a loro. Greta e Vanessa non hanno salutato la folla di giornalisti e cameraman che le attendeva e sono subito entrate con il ministro nell’edificio dell’aeroporto militare.

Greta e Vanessa sono state visitate in ospedale e già oggi potrebbero essere sentite in Procura a Roma. Mentre il ministro degli Esteri Gentiloni riferirà in aula alla Camera. Intanto hanno potuto riabbracciare i genitori. Un lungo e commosso abbraccio quello di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo con i rispettivi genitori, parenti ed amici giunti dalla Lombardia, avvenuto in una saletta dell’aeroporto di Ciampino, lontano da giornalisti, fotografi e telecamere.

Le famiglie delle due ragazze – a quanto si è appreso – sono giunte in auto, un po’ in ritardo a causa di una foratura: per Vanessa i genitori e il fratello; per Greta, oltre ai genitori, il fratello e la sua fidanzata, anche due amiche, compagne delle scuole medie, volontarie anche loro.

Lacrime di gioia e abbracci per Greta e Vanessa che, nonostante la stanchezza hanno poi scambiato con parenti ed amici qualche frase, prima di concludere le procedure di rito e lasciare l’aeroporto.

Fonte: LaRepubblica.it

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