Lite temeraria, nuove tutele per il personale sanitario?

Dopo le polemiche per il taglio di 208 prestazioni mediche e quelle per le sanzioni a carico del medico che prescrive esami non necessari, il mondo medicale è in rivolta. Solo una nuova norma potrebbe placare gli animi: si tratta del nuovo testo unico sulle disposizioni in materia di responsabilità del personale sanitario.

Questo testo potrebbe far cadere il problema che oggi attanaglia il mondo medicale, ovvero quello di trovarsi da una parte limitati nella prescrizione preventiva di cure ed esami, dall’altro completamente inermi davanti al rischio penale e civile di cause risarcitorie effettuate – spesso in modo temerario – da pazienti insoddisfatti. La tutela del medico dalle liti temerarie potrebbe preservare i medici da rischi giudiziari e quindi far loro accettare il taglio delle prescrizioni che ricadono sotto la “medicina preventiva”. Di fatto, nell’intento del governo, spiegano le stesse fonti, la riduzione del contenzioso legale e delle denunce ingiustificate porterebbe di riflesso a far calare il fenomeno della medicina difensiva nel cui contesto, soprattutto, lievitano le prescrizioni per esami non appropriati. Non solo: il nuovo documento inverte l’onere della prova, non più a carico del professionista ma del paziente, distingue in maniera netta fra medici liberi professionisti, convenzionati oppure statali, e per questi ultimi riduce i tempi della prescrizione da 10 a 5 anni. Infine introduce nel codice penale un nuovo tipo di reato, quello di lesioni o omicidio colposo in ambito medico e sanitario. Una fattispecie nuova, in cui il medico “che in presenza di esigenze preventive, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative, avendo eseguito o omesso un trattamento, cagioni la morte o una lesione personale del paziente è punibile solo in caso di colpa grave o dolo”. Secondo questo articolo, “la colpa sussiste quando l’azione o l’omissione dell’esercente la professione medica o sanitaria, inosservante delle buone pratiche e delle regole dell’arte, crei un rischio irragionevole e inescusabile per la salute del paziente, concretizzatosi nell’evento”.

PDF DA QUOTIDIANO SANITA’

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