Marche, cosa sta facendo la Protezione Civile

È la città di Senigallia il territorio che ha subito le più gravi conseguenze del maltempo, con l’esondazione del Fiume Misa, durante la terribile alluvione avenuta nel ponte festivo del primo maggio. Acqua e fango hanno invaso gran parte della città, causando la morte di due persone anziane, gravi disagi alla popolazione e forti ripercussioni sulle reti dei servizi essenziali e della viabilità.

La difficile situazione meteorologica che dalle prime ore della giornata di ieri, sabato 3 maggio, ha interessato le regioni centro-meridionali, e in particolare i settori adriatici centrali della Penisola, è tuttavia in sensibile miglioramento. Proseguono gli interventi di assistenza alla popolazione evacuata e le operazioni tecniche di ripristino dei servizi che progressivamente stanno portando alla risoluzione delle diverse critticità.

Assistenza alla popolazione. In corso di evento il Sindaco della città di Senigallia con un’ordinanza di evacuazione ha provveduto a mettere in sicurezza alcune famiglie residenti in località a rischio, ospitandole in centri di prima accoglienza. Molti i cittadini rimasti isolati nelle proprie abitazioni e gli studenti bloccati ai piani alti degli edifici scolastici invasi dalle acque. Nella serata di ieri erano circa 250 le persone allontanate dalle abitazioni a rischio ospitate presso il locale seminario vescovile, mentre nella giornata di oggi molti hanno fatto rientro a casa o si sono recati da parenti e amici.
Il Sistema Regionale della Protezione civile marchigiana è intervenuto per supportare l’azione dei Sindaci dei comuni interessati, attivando tutte le forze disponibili attraverso il coordinamento effettuato dalla Sala Operativa di Chiaravalle. Cinque i Centri Operativi Comunali – COC istituiti nei territori di Senigallia, Falconara, Ostra, Castel Di Lama, Monsanpolo Del Tronto, tutti in provincia di Ancona, per far fronte all’emergenza.

Volontariato. A supporto delle attività di gestione dell’emergenza da parte dei diversi corpi dello Stato è stato attivato tutto il volontariato marchigiano. In particolare 30 le organizzazioni operative, con più di 600 volontari, impegnate in particolare nell’area di Senigallia. La Regione Marche ha inoltre richiesto il supporto di squadre di volontari provenienti da fuori regione: al momento sono state attivate Umbria ed Emilia Romagna, in quanto territori più prossimi all’area di intervento e non contemporaneamente interessati dal maltempo.

Servizi essenziali e mobilità. Dopo la prima fase di emergenza caratterizzata da gravi problemi alla rete elettrica e alle comunicazioni telefoniche fisse e mobili – a causa dell’allagamento della centrale Telecom di Senigallia e di alcune cabine – al momento la situazione è in netto miglioramento grazie all’intensa attività tecnica svolta dalle società dei servizi con il supporto di squadre di vigili del fuoco e delle altre strutture operative . Sono soltanto 151 le utenze elettriche ancora disalimentate a fronte delle 9000 iniziali. Rientrate anche le piccole criticità sulla rete viaria, con la riapertura dello svincolo autostradale dell’A14 di Senigallia in entrambe le direzioni, chiuso ieri a causa allagamenti, e sulla rete ferroviaria, che aveva subito alcuni rallentamenti nelle prime ore dell’emergenza.

Il Dipartimento della Protezione Civile seguirà l’evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le locali strutture di protezione civile. Sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it) è pubblicata una sezione dedicata interamente all’allertamento meteo-idro, dove è possibile consultare oltre alla situazione prevista per le prossime ore anche alcune norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo.

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