Quando a capodanno la strada fa più vittime dei botti - 2 tragici incidenti stradali: 10 vittime in 2 giorni. Dov'è la sicurezza?

Il sipario sul 2018 si è appena aperto e già ci ha mostrato due spiacevoli episodi. Due incidenti stradali, per la precisione. Uno a Bari, in cui 4 giovani hanno perso la vita poco prima dell’alba del nuovo anno, e l’altro avvenuto il 2 gennaio sulla A21 in pieno giorno in cui hanno perso la vita 6 persone tra cui 2 bambini a causa di uno schianto con un’autocisterna.

Gli incidenti sulle strade, nonostante le misure drastiche a partire dall’omicidio stradale nel 2016 fino al decreto sull’uso dei cellulari alla guida, non sembrano ridursi di molto.  In particolare, quello che preoccupa è il numero in crescita delle vittime sull’asfalto. Come mai sta accadendo tutto questo?

Ce lo illustra l’articolo di Giordano Biserni, presidente ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) in cui vengono illustrati i provvedimenti presi negli ultimi anni e di come la sicurezza stradale in Italia abbia ancora molta strada da fare.

E pensare che nei primi due giorni del 2018 si è parlato sui giornali  prevalentemente e con soddisfazione delle zero vittime per gli scoppi di capodanno e qualche centinaio di feriti.
Mentre sulle strade il nuovo anno ha contemporaneamente presentato invece le sue credenziali, nei primi due giorni 10 morti in soli due maxi incidenti: 6 vittime sulla A21 il 2 gennaio in un girone infernale quasi paragonabile per la portata e per il fuoco,  come elemento comune, a quello del 21 gennaio 2017 che distrusse il pullman degli studenti ungheresi con 17 morti. Il giorno prima altri 4 morti, di cui 3 giovanissimi in un micidiale scontro alla prima alba del 2018 su una statale a Bari.
Ecco se c’era bisogno di una conferma che la sicurezza stradale è ancora in piena crisi, è arrivata ed è stata certificata.
Ma il sentore di una situazione preoccupante era già arrivato nelle scorse settimane quando l’Istat aveva fornito i primi dati sulla sinistrosità in Italia nei primi 6 mesi del 2017.
Nel primo semestre dell’anno appena trascorso si conferma una riduzione degli incidenti stradali rilevati e del numero di feriti, con flessioni del 4% e 5% rispetto alla media consolidata del 2016. Sono stati infatti 82.525 i sinistri rilevati con 116.137 feriti. Ma la pessima notizia, che crea imbarazzo fra gli addetti ai lavori, è l’aumento delle vittime, che tornano a crescere tra il 6,7% e l’8,2%. Il numero dei decessi segna un picco impressionante, sono ben 1.623 le vite spezzate sulle strade, quando l’obbiettivo imposto dall’Unione Europea indicava un numero nettamente inferiore (1219).

Ma perché sta accadendo questo? Come mai nonostante la legge sull’omicidio stradale entrata in vigore il 24 marzo del 2016?

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