Quante cose da NON fare in ambulanza ci sono in questo video?

ROMA – Succede, a volte, di vedere degli errori commessi da un professionista o da un volontario del soccorso. Quando capita la cosa migliore da fare è cercare di stimolare l’apprendimento per migliorare, senza stigmatizzare un comportamento errato o un atteggiamento. Prima di far condurre a un soccorritore un’ambulanza in emergenza – o in trasporto ordinario – è necessario e fondamentale istruirlo sui comportamenti da tenere alla guida di un mezzo d’emergenza.

Roma è certamente uno dei luoghi più complessi dove svolgere questo tipo di servizi. Sia l’emergenza-urgenza che i trasporti ordinari sono stressanti molto più che in altre zone, a causa di un traffico e di una condizione generale delle strade davvero pessimi.

Ecco perché questo video dimostra che anche guidando un mezzo di soccorso si possono commettere errori e – purtroppo – perdere la concentrazione necessaria ad affrontare correttamente una situazione. Il video parte segnalando che l’ambulanza gialla (un colore nuovo e inusuale per i mezzi di soccorso italiani convenzionati 118) entra contromano in un viale bloccato, per la caduta di un pino di 15 metri. Sulla scena dell’incidente – che ha coinvolto un’auto con a bordo almeno una persona – sono chiaramente visibili Polizia, Vigili del Fuoco, un’automedica e un’ambulanza dell’ARES 118. I responsabili della sicurezza, ovvero i Vigili del Fuoco, hanno già transennato l’area con una banda gialla ad alta visibilità.

Qui capita il primo errore: Non è chiaro se ci sia l’autorizzazione di un terzo o meno, non vogliamo incolpare nessuno. Ma rompere la fascia ed entra in zona non sicura in questo modo lascia perlomeno allibiti, ed è quello che succede in modo abbastanza evidente fra i presenti, Vigili del Fuoco in primis. Il mezzo, una volta bloccato, è costretto a fare retromarcia. Intervengono allora gli agenti, che permettono all’ambulanza di andare avanti. Il mezzo resta in sirena con i lampeggianti accesi: Si suppone che sia un mezzo che viaggia in emergenza per il 118, anche se le marche non sono visibili e la conformazione del mezzo sia piuttosto diversa da quella dell’altra ambulanza già presente sul luogo del sinistro. La Polizia di Stato riesce a ottenere spazio a sufficienza per far procedere il mezzo e farlo poi entrare nel controviale dove l’ambulanza potrà procedere verso il suo target. Ed è qui che nasce il secondo problema. L’ambulanza spegne la sirena. Come se – superato l’ingorgo – l’emergenza fosse finita.

Il punto di partenza di questo ragionamento è il famoso articolo 177 del Codice della Strada (ne parlammo in questo articolo), che al comma 1 recita:

L’uso del dispositivo acustico supplementare di allarme e, qualora i veicoli ne siano muniti, anche del dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu è consentito ai conducenti degli autoveicoli e motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio e di protezione civile come individuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti su proposta del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a quelli del corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club Alpino Italiano, nonché agli organismi equivalenti, esistenti nella regione Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano, a quelli delle autoambulanze e veicoli assimilati adibiti al trasporto di plasma ed organi, solo per l’espletamento di servizi urgenti di istituto.
I predetti veicoli assimilati devono avere ottenuto il riconoscimento di idoneità al servizio da parte della Direzione generale della M.C.T.C.. L’uso dei predetti dispositivi è altresì consentito ai conducenti delle autoambulanze, dei mezzi di soccorso anche per il recupero degli animali o di vigilanza zoofila, nell’espletamento dei servizi urgenti di istituto, individuati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Con il medesimo decreto sono disciplinate le condizioni alle quali il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute può essere considerato in stato di necessità, anche se effettuato da privati, nonché la documentazione che deve essere esibita, eventualmente successivamente all’atto di controllo da parte delle autorità di polizia stradale di cui all’articolo 12, comma 1. Agli incroci regolati, gli agenti del traffico provvederanno a concedere immediatamente la via libera ai veicoli suddetti. (1) ( 2)

 

E’ inoltre il Ministero dell’Interno che – con la circolare 300/A/32890/105/19/3 – specifica meglio come devono essere usati i lampeggianti e i dispositivi acustici.

“E’ opportuno adottare specifiche iniziative per sensibilizzare i conducenti perché ispirino le loro condotte di guida ad una attenta valutazione delle condizioni di contesto, in modo da contenere al massimo il determinarsi di accentuate situazioni di pericolo soprattutto per i terzi estranei all’operazione di servizio che richiede l’utilizzazione dei dispositivi luminosi ed acustici di allarme.

Il ministero inoltre stigmatizza l’uso del dispositivo luminoso disgiunto da quello acustico: “una fattispecie intermedia di esenzione (dalle regole del CdS ndr) che non trova alcuna rispondenza nel dettato normativo”.
“L’uso del solo dispositivo luminoso – pur non essendo aprioristicamente escluso dal CdS – non consente di derogare ad alcuna delle norme di comportamento e di sicurezza della circolazioen stradale”.
Il Capo della Polizia, che allora era De Gennaro, andò oltre, chiedendo maggiore attenzione nell’uso congiunto dei dispositivi “richiamando l’attenzione di tutti i responsabili delle amministrazioni coinvolte sulla necessità di limitare al massimo, in ogni caso, l’uso dei dispositivi supplementari di segnalazione visiva e di allarme acustico”.

In sintesi, in questo caso, se è necessario procedere in sirena che almeno – durante le manovre di spostamento dei mezzi – venga tolta. E successivamente riattivata quando riprende la marcia del mezzo verso il Pronto Soccorso.

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