Recupero e trasferimento di un paziente in montagna: Intervento esemplare del CNSAS in Val Trompia

VALTROMPIA (BS) – Sta per concludersi l’intervento che oggi ha impegnato i tecnici della Stazione di Vale Trompia della V Delegazione Bresciana. Intorno alle 13:30 di oggi, domenica 14 febbraio 2016, è giunta la chiamata per una donna di 51 anni, di Nave (BS), che ha avuto un malore mentre era con un gruppo di amici nei pressi della Capanna Remedio, sopra Bovegno, a circa 1500 metri di quota. I tecnici, in tutto una decina, sono saliti subito a piedi lungo il sentiero e in poco tempo l’hanno raggiunta; valutata la situazione, l’hanno messa in sicurezza e ora la stanno trasportando con la barella portantina a valle, dove, in località Graticelle di Bovegno, ci sarà l’ambulanza ad attenderla, per il trasferimento in ospedale.

LIZZOLA (BG) – È terminato poco dopo le 18:00 di stasera, domenica 14 febbraio 2016, l’intervento che oggi pomeriggio ha impegnato i tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino. Una signora di 41 anni si trovava con un gruppo di persone nei pressi della Malga Fles Alta, in Val Seriana, a 1860 metri di altitudine, nel territorio del comune di Lizzola, per seguire un corso di scialpinismo. A un certo punto si è sentita male e le persone che erano con lei l’hanno subito accompagnata all’interno di una baita e poi hanno chiamato il 112. La Centrale operativa, come da procedura, ha attivato il CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). I tecnici sono partiti con i mezzi fuoristrada e poi, dopo circa due ore e mezza di cammino, hanno raggiunto il luogo in cui si trovava la persona da soccorrere. In un primo tempo era stato richiesto l’intervento dell’eliambulanza, perché sembrava che le condizioni meteorologiche lo consentissero, poi invece la visibilità si è ridotta e, come sempre accade in questi casi, solo le squadre territoriali hanno potuto raggiungere la persona. Il trasporto a valle è avvenuto per mezzo della barella; lo spostamento è stato effettuato in alcuni tratti con delle calate, in altri invece i tecnici hanno indossato gli sci. Giunti a Lizzola, la signora è stata affidata all’ambulanza e trasferita in ospedale.

ALBOSAGGIA (SO) – Rientrati sani e salvi padre e figlio soccorsi ieri sera in Valtellina. La richiesta di intervento è arrivata intorno alle 18:00 di sabato 13 febbraio 2016. I due scialpinisti, residenti in zona, erano usciti per un’escursione nella zona del Pizzo Meriggio ma si sono trovati in difficoltà durante il rientro e quindi hanno chiesto aiuto. Mentre stavano scendendo, a un certo punti si sono bloccati su una cengia, in un’area situata sopra alcune roccette, a poca distanza dalla località Baita Campei. Non riuscivano a proseguire né a piedi, né con le pelli di foca. Tramite una terza persona hanno inviato una foto del luogo in cui si trovavano ma dal momento che erano in una zona boscosa, non c’erano molti riferimenti per identificare il punto esatto. I soccorritori, appartenenti alla VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) sono però riusciti a mettersi in contatto telefonico con loro e a ottenere le coordinate, in modo da localizzarli subito e fornire tutte le indicazioni utili perché l’intervento andasse a buon fine. I dati hanno anche permesso di individuare il percorso più agevole e meno rischioso, dall’alto; l’intervento si è comunque svolto al buio, per fortuna in un momento in cui aveva smesso di nevicare. I tecnici li hanno raggiunti in poco tempo, erano infreddoliti e affaticati ma illesi; hanno ripreso la traccia per la discesa e verso le 21:30 sono arrivati al parcheggio, dove avevano lasciato la loro auto.

In questi giorni, il Soccorso alpino rinnova l’appello alla consultazione del bollettino nivometeorologico prima di intraprendere escursioni in montagna. Le ore di luce sono ancora limitate, per cui è sempre bene avere con sé lampade frontali o torce elettriche, per illuminare il percorso o per fare segnalazioni, se necessario. Un abbigliamento adeguato, adatto alla permanenza per alcune ore a basse temperature, è un altro elemento molto importante, come pure una riserva di acqua e cibo, molto utile se si è costretti, per qualsiasi imprevisto, a restare all’aperto più tempo di quanto preventivato. Un’attenta programmazione dell’itinerario è sempre utile per ridurre i rischi.

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