REPORT - Alluvione nella bassa parmense a Colorno, l'attività della Croce Rossa Italiana

Coinvolti nelle attività di emergenza, i Comitati di Croce Rossa dell’Emilia-Romagna, insieme alle altre associazioni di volontariato e ai Vigili del Fuoco, hanno iniziato l’attività di emergenza nella notte e l’hanno protratta per più di una settimana: obiettivi primari evitare i tracimi e ripristinare le zone inondate. Ecco cosa è successo.

Per l’alluvione del 12 dicembre 2017 fra Parma e Reggio Emilia ci sono state diverse attività. Le operazioni di intervento sono state coordinate dalle Sale Operative di Protezione Civile, in cui, assieme alle altre forze in campo, era presente anche Croce Rossa. Per Parma e Reggio Emilia è stato attivato il centro primario di via del Taglio, poi suddiviso con un secondo COC a Colorno. Ha scritto un interessante report il Comitato Regionale dell’Emilia Romagna della Croce Rossa Italiana.
“In questa emergenza sono emersi la qualità, la preparazione e lo spirito collaborativo fra le varie associazioni presenti nei coordinamenti provinciali – racconta Giacomo Teveri, Delegato Tecnico Regionale Obiettivo Strategico III: Preparare le comunità e dare risposta a emergenze e disastri – Posso affermare senza paura di smentita che i Volontari CRI, oltre ad essere preparati, sono un punto di forza del sistema regionale di protezione civile“. I Volontari hanno, infatti, ricoperto ruoli diversi, rispondendo a tutte le richieste di aiuto, dall’assistenza socio-sanitaria al controllo degli argini dei fiumi, dall’allestimento di info point, allo svuotamento degli scantinati allagati, senza dimenticare il sostegno psicologico fornito dal gruppo SEP regionale.

FAVORIRE LA RESILIENZA – Tuttavia, come in ogni emergenza, non sono mancate le difficoltà: “La prima di carattere comunicativo – spiega Teveri – la seconda relativa al tipo di allertamento e alla gestione delle segreterie operative dei coordinamenti”. A queste si unisce la mancanza di preparazione dei cittadini, che al fronte di eventi simili si trova spaesata e rischia di lasciarsi prendere dal panico. Proprio per questo è, infatti, fondamentale favorire la resilienza, ovvero la capacità di adattarsi ai cambiamenti e di reagire ad essi. “Insegnare ai cittadini le norme minime di autogestione in caso di emergenza è fondamentale, in quanto la nostra è una regione esposta a rischi idro-geologici – precisa il Delegato Regionale – In questo modo la popolazione, informata educata e consapevole dei rischi del proprio territorio, sarà in grado di far fronte agli effetti di una catastrofe in maniera efficiente e tempestiva”.

GUARDANDO AL DOMANI – Passato il pericolo immediato, però, il lavoro dei Volontari non si è concluso. La Croce Rossa è sempre presente sui territori colpiti per favorire il ritorno alla normalità e una maggiore sicurezza per il futuro. “Ci tengo a ringraziare tutti coloro che sono intervenuti in quei giorni e che ancora si danno da fare al servizio delle comunità” conclude Giacomo Teveri, guardando ad un domani dove la collaborazione e la pronta formazione possano ridurre al minimo rischi e danni.

 

Con gli occhi sulla sabbia: leggi il racconto di un volontario

Potrebbe piacerti anche