RIAC, ecco perché serve un albo italiano degli arresti cardiaci

Il Registro Italiano degli Arresti Cardiaci RIAC è ormai una necessità assoluta e primaria. Nella comunità scientifica, fra i medici e fra gli operatori dell’emergenza-urgenza preospedaliera i numeri del problema sono noti da tempo. 60.000 italiani ogni anno sono colpiti da arresto cardiaco. Se le pratiche di rianimazione vengono effettuate entro un brevissimo tempo, riescono ad avere successo in circa il 40% dei casi, ma la morte può sopravvenire durante il ricovero post ROSC.

Nel nostro paese però la conoscenza di questi numeri non è comune e, soprattutto, non è gestita nel modo corretto. I dati epidemiologici sugli eventi di arresto cardiaco e sul trattamento sia extra che intra-ospedaliero sono frammentari e limitati a pochi studi, spesso su base provinciale. Per questo motivo l’Italian Resuscitation Council ha fissato come priorità del 2015 la necessità di fondare il RIAC, e si è messa in gioco in prima persona con un portale dedicato.

Di seguito, la lettera del dott. Giuseppe Ristagno, coordinatore del comitato scientifico dell’Italian Resuscitation Council, che chiede a tutte le ASL d’Italia di iscriversi al progetto, per poter costruire in Italia il primo esempio di banca dati per gli arresti cardiaci:

La creazione di questo registro prospettico degli arresti cardiaci permetterà la raccolta di una banca dati che, a partire dal reparto di provenienza, nel caso di arresti cardiaci intra-ospedalieri, o dal database del 118, nel caso di quelli extra-ospedalieri, ricostruirà la storia epidemiologica dei pazienti rianimati, con anche la possibilità di avere una statistica nazionale sugli esiti degli interventi. L’utilizzo di un database unico, quale RIAC, rappresenta un mezzo per condurre delle survey a livello nazionale in termini di epidemiologia dell’arresto cardiaco, di implementazione del trattamento pre- e post-ROSC, di qualità delle cure e di miglioramento dell’esito dei pazienti rianimati.

Il registro RIAC permette di seguire e raccogliere i dati del paziente colpito da arresto cardiaco in maniera continuativa, dal momento dell’arresto cardiaco (sia che avvenga a livello intra- che extra-ospedaliero), alla sua gestione fino al ROSC e poi durante il periodo post-rianimazione, fino alla dimissione. La raccolta dati è iniziata il 1 Ottobre 2014, il mese della campagna Viva! in occasione dello studio EuReCa ONE, una survey Europea di raccolta dati prospettica e multicentrica sull’epidemiologia, trattamento ed esito degli arresti cardiaci extra-ospedalieri che avverranno durante il mese di Ottobre 2014. IRC partecipa allo studio EuReCa ONE portando i dati Italiani raccolti tramite RIAC e contribuendo così a creare a livello continentale, ciò che si sta cercando di attuare contemporaneamente a livello nazionale: la creazione di un registro degli arresti cardiaci. Grazie al tuo aiuto, IRC vuole diffondere la conoscenza e l’utilizzo di RIAC in più realtà locali e regionali possibili. L’impegno di ogni socio sarà fondamentale nel diffondere l’uso di RIAC a livello nazionale.

Ti invitiamo a prender contatto con la tua Azienda e ad aderire a RIAC, per cominciare ad inserire i dati relativi agli arresti cardiaci intra e/o extra ospedalieri occorsi nella tua area di competenza. E’ in fase di presentazione la domanda al Comitato Etico AUSL Bologna come centro di coordinamento del Registro RIAC. L’adesione a RIAC è senza costi ed a titolo gratuito, il suo utilizzo più ampio possibile, però, contribuirà notevolmente ad una conoscenza migliore dell’epidemiologia e dell’esito dell’arresto cardiaco a livello nazionale, con ripercussioni sul miglioramento della qualità delle cure e della sopravvivenza. Puoi provare una versione demo di RIAC al seguente indirizzo: http://riac2014.ircouncil.it/
Username:riac@settimanaviva.it
Password: riac2014

Per maggiori informazioni puoi contattarci tramite riac@settimanaviva.it

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