Rischio crolli, cosa fare se si vive in una zona pericolosa. L'esempio di Palermo

L’Ufficio di Protezione Civile del Comune di Palermo, per rendere consapevole la cittadinanza e in attesa di procedere con interventi strutturali, ha reso pubblica un’informativa per chi risiede in zone di alto rischio: consigli, procedure e informazioni utili per ridurre il pericolo dissesto

Nell’ultimo decennio l’Amministrazione Regionale siciliana, in funzione delle direttive nazionali ed europee, ha predisposto degli studi di settore volti a conoscere i fenomeni di dissesto, valutare i rischi presenti, adottare norme a tutela della popolazione, programmare interventi di mitigazioni del rischio del territorio. I suddetti elementi sono alla base della redazione dei Piani per l’Assetto del Territorio, comunemente abbreviati con P.A.I. Durante la redazione di questi Piani, è stata fatta l’analisi dei rischi specifici (“pericolosità o probabilità di accadimento dell’evento calamitoso“, “valore degli elementi a rischio come persone, beni e patrimonio ambientale“, “vulnerabilità degli elementi a rischio dipendente dalla capacità di sopportare le sollecitazioni“). Dalla combinazione dei citati fattori sono stati ottenuti i livelli di rischio, che sono catalogati in quattro classi di gravosità crescente, dalla classe ‘R1’ (rischio moderato o residuale), dove i danni attesi in caso di evento sono limitati, fino ad arrivare al rischio ‘R4’, molto elevato, in cui sono possibili gravi refluenze per l’incolumità delle persone: gravi lesioni alle persone fino alla perdita di vite umane oltre che danni funzionali o gravi agli edifici, infrastrutture, alle attività economiche e al patrimonio ambientale.

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L’Ufficio di Protezione Civile del Comune di Palermo, in attesa della realizzazione degli interventi strutturali di riduzione del rischio, opera con interventi di consapevolezza del rischio, attraverso le attività di informazione alla cittadinanza sul livello di rischio in cui ricade la propria abitazione o, nell’immanenza di un evento, con l’emissione di provvedimenti di limitazione o divieto d’uso della stessa.

A questo proposito, è necessario che chi risiede (a qualunque titolo, anche provvisoriamente o stagionalmente) nelle abitazioni che ricadono nelle aree con livello di rischio molto elevato ‘R4’, adotti dei modelli di comportamento utili a ridurre il pericolo, misure precauzionali  che possano far diminuire drasticamente il rischio per l’incolumità delle persone. Come, per esempio, non utilizzare come camere da letto le stanze esposte sul lato del versante di monte; oppure sapere che, in caso di rumore violento proveniente da monte, solitamente si hanno a disposizione diversi secondi utili per mettersi al riparo; quindi, se si è all’aperto, mettersi al sicuro dietro pareti che possano proteggere dalle schegge provocate dall’impatto al suolo dell’elemento in fase di crollo; se si è in casa, allontanarsi dalle stanze di monte per rifugiarsi nelle stanze lato valle maggiormente protette. Se si è in presenza di piogge violente, accompagnate da fulmini e vento forte, si consiglia di abbandonare le stanze a ridosso del costone roccioso e a non transitare nei terrazzi, balconi e aree esterne prospicienti. In ogni caso, al manifestarsi di un qualsiasi evento che possa essere valutato come preambolo di un crollo, è consigliabile, ovviamente, mettersi al riparo e possibilmente abbandonare la zona, dando avviso alle autorità preposte.

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