Salvataggio notturno su una cascata di ghiacchio. Un'operazione di recupero complessa CNSAS e REGA

CNSAS 02PONTE DI LEGNO (BS) – Bloccati su una cascata di ghiaccio nella zona del Pisgana, in Alta Valle Camonica, nel territorio del Comune di Ponte di Legno, due ragazzi di Vestone (BS), entrambi di 28 anni, ieri nel tardo pomeriggio si sono trovati in difficoltà perché non riuscivano più a proseguire. Hanno quindi chiesto soccorso e la Centrale operativa del 112 ha immediatamente contattato i tecnici della V Delegazione Bresciana, competente per territorio. L’allertamento è giunto intorno alle 16:45; dopo avere localizzato i due giovani alpinisti, sono subito partite le squadre territoriali appartenenti alle Stazioni di Ponte di Legno, Temù ed Edolo; sul posto anche i militari del SAGF (Soccorso alpino Guardia di Finanza) di Edolo. I tecnici si sono diretti prima verso la zona dell’intervento, fino a dove era possibile spingersi con i mezzi fuoristrada, poi hanno dovuto proseguire a piedi per circa un’ora, con zaini e attrezzatura di soccorso al seguito, fino a raggiungere la base della cascata. L’eliambulanza di SOREU non poteva decollare perché fuori effemeridi. L’intervento si è presentato subito come estremamente tecnico: i ragazzi erano impossibilitati a proseguire, appesi alla parete ghiacciata, fermi al quarto tiro della cascata. I tecnici del Soccorso alpino sono risaliti e li hanno raggiunti; i due alpinisti erano illesi, seppure in difficoltà; sono stati messi in sicurezza e portati prima fino alla base della cascata, poi valutati dal medico e trasportati a valle con l’elicottero della Rega, abilitato per il volo notturno a vista, inviato sul posto dalla centrale operativa della SOREU. Oltre alle difficoltà oggettive legate all’ambiente impervio, che richiedono la massima attenzione, a rendere particolarmente ardua l’operazione si è aggiunta anche l’oscurità, che di per sé rende ogni manovra più complessa e delicata. L’intervento si è comunque concluso positivamente intorno alle ore 1:30, con il rientro in base delle squadre.

EBEN_Abs4_zoomI tecnici del Soccorso alpino operano in stretta collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale e con le altre organizzazioni competenti in materia di soccorso ed emergenza, assumendo il ruolo di coordinamento nel caso di soccorsi complessi. Le strutture operative regionali e provinciali sono i soggetti di riferimento esclusivo per l’attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano e in ambiente impervio e ostile. Perché questo sia possibile, sono richieste precise competenze di base, come la capacità di movimento su tutti i terreni di montagna, l’arrampicata su roccia e su ghiaccio e lo sci su tutti i tipi di neve; la formazione continua consente inoltre di acquisire gradi superiori di abilitazione, anche in ambiti specifici, come quelli del soccorso in valanga e in forra; il Soccorso alpino opera anche in caso di calamità naturali, per gli impianti a fune, come seggiovie e funivie, ma anche per eventi ordinari che si verificano in luoghi difficilmente raggiungibili dalle normali équipe sanitarie. Il CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) è costantemente impegnato nella formazione, nell’addestramento e nell’aggiornamento dei propri tecnici; ciò garantisce un alto livello di preparazione di tutti gli iscritti, che in caso di intervento sono in grado di operare con competenza e professionalità anche nelle situazioni ambientali più difficili, come nell’intervento di Ponte di Legno.

 

 

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