Soccorritori picchiati dal branco durante un salvataggio. Saranno stati tutti rianimatori?

Il caldo da alla testa, ma forse anche il freddo e le temperature miti, guardando i dati che stiamo raccogliendo con il sondaggio sulle violenze a danno dei soccorritori. L’ultima follia è accaduta in Puglia, ed è davvero un caso da biasimare.

Il pubblico che dopo un incidente in spiaggia ha chiamato il 118, si è messo a picchiare e offendere i soccorritori perché “troppo lenti”. Come se immobilizzare un ragazzino di quindici anni fosse semplice. Ora noi li immaginiamo, tutti questi bagnanti, impegnati nella revisione delle Canadian C-Spine Rules sulla battigia, prendersela con chi opera secondo i protocolli perché applicati con troppa lentezza.

La nostra solidarietà va ai volontari, ai medici e agli infermieri colpiti, che operano nella Misericordia pugliese, il cui governatore, Giuliano Califano, spiega con dispiacere: «I miei volontari stavano effettuando le operazioni previste dai protocolli. Prima di mettere un paziente in ambulanza si effettua una stabilizzazione. Alcune persone che assistevano hanno iniziato a inveire contro l’autista, il medico e l’infermiera perché secondo loro stavano perdendo tempo. Non sanno, probabilmente, che un paziente, che nel caso specifico era un minore che non stava oggettivamente bene, non si carica a bordo di un’ambulanza come un sacco di patate».

Quanto accaduto ha infatti dell’incredibile, soprattutto poi se si pensa che è stata l’azione dei facinorosi a ritardare la partenza dell’ambulanza mettendo in ulteriore pericolo il 15enne che aveva urgente bisogno di soccorso. Il ragazzino stava facendo tuffi dagli scogli e si è sentito male mentre era in acqua, trasportato a riva con fatica, continuava a rimanere incosciente. Una volta arrivata sul posto l’ambulanza, hanno inizio le operazioni di soccorso. Trattandosi di un caso potenzialmente pericoloso, prima di partire alla volta del pronto soccorso, urge stabilizzare il 15enne che intanto resta ancora privo di sensi.

È durante queste operazioni che si scatena il caos. Dalle ingiurie sono passati immediatamente ai fatti. Spintoni, qualche sberla ed addirittura un lancio di pietre contro il vetro dell’ambulanza. Il risultato è stato un grosso spavento, danni all’ambulanza e quattro giorni di prognosi per l’autista a cui è stata rinvenuta polvere di vetro nell’occhio in seguito all’aggressione con le pietre. Nonostante tutto, il giovane dopo pochissimo era al pronto soccorso, ricoverato in codice rosso.

Sul posto è arrivata anche la polizia sia perché nell’episodio era coinvolto un minorenne in potenziale pericolo di vita ma anche per l’aggressione che poi ha visto coinvolti i volontari della Misericordia. Saranno loro, dopo aver raccontato tutto in maniera dettagliata agli agenti della polizia, a decidere se sporgere denuncia per quanto accaduto.

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