Terremoto centro Italia: proseguono le verifiche di agibilità

Dal terremoto del 24 agosto 2016 le squadre di tecnici ed esperti abilitati proseguono le verifiche di agibilità con procedura AeDes (Agibilità e Danno in emergenza sismica) e procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto). Grazie all’impegno di oltre 6mila tecnici sono infatti ad oggi stati effettuati oltre 132mila sopralluoghi di verifica. Delle quattro regioni interessate dal catastrofico evento le Marche risultano essere le maggiormente colpite con 15.931 edifici “non utilizzabili” perché danneggiati e 1.001 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili”. Tutti i dettagli nel seguente comunicato stampa che Emergency Live riceve e pubblica.

Oltre 132mila sopralluoghi di verifica effettuati dal 24 agosto nelle regioni colpite

Prosegue l’attività delle squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità, sia con procedura AeDes (Agibilità e Danno in emergenza sismica), avviata fin dai primi giorni successivi alla scossa del 24 agosto, sia con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre.

Sono complessivamente 132.859 i sopralluoghi di agibilità effettuati nelle Regioni Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo grazie all’impegno di oltre 6mila tecnici: si tratta di professionisti appartenenti ai Consigli nazionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri e Geologi impiegati a titolo volontario, nonché di tecnici dei centri di competenza del Dipartimento, delle Regioni, delle Forze Armate e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Sono operative sui territori 178 squadre per i sopralluoghi, a cui si aggiungono 13 tecnici impegnati nel supporto ai centri di coordinamento.

Complessivamente, dall’inizio dell’emergenza, sono state acquisite e digitalizzate 52.046 schede AeDes, tra edifici pubblici e privati: di queste, 2.253 hanno riguardato edifici scolastici (66% agibili, 6% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità); 2.012 hanno riguardato altri edifici pubblici (46% agibili, 21% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità).

Su quasi 48mila edifici privati, il 44% è risultato agibile, a cui si aggiunge un 6% di edifici che non risultano danneggiati ma sono inagibili per rischio esterno, mentre il 29% è stato dichiarato inagibile e i restanti hanno avuto esiti di parziale o temporanea inagibilità.Le squadre attivate con procedura FAST a partire dai primi di novembre, in seguito alle forti scosse di fine ottobre, hanno condotto ad oggi 80.813 sopralluoghi sui soli edifici privati. Di queste ultime verifiche, 63.850 hanno consentito l’attribuzione dell’esito: di agibilità per il 57% degli esiti attribuiti, a cui si aggiunge un 3% di edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano non utilizzabili per solo rischio esterno, mentre il 40% ha dato esito di non utilizzabilità per temporanea, parziale o totale inagibilità. Sono invece 16.963 gli edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili o sono comunque necessari ulteriori sopralluoghi.

Il numero di edifici interessati e le percentuali degli esiti di valutazione del danno, però, variano significativamente nelle quattro regioni interessate.In particolare, nella Regione Marche, su 37.372 verifiche FAST su edifici privati, sono 31.046 le verifiche per le quali è stato attribuito l’esito: risultano 14.114 edifici agibili (45,5% degli esiti), 1.001 che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 15.931 “non utilizzabili” perché danneggiati.

Nella Regione Umbria su 23.127 verifiche effettuate sono 16.904 gli esiti attribuiti: risultano 11.819 edifici agibili (il 70% degli esiti) e 499 “non utilizzabili” per solo rischio esterno, mentre sono 4.586 gli esiti di “non utilizzabilità” per danneggiamento.

Nella Regione Abruzzo su 17.239 verifiche effettuate sono 13.687 gli esiti attribuiti: sono risultati 8.637 edifici agibili (il 63% degli esiti), 520 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 4.530 “non utilizzabili” perché danneggiati.

Nel Lazio, su 3.075 verifiche effettuate, sono 2.213 gli esiti attribuiti: risultano 1.798 gli edifici agibili (81,2% degli esiti), 50 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 365 “non utilizzabili” perché danneggiati.Il protrarsi della sequenza sismica – che dal 24 agosto ha fatto registrare quasi 59mila scosse, di cui nove di magnitudo pari o superiore a 5 – ha più volte incrementato il numero delle richieste di sopralluogo e per questa ragione la stima dei sopralluoghi ancora da effettuare è in aggiornamento:  ad oggi il numero delle istanze cumulate dall’inizio della sequenza è pari a 195.901.

Per venire incontro alle richieste delle amministrazioni comunali, una recente circolare ha prorogato alla data del 13 marzo il termine per la presentazione delle istanze di sopralluogo di agibilità accompagnate da perizia asseverata.

Fonte: Ufficio Stampa del Capo Dipartimento Protezione Civile

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