I bambini sono in fuga da guerre, violenze, povertà e fame. Se non hai capito guarda questo video

Terremoti, inondazioni, uragani, ma anche siccità ed epidemie, guerre, torture e attentati: che si tratti di calamità naturali o dell’improvviso inasprimento di conflitti sociali, il mondo rischia di trovarsi di fronte a gravissime emergenze in ogni momento.E i primi a soffrirne sono sempre e ovunque i bambini.

 

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Ad oggi oltre 1.1 milione di persone è stato costretto ad abbandonare il proprio paese. Solo nel 2016 quasi 185.000 hanno già affrontato la pericolosa e spesso fatale traversata del Mar Mediterraneo.

Ogni giorno migliaia di famiglie e bambini, a volte anche soli, intraprendono drammatici viaggi verso l’Europa alla disperata ricerca di un posto sicuro. La chiusura delle frontiere sulla rotta balcanica ha peggiorato ulteriormente la situazione rendendo la loro fuga ancora più pericolosa.

Save the Children sta sostenendo i bambini durante tutto il loro percorso migratorio: nei paesi di provenienza come la Siria e l’Iraq, in quelli di transito come l’Italia, la Grecia e la Serbia e in quelli di destinazione come la Germania e la Svezia.

Save the Children sta infatti intervenendo in modo coordinato in 15 paesi con attività di accoglienza e di protezione, assistenza sanitaria e legale, distribuzione di cibo, abiti caldi e kit igienici per garantire a tutti loro, ma soprattutto ai bambini più vulnerabili, che questo percorso non sia un percorso di morte ma di speranza.

Tuttavia, in base alle nuove disposizioni previste dall’accordo UE-Turchia, che ha trasformato i centri di ricezione in vere e proprie strutture detentive, Save the Children esprime profonda preoccupazione per i bambini e per le loro famiglie, in quanto sono sottoposti a una detenzione illegale e ingiustificata per periodi di tempo indefiniti. Per questo, come altre organizzazioni e agenzie delle Nazioni Unite, Save the Children ha ritenuto opportuno sospendere in Grecia alcune attività di supporto ai servizi di base nei centri detentivi a Lesbo, Samos, Kos e Leros, mentre continua le attività di protezione e nutrizione per i neonati.

A Chios Save the Children ha interrotto temporaneamente le attività – che comprendono un’area per il supporto all’allattamento e uno Spazio Sicuro a Misura di Bambino per le attività educative e psico-sociali – a causa dei problemi di sicurezza dovuti alle tensioni e alle proteste legate alla reclusione nel centro di Vial. Save the Children sta facendo forte pressione sulle autorità per poter riprendere quanto prima le nostre attività.

La situazione è tragica e non si può continuare a ignorarla. Oggi i bambini di tutto il mondo si trovano ad affrontare i peggiori conflitti, disordini e sconvolgimenti degli ultimi decenni. I bambini sono in fuga da guerre, violenze, povertà e miseria.

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