Una storia da non dimenticare: l'omicidio del Carabiniere Scantamburlo

scantNella giornata di Sabato 13 febbraio si è tenuta la commemorazione del Vice Brigadiere Cristiano Scantamburlo, ucciso per mano di un malvivente durante uno scontro a fuoco.

Dapprima si è tenuto un picchetto d’onore davanti al cippo a San Giuseppe, dove è avvenuto lo scontro a fuoco, poi il numeroso corteo si è spostato a Comacchio, nel Duomo, dove il Cappellano Militare Monsignor Giuseppe Grigolin ha celebrato una messa in suffragio. Oltre alle massime cariche dell’Arma della Legione Carabinieri Emilia Romagna, del Comando Provinciale e del Comando Compagnia di Comacchio erano presenti il Questore e i rappresentanti delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e delle Associazioni Locali oltre ai rappresentanti delle varie amministrazioni Comunali, e l’altro valoro ccollega di Pattuglia del Vice Brigadiere Scantaburlo, l’appuntato Roberto Domini.

Sono ormai passati 10 anni da quella tragica domenica mattina, e non bisogna dimenticare questa storia.

Tutto inizia all’uscita di una discoteca della riviera, dove dopo un controllo la pattuglia del radiomobile di Comacchio ferma una persona per portarla in caserma. Durante il tragitto dal Lido delle Nazioni a Comacchio il malvivente estrae una pistola – nascosta sotto i vestiti, e minaccia i Carabinieri. Con grande prontezza di riflessi Scantamburlo riesce a far fermare l’auto e a far uscire il collega. Messo alle strette il malvivente spara al vicebrigadiere, ne nasce uno scontro a fuoco, dal quale il malvivente – ferito gravemente – riesce a fuggire impossessandosi dell’Alfa 156 dell’Arma. A terra – ferito a morte – rimane il Carabiniere Scantamburlo, per il quale non serve a nulla la disperata corsa all’ospedale Sant’Anna di Ferrara e il delicato intervento chirurgico. Purtroppo i medici non riescono a strapparlo alla morte. Il malvivente verrà poi ritrovato a pochi chilometri di distanza, ferito a morte in un canale, ancora a bordo della Gazzella a lato della strada Statale.

Ricordo benissimo la drammatica scena dell’auto estatta dall’acqua e dei primi soccorsi. In quel periodo lavoravo in un area di servizio sulla stessa statale e i Carabinieri di Comacchio li conoscevo quasi tutti. Era domenica mattina presto, non c’erano molte macchine in giro a quell’ora e la strada era bagnata da una leggera pioggia. Arrivato poco prima dell’abitato di San Giuseppe le macchine che incrocio iniziano a lampeggiare con gli abbaglianti. Poi ,da lontano, vedo i lampeggianti. Inizio a rallentare fino a fermarmi in prossimità dell’incidente. Ci sono Polizia e Carabinieri, i Vigili del Fuoco e il Soccorso Stradale, apparentemente un incidente come se ne vedono ogni giorno – penso alla strada bagnata, in curva, a qualcuno che perde il controllo del veicolo finendo fuori strada, nel canale – ma non era un normale incidente. C’erano troppe forze dell’ordine e si respirava molta tensione nell’aria, ma non ci ho dato peso fino a quando l’autogru ha tirato fuori dal canale l’Alfa Romeo dei Carabinieri. In quel momento lì, mi si è gelato il sangue. Mi sono passate davanti le facce di tutti i Carabinieri del radiomobile che conoscevo e che tante volte prendevano un caffè insieme a me, mentre facevano rifornimento. Non ho saputo nulla per tutta la mattina. Solo all’ora di pranzo i telegiornali nazionali danno la notizia dell’uccisione del Vice Brigadiere Scantamburlo, morto in servizio per mano di una persona in regime di semilibertà che non aveva fatto rientro in carcere. Nel corso degli anni tante sono state le iniziative benefiche in ricordo del giovane Carabiniere che nel 2009 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri. A sua memoria sono state intitolate le caserme di Comacchio (FE) Comando Compagnia e Marghera (VE) Comando Stazione. Il Comune di Comacchio ha intitolato a sua memoria il Centro Sportivo di Portogaribaldi dove ogni anno viene organizzato il “Memorial Scantamburlo”, torneo di calcio giovanile. E questa storia va ricordata tutti i giorni, perché spesso ci dimentichiamo che Carabinieri e Polizia rischiano la vita, per noi.

 

 

 

Potrebbe piacerti anche