Valorizzazione delle professioni sanitarie: cosa significa l'accordo di Perugia?

PERUGIA – Dare maggiore valore alle professioni sanitarie. E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato il 12 maggio a Perugia dalla Regione Umbria e dalle organizzazioni sindacali, i collegi  e le associazioni professionali della sanità. Il percorso che ha portato a questo accordo è stato lungo ed ha permesso agli infermieri di essere riconosciuti come parte attiva e strategica nella gestione sanitaria. Le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione, nonché della professione ostetrica, sono inquadrate come risorsa per una nuova organizzazione dei processi di lavoro in ambito sanitario.

COSA DICE IL PROTOCOLLO?

1 – Riconoscere il potenziale contributo delle professioni sanitarie al miglioramento dei percorsi e dei livelli di qualità dell’assistenza;
2 – La regione procederà all’elaborazione di specifiche linee di indirizzo per creare nelle Aziende Sanitarie regionali un’organizzazione omogenea;
3 – Viene creata in ogni Azienda Sanitaria regionale il Servizio delle Professioni sanitarie, con le funzioni di assicurare la qualità, l’efficienza e la gestione unitaria delle professioni sanitarie presenti, nel rispetto delle funzioni individuate dai singoli profili professionali e dai codici deontologici e del personale di supporto alle professioni stesse;
4 – Il Servizio delle Professioni Sanitarie permetterà di garantire la qualità, l’efficacia e l’efficienza tecnica ed operativa delle rispettive prestazioni professionali e delle attività del personale di supporto per offrire una risposta appropriata ai bisogni di salute del cittadino, in sintonia con le finalità dell’Azienda.

Il sistema organizzativo delle professioni sanitarie, che sarà articolato su base dipartimentale, può essere modulabile in rapporto alla tipologia aziendale, alla dimensione aziendale, alla tipologia e  alla dimensione e complessità dei servizi.

Il Protocollo prevede, sin da subito, l’istituzione della Consulta Regionale della Professioni Sanitarie quale organismo di supporto alla pianificazione delle attività delle professioni sanitarie con le funzioni e l’obiettivo di  collaborare alla determinazione delle linee di indirizzo per l’omogeneità degli interventi dei servizi sul territorio regionale,  monitorare l’efficacia e la qualità degli stessi al fine di tutelare le esigenze del cittadino e di integrare professionalmente gli interventi degli operatori.

L’atto è stato firmato dalla presidente della Regione Umbria e dai rappresentanti di: Associazione Nazionale Dietisti (Maria Pia Angellotti); Associazione Italiana Fisioterapisti   (Daniela Gaburri); Collegio IP.AS.VI Provincia di Perugia (Palmiro Riganelli); Collegio IP.AS.VI Provincia di Terni (Serenella Bertini); Collegio Provinciale Ostetriche Perugia (Luciana Bassini); Collegio Provinciale Ostetriche Terni(Maria Antonietta Bianco); Collegio Interprovinciale Perugia –Terni Tecnici di Radiologia(Massimo Angelini); Federazione Italiana Tecnici di Laboratorio Biomedico (Giuliano Bettelli); Unione Nazionale Personale Ispettivo Sanitario d’Italia – Tecnici della Prevenzione (Marco Gasperi); Federazione Logopedisti Italiani Umbria (Claudia Tomassi), e dai rappresentanti della Funzione Pubblica di CGIL (Vanda Scarpelli); CISL  (Michele Belladonna)e UIL(Marco Cotone).

La rappresentante della Regione Umbria ha voluto sottolineare l’importanza della firma del protocollo che rappresenta un atto di grande rilievo e riconosce alle professioni sanitarie un ruolo centrale nell’ambito del Servizio sanitario regionale, soprattutto in funzione dell’assistenza ai pazienti che potrà ulteriormente crescere nei suoi livelli di qualità ed appropriatezza. Al protocollo seguirà già entro il prossimo mese di settembre un atto di indirizzo della Giunta regionale a tutte le direzioni generali delle quattro aziende sanitarie per rendere concreta la nuova funzione delle professioni sanitarie nell’ambito della sanità regionale, anche in funzione della nuova organizzazione dipartimentale che è stata definita con l’atto sottoscritto oggi.

E’ stato inoltre sottolineato come alla definizione di questo protocollo d’intesa si è giunti grazie all’ iniziativa che hanno assunto verso la Giunta regionale prima di tutto le rappresentanze delle organizzazioni professionali, sostenute in ciò anche dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. La Giunta regionale, per parte sua, ha accolto e condiviso le proposte avanzate dai rappresentanti dei Collegi e delle Associazioni professionali sanitarie.

Tutti i rappresentanti delle professioni sanitarie hanno per parte loro ringraziato la Giunta regionale per la grande collaborazione e per aver condiviso i contenuti dell’accordo, non esitando a definire “storica” la sua firma perché riconosce pienamente le competenze delle diverse professioni che operano nel settore sanitario, che ora potranno essere meglio integrate con le professioni mediche. Grazie a questo protocollo, hanno aggiunto, si potrà realizzare una più intensa collaborazione finalizzata essenzialmente a migliorare ulteriormente la sanità regionale per accrescere la qualità dei servizi per i cittadini e per la sostenibilità del sistema nel suo complesso. In questo tutte le organizzazioni professionali sanitarie intendono dare il loro positivo e fattivo contributo.

 

IL COMMENTO DI IPASVI

FIRMATO IL PROTOCOLLO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE
Il grande impegno della rappresentanza, all’interno del faticoso processo di sviluppo e valorizzazione della professione, si è finalmente concretizzato nella firma del protocollo d’intesa di portata “storica” tra Regione Umbria, nella persona della Presidente Catiuscia Marini, i rappresentanti dei Collegi e le Associazioni delle professioni sanitarie e le organizzazioni sindacali.
Si tratta di un risultato di notevole importanza per la professione infermieristica, per tutte le altre professioni ed il sistema sanitario regionale nel suo insieme che ribadisce e rinforza un patto ed un impegno finalizzato a migliorare la qualità e la sostenibilità delle risposte assistenziali ai cittadini.
Con questo documento, che rappresenta una tappa significativa di un percorso di confronto e condivisione, fortemente voluto dal Collegio IP.AS.VI di Perugia, a partire dalla costituzione del Coordinamento regionale delle Professioni Sanitarie del’Umbria (CO.Re.P.S), si riconosce alla professione infermieristica e alle altre professioni sanitarie, un ruolo centrale e strategico per garantire qualità, sicurezza e sostenibilità dei servizi sanitari regionali.
Si prevede la costituzione, presso ciascuna azienda sanitaria della Regione Umbria, del dipartimento delle professioni sanitarie con l’obiettivo di assicurare la qualità, l’efficacia e l’efficienza tecnica ed operativa delle rispettive prestazioni professionali e delle attività del personale di supporto per garantire una risposta efficace ed appropriata ai bisogni di salute delle persone.
Il Protocollo prevede inoltre, l’istituzione della Consulta Regionale della Professioni Sanitarie quale organismo di supporto alla pianificazione delle attività delle professioni sanitarie con le funzioni e l’obiettivo di collaborare alla determinazione delle linee di indirizzo per l’omogeneità degli interventi dei servizi sul territorio regionale, monitorare l’efficacia e la qualità degli stessi.
Grazie a questo accordo si potrà concretizzare un maggiore e ancora più significativo contributo professionale anche in ambito organizzativo – gestionale basato su di una maggiore autonomia e finalizzato, essenzialmente, a garantire sviluppo professionale e migliori livelli di qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Grazie a tutti per la disponibilità ed il contributo che hanno consentito il raggiungimento di questo importante obiettivo che rende evidente e riconosce il valore delle competenze e del contributo delle diverse professioni integrate all’interno del sistema salute. Obiettivo che deve rappresentare stimolo e motivazione per continuare, con maggiore impegno e responsabilità, ad assicurare una vera e concreta crescita professionale.
Il Presidente
Palmiro Riganelli

 

 

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