Elisoccorso: aspetti psico-fisiologici della donna impegnata in attività  aeronautiche

Dott.ssa Elisabetta CECILIANI,
Dott. Raffaele C. SABBATINI
Ass.ne “Ali d’Oro” Ancona
Archivio Emergency-Oggi

 

Molte sono le donne che fanno parte degli equipaggi delle eliambulanze, “dottoresse”, infermiere, H.E.M.S. crew member (assistente di volo sanitario) e, seppure in numero minore, pilotesse”. Ci sembra interessante fare una carrellata su quelli che sono gli aspetti della psicologia e della fisiologia che caratterizzano le prestazioni, le reazioni ed i comportamenti della donna che svolge un’attività di volo.

Gli stimoli che raggiungono gli individui impegnati nelle attività di volo vengono percepiti, analizzati, capiti in maniera differente dalla donna rispetto all’uomo; ciò è dovuto al fatto che le prime hanno capacità sensoriali molto più spiccate dei secondi e quello che comunemente viene definito come intuito femminile altro non è che la grande capacità di cogliere le variazioni ed i più piccoli dettagli delle persone e dell’ambiente che le circonda. Lo studio del cervello umano in stato di quiescenza ha rivelato che, nell’uomo, l’attività elettrica è mantenuta per circa il 30%; nella donna, il cervello a riposo conserva invece un’attività elettrica tre volte superiore a conferma che le femmine percepiscono, analizzano, elaborano gli stimoli provenienti dall’ambiente, praticamente senza sosta (R.Gurr, Pennsylvania University).

ELISOCCORSO: PERCEZIONE VISIVA

Rispetto all’uomo, la donna ha una migliore visione periferica poichè il suo software cerebrale le consente un’escursione visiva a destra, a sinistra, in alto e in basso di almeno 45°; l’uomo è in grado di vedere meglio davanti a sè e a grande distanza (A. & B. Pease). La donna riesce a vedere al buio meglio dell’uomo ma quest’ultimo, avendo una migliore vista nella lunga distanza ed un campo visivo più ristretto, è favorito nel pilotaggio notturno; questa prerogativa, associata alla capacità spaziale che ha sede nell’emisfero cerebrale destro, consente al pilota uomo di distinguere bene il movimento di altri velivoli intorno a lui. Alcune donne soffrono invece di cecità notturna, non sono in grado, cioè, di distinguere da quale parte si sta avvicinando la luce di un oggetto in movimento, sia a terra che in volo. In conclusione, la donna è più capace di cogliere dettagli nel buio in un raggio più ampio ma più limitato. Gli uomini, avendo gli occhi predisposti per una vista a lungo raggio, si stancano più delle donne a guardare la strumentazione del cockpit mentre quest’ultime sono più portate all’osservazione ravvicinata per cui possono rimanere concentrate più a lungo sui dettagli.

ELISOCCORSO: PERCEZIONE UDITIVA

L’udito della donna è particolarmente predisposto alla ricezione dei suoni acuti ed il suo cervello è capace di classificarli; tali caratteristiche le permettono di seguire più conversazioni nello stesso momento ma l’uomo è in grado di capire meglio la provenienza dei suoni grazie alla capacità del suo cervello di costruire una mappa spaziale tridimensionale che gli consente di localizzare la fonte del rumore (M. Konishi, Californian Institute of Technology).

ELISOCCORSO: PERCEZIONE TATTILE

La pelle umana è disseminata di recettori; ve ne sono circa tre milioni e mezzo in grado di recepire le sensazioni dolorose (sono i più numerosi, circa 2 milioni e 800 mila), le variazioni di calore (circa 200 mila), il tocco (circa 500 mila). La donne possiedono recettori dieci volte più potenti degli uomini per cui sono in grado di percepire variazioni di temperatura, sensazioni dolorose e sfioramenti anche minimi. Esse dimostrano più sensibilità nel sentire col corpo l’aereo o l’elicottero che stanno pilotando e spesso si accorgono di vibrazioni e tremori anche impercettibili.

ELISOCCORSO: IL CERVELLO

I due emisferi cerebrali sono in comunicazione tra di loro grazie ad un sistema di fibre nervose detto corpo calloso che permette lo scambio di informazioni tra le due porzioni di cervello; il corpo calloso della donna è più spesso e contiene circa il 30% di connessioni in più rispetto all’uomo (R. Gorski, California University, Los Angeles). Le connessioni interemisferiche consentono alla donna di eseguire nello stesso momento attività diverse mentre il cervello maschile, specializzato e diviso in compartimenti stagni, permette all’uomo di far bene soltanto una cosa per volta: un uomo che sta leggendo, infatti, difficilmente si accorge di ciò che gli accade intorno; una donna, invece, pur immersa nella lettura, è in grado di percepire il mondo attorno a se e non è raro sentirla intervenire in conversazioni tra altre persone quasi come se anch’ella avesse partecipato dall’inizio alla discussione anzichè leggere. Da queste osservazioni si evince che la donna, dal punto di vista aeronautico, potrebbe essere più portata al pilotaggio di velivoli ad ala rotante rispetto all’uomo, pratica che richiede sensibilità, coordinazione ed indipendenza delle azioni muscolari degli arti che governano le leve del passo ciclico (braccio e mano destra, movimenti antero-posteriori e laterali), del passo collettivo (braccio e mano sinistra, movimenti dal basso verso l’alto) e pedaliera (entrambi gli arti inferiori) da azionare nello stesso momento ed alle quali corrispondono movimenti diversi e simultanei dell’aeromobile (si pensi al volo stazionario – hovering – in cui l’elicottero sta fermo in aria a punto fisso, nel quale è necessario coordinare perfettamente tutti i comandi).

ELISOCCORSO: IL LINGUAGGIO

Nel cervello della donna esistono due aree del linguaggio situate anteriormente, una nell’emisfero sinistro ed una nell’emisfero destro il che la rende ottima parlatrice consentendole di fare tranquillamente altre cose mentre conversa. Alla donna pilota riesce bene condurre il volo, controllarne i parametri attraverso la strumentazione e comunicare con la torre di controllo.

ELISOCCORSO: LA PERCEZIONE DELLO SPAZIO

La capacità di orientarsi nello spazio, quindi di leggere e capire le carte di aeronavigazione risiede, nel maschio, nell’emisfero cerebrale destro; nella femmina ne sono coinvolti entrambi gli emisferi e non esiste un sito specifico del cervello che presiede a tale facoltà. Per percezione spaziale si intende la capacità di immaginare forma, dimensioni, coordinate, proporzioni, movimento, rotazione e prospettiva tridimensionale di un oggetto. Gli studi condotti sulla capacità spaziale dei bambini ha rilevato che ci sono delle significative differenze tra i due sessi già in età pre-scolare: le bambine, a 4 anni, eccellono nella visione bidimensionale ma i maschi, alla stessa età, sono in grado di percepire molto bene anche la profondità (C. Benbow, Iowa University). Probabilmente la percezione spaziale nelle femmine non è molto sviluppata poichè, nella preistoria, esse non si allontanavano dalla caverna per la caccia per cui non avevano bisogno di un grande senso di orientamento per ritrovare la strada di casa. La visione periferica della donna è molto più sviluppata che nell’uomo per cui è più portata a cogliere i particolari, i dettagli delle cose; per un pilota di elicottero, per esempio durante il volo a vista ed in particolare durante missioni di elisoccorso, è molto utile avere accanto una donna nel ruolo di assistente di volo / operatore H.E.M.S. che gli comunichi punti di riferimento e che gestisca le comunicazioni radio.

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