Autista soccorritore, l'AASI: "serve un piano formativo, un profilo giuridico e professionale unico per tutta Italia"

Riceviamo e pubblichiamo:

 

L’associazione autisti soccorritori italiani ( AASI ) vuole promuovere la professionalità di questa categoria attraverso la formazione ed il riconoscimento giuridico della figura professionale di autista soccorritore addetto all’emergenza sanitaria a vantaggio della sicurezza e della qualità dei servizi offerti ai cittadini- utenti. Pensiamo che questa associazione sia uno strumento da impiegare al massimo per promuovere la formazione ed il riconoscimento della figura giuridico e professionale, discutere dei problemi della categoria, agevolare lo scambio di competenze tra gli autisti soccorritori, informare il grande pubblico sul duro lavoro quotidiano svolto dalla nostra categoria, sia volontari che dipendenti, sempre al fianco di chi soffre; ma anche, da sfruttare per coltivare i legami di amicizia tra i colleghi e gli altri attori del soccorso sanitario.

La scrivete associazione chiede di affrontare il tema della figura giuridica e professionale dell’autista soccorritore e delle mansioni correlate oltre alla stesura di un piano formativo volto all’accesso al profilo lavorativo specifico. Per questo motivo proponiamo che le linee di indirizzo formativo, dai requisiti d’accesso alla attività didattica teorico pratica, siano incentrata maggiormente su attività di educazione alla salute ed all’assistenza ed al soccorso delle persone,  suddivisa su moduli progressivi, dal base passando per intermedio per arrivare all’avanzato. Una formazione unica di base per tutte le realtà regionali, nonché con la possibilità dell’inserimento di ulteriori moduli supplementari, secondo le specificità individuate dalle singole regioni. Implementando ed uniformando il livello formativo in tutte le regioni, Con la conclusione del corso formativo con un esame teorico – pratico ed il rilascio di una certificazione regionale da parte degli enti formatori individuati nelle singole regioni, con valenza su tutto il territorio nazionale, tutto questo per permettere all’utente di ricevere un soccorso omogeneo in tutte le regioni ed agli operatori sia volontari che dipendenti, di avere riconosciuta la propria prestazione di volontariato o di lavoro ovunque in Italia, senza dover ricorrere a nuove certificazioni.

Saremmo lieti di discutere le nostre proposte e le nostre motivazioni in un tavolo tecnico per confrontare idee e progetti, per far nascere un profilo formativo unico, con le idee ed il supporto di tutti, a tutela di operatori dipendenti e volontari. Per il volontario un percorso formativo che gli permetta di acquisire delle competenze tecniche ed operative da spendere anche in attività extra volontariato, che gli diano la possibilità di una certificazione e formazione da essere considerata un valore aggiunto per l’inserimento nel mondo del lavoro o il proseguimento degli studi. Invece per il personale dipendente, sia pubblico che privato, la maggiore professionalizzazione con l’acquisizione di competenze avanzate, tutto sempre senza perdere l’obiettivo principe del tema, l’assistenza, la cura ed il sostegno alla vita umana

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