La storia di un duplice intervento del SAGF Entreves sul Gran Paradiso, eroiche gesta quotidiane

Alle ore 10.00 di mattina del 10 aprile 2012 il telefono della caserma del commando della Guardia di Finanza di Entreves squillò all’impazzata, era la Protezione Civile della Regione Valle d’Aosta che richiedeva la preparazione immediata di una squadra di soccorritori capaci di inoltrarsi sulle pendici del Gran Paradiso, a quota 3.400mt, poiché due alpinisti si trovavano in seria difficoltà strapazzati dalla bufera e dal forte vento.

La squadra era pertanto composta quel giorno: dall’app.sc. Galante Fabio, dall’app. Musichini Marco e dal fin. Perruchon Laurent che si recavano in Valsavarenche, quando ad attenderli sulla strada del rifugio Chabod c’erano quattro guide che avrebbero dovuto accompagnarli nel punto esatto da dove la chiamata di soccorso era partita.

Durante il cammino le condizioni della montagna diventarono sempre più critiche, la nevicata in atto sempre più forte, una visibilità scarsissima e un vento incredibilmente pericoloso; il tutto rendeva ovviamente complicatissima la salita dei soccorritori che dovevano raggiungere quota 3.400. All’improvviso un’altra chiamata colse di soprassalto  la squadra dei SAGF, un’altra segnalazione di emergenza che proveniva da non molto distante da dove la prima chiamata era stata effettuata.

Il gruppo dei soccorritori si divise in due squadre, pertanto alcuni raggiunsero le persone in difficoltà che avevano effettuato la seconda chiamata e gli altri proseguirono nel loro cammino; ma restiamo con l’attenzione puntata sul primo gruppo, quello inoltratosi su per il sentiero del rifugio Chabod.

Giunti al rifugio, il gruppo chiese informazioni peculiari su dove esattamente potessero essere i due alpinisti in difficoltà e con l’ausilio del gps, una volta individuati, si misero sulle loro tracce proseguendo in cordata, essendo il territorio ricco di crepacci e di altre diverse insidie.

Il gruppo raggiunse presto il luogo dove i due alpinisti erano rimasti bloccati, scoprendo però che uno dei due era caduto in un crepaccio. La squadra dei soccorritori in condizioni di freddo estremo riuscì dunque a liberare il malcapitato alpinista che sostava da ormai  paio d’ore all’interno del crepaccio presentando un principio di congelamento agli arti inferiori. Una difficile operazione, svolta con grande accuratezza in condizioni climatiche proibitive.

Nel frattempo l’altra squadra, che aveva con successo recuperato un alpinista ferito al bacino in seguito ad una caduta, raggiunse la prima pattuglia;  tutti insieme sono così scesi a valle con i feriti, attesi  da un ambulanza e da un medico del 118 che prima di consentire il trasporto in ospedale ha apportato le prime cure tipicamente dovute in casi di questo genere.

Eroi, grandi soccorritori, esperti scalatori, nessun aggettivo può descrivere la meticolosità e la tenacia immensa di persone che per lavoro salvano vite umane. Ci resta soltanto l’onere ogni tanto di farne una cronaca puntuale, precisa dei fatti, senza nulla più, ogni commento di fronte a piccole grandi prestazioni come queste, risulterebbe superfluo davvero.

Qua sotto alcune immagini del Soccorso Alpino, e del Soccorso Alpino Guardia di Finanza di Entreves.

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