Colite

Cos’è

Con il termine colite si indica solitamente un processo infiammatorio che riguarda o l’intero colon o solamente un suo tratto. La forma più diffusa e conosciuta riguarda la sindrome del colon irritabile. Il colon è la parte più lunga dell’intestino crasso, misura circa 130 centimetri, e si suddivide in tre tratti: colon destro, colon traverso, colon sinistro. Le funzioni primarie del colon si riferiscono al transito delle feci e all’assorbimento dell’acqua e degli elettroliti. L’attraversamento delle feci ha un tempo di massima che varia dalle 12 alle 36 ore; se l’operazione avviene troppo velocemente, l’assorbimento dell’acqua sarà insufficiente e ne conseguirà diarrea e disidratazione. Se, all’inverso, il transito sarà troppo lento, l’assorbimento dei liquidi sarà sproporzionato e causerà secchezza delle feci, stitichezza e costipazione.

Cause

Tra le prime cause della colite bisogna registrare quella di natura psicologica. La sindrome del colon irritabile è conosciuta anche con il nome di colite nervosa. Il nostro intestino può essere paragonato a un’estensione del sistema nervoso. Durante il periodo fetale entrambi i sistemi si formano risultando sensibili all’azione di alcune cellule che producono peptidi. Un’affinità che rende queste due strutture intimamente collegate tra loro. Le sostanze ormonali prodotte da uno stimolo nervoso possono quindi agire sia sul cervello che sull’intestino. È chiaro allora che stati di stress, forti emozioni o ansia sono la causa delle contrazioni delle pareti del colon che determineranno i sintomi della colite. Del resto, casi come diarrea o nausea prima di un evento importante sono ampiamente conosciuti e condivisi da molti.

Tra le altre cause di questa malattia possiamo trovare:

  • La dieta: un regime alimentare scorretto con un’insufficiente quantità di acqua e di fibre.
  • Il ciclo mestruale: l’intestino è sottoposto a una modificazione ormonale indotta dalle mestruazioni e ne viene coinvolto.
  • Alterazioni della flora batterica: comporta un aumento dei microrganismi patogeni.
  • Infestazioni da parassiti.
  • Intolleranze alimentari: in questo caso è necessario individuare ed eliminare l’alimento scatenante.

Tipologie

La tipologia più diffusa, ma anche la meno grave, è la colite spastica, di cui abbiamo già accennato, e che rientra nel gruppo delle coliti acute.

Forme più rare di colite sono:

  • Coliti da agenti infettivi: affezioni batteriche che si possono contrarre da agenti esterni per via oro-fecale.
  • Colite ischemica: è dovuta a uno scarso contributo ematico al colon. È più diffusa tra gli anziani.
  • Colite pseudomembranosa: è provocata da una terapia antibiotica che, distruggendo la flora intestinale, permette il sopravvento di un germe patogeno chiamato Clostridium Difficile.

Tra le coliti croniche vanno citate:

  • Colite ulcerosa: colpisce dapprima il retto e poi si estende a tutto il colon.
  • Colite di crohn: la parte intestinale colpita risulta ulcerata ed edematosa lungo tutta la parete.

Sintomi

La colite acuta presenta sintomi quali tensioni addominali e violenti crampi, feci liquide, nausea e vomito. Tra i disturbi più frequenti si manifestano eventi importanti di meteorismo e flatulenza. Inoltre, febbre modesta e una completa spossatezza. La colite cronica ha sintomi di minore intensità e, oltre alla presenza di febbre, alterna episodi di diarrea a momenti di stipsi.

Cura

Il primo passo verso la guarigione per una colite su base nervosa è la diagnosi. Quando il paziente è messo a conoscenza del fatto che la sua malattia non è una grave patologia e può essere curata con accorgimenti e programmi non invasivi, si libera da uno stato di ansia e di stress che non potrà che essergli di giovamento. La psicoterapia, corsi di rilassamento o tecniche guidate per scaricare la tensione sono cure che potrebbero dare risultati positivi. La dieta può avere un’influenza rilevante nella risoluzione della colite. La prescrizione fondamentale è un apporto sufficiente di acqua, almeno due litri al giorno, e fibre, almeno 30 grammi al giorno, che aiutano lo svuotamento fecale e riducono la tensione intestinale e la presenza di gas. I cibi che devono essere eliminati invece sono tutti quelli ricchi di grassi, le bibite gassate, gli alimenti con molti zuccheri, aglio, cipolla, peperone, spezie e salse piccanti. Inoltre, vanno evitati alcolici, caffé e sigarette. Tutti i cibi che contengono probiotici sono invece da ritenersi un toccasana per questa patologia, in quanto vanno a rafforzare e a riequilibrare la flora batterica del colon. Se ne consiglia l’uso anche sottoforma di integratori alimentari. Per quanto riguarda l’aspetto farmacologico, nella fase acuta si ricorre solitamente ad antidiarroici e a disinfettanti intestinali. Se poi il medico lo ritenesse opportuno, ci si può affidare anche ad ansiolitici e ad antispastici.

Fonti

www.fioriblu.it

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