Gli Usa donano al Brasile idrossiclorochina contro il Covid-19, malgrado i gravi dubbi sull'efficacia
Il mese scorso il WHO, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva annunciato lo stop sull'uso dell'idrossiclorochina per il trattamento del COVID-19. Due giorni fa l'AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco, e con lei le "gemelle" di molte parti del mondo, ha dichiarato di non consentire più la sostanza nella terapia anti - coronavirus.
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Nonostante ciò, e nonostante studi scienti abbiano messo in relazione idrossiclorochina con aumento dei decessi e artimie cardiache (in coda il link all'articolo correlato), gli USA hanno inviato al Brasile due milioni di dosi del farmaco.
Nel tentativo di sostenere il Brasile nella sua lotta al Covid-19, gli Stati Uniti hanno inviato due milioni di dosi di idrossiclorochina al governo di Brasilia, un farmaco rispetto al quale l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha espresso preoccupazione.
Il Brasile ha superato il mezzo milione di contagi ei 29.000 decessi, divenendo il quarto Paese più colpito al mondo.
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“Americani e brasiliani sono solidali nella lotta al coronavirus” ha dichiarato ieri il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, annunciando l'invio del farmaco.
Sull'effettiva utilità dell'idrossiclorochina nel curare i malati di Covid-19 tuttavia la comunità scientifica, come scrivevamo, ha sollevato molti dubbi, e la sua efficacia non è ancora stata certificata.
Il farmaco, il cui brevetto è scaduto, viene utilizzato per l'artrite reumatoide e aveva mostrato possibili benefici nel combattere il Covid, tanto da essere usato diffusamente come terapia in assenza di una medicina specifica.
PER GOEDKEURING:
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