Covid, Tosato (Ospedale Gemelli): "Dopo guarigione lascia fatica, affanno e dolori muscolari"

Il Covid? Dopo la guarigione lascia fatica, affanno e dolori muscolari: ad un anno dall'esordio della pandemia il Covid non è più una malattia sconosciuta

Tantissima strada è stata compiuta dalla ricerca e diversi vaccini sono stati aprovati.

Non si è compreso del tutto quali possono essere le ripercussioni dell'infezione nel lungo periodo.

Molti pazienti infatti lamentano una sintomatologia spiccata e soprattutto una fatica cronica anche molti mesi dopo essersi negativizzati con ripercussioni importanti, come si può immaginare, sulla vita personale e lavorativa.

Per seguire questo tipo di pazienti da aprile dello scorso anno è stato attivato presso il presidio Columbus della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma un 'Day Hospital Post Covid'. Ne è responsabile il dottor Matteo Tosato.

- I pazienti colpiti dal Covid-19 spesso anche una volta 'vinta la malattia' ed essersi negativizzati presentano per mesi una sintomatologia spiccata. Quali sono le problematiche che riscontrate maggiormente e quali sono i numeri del problema che avete potuto registrare nei pazienti dopo la guarigione?

“El post Covid deve trovare ancora un nome ed una connaturazione medica precisa.

Hospital de Día Ma nel nostro abbiamo potuto vedere che una persona guarita non recupera pienamente le sue funzioni in due o tre settimane.

I tempi sono ben più lunghi. Ad oggi abbiamo seguito più di 850 persone ad una distanza media dalla fase acuta della pandemia tra i due ei tre mesi.

Abbiamo visto che solo il 20% dei soggetti dopo due mesi ci riferisce di essere totalmente guarito e di aver ripreso le stesse identiche attività di prima.

Mente più del 50% delle persone lamentano più di tre sintomi iniziali.

Dunque è problema c'è e va ancora inquadrato nella sua reale portata. Esiste per certo questa situazione di 'long Covid' che ha un impatto pratico sulla qualità di vita anche di queste persone sia dal punto di vista anche lavorativo lamentando difficoltà di reinserimento nelle normali attività che personale.

I sintomi più comuni, che coinvolgono il 60% delle persone da noi seguite sono invece la 'fatiga' ovvero la fatica cronica.

I pazienti ci dicono che ora per loro attività di ruotine dopo aver contratto il virus diventano faticose da portare a termine.

Altro sintomo molto comune è la dispnea, par al 50%, cioè i pazienti si sentono affannati anche dopo la camminata.

Anche il dolore ai muscoli e alle articolazioni è molto frecuence.

Mentre per fortuna la percentuale di incidenza si abbassa rispetto a dolore toracico, tosse e persistenza di diosia.

Voglio sottolineare che questa è la valutazione di un sintomo riferito dal paziente poi bisogna capire se dietro quel sintomo c'è un danno permanente che possa giustificare una permanenza del problema sul lungo periodo.

Ed è questo quello che stiamo cercando di studiare ”.

- Nel Day Hospital 'Post Covid' da lei diretto quali sono gli especialista coinvolti e in che modo come intervenite sul paziente dopo la guarigione per mettere a punto un percorso riabilitativo a 360 grados?

“Non conosciamo tutto della malattia ma abbiamo appurato che c'è un componente antifiammatoria molto significativa e questi disturbi quindi possono coinvolgere diversi organi.

Quando abbiamo attivato il Day Hospital, il 21 aprile 2020, abbiamo cercato di mettere un team multidisciplinare in grado di mettere in luce e analizzare tutte le problemtiche relativas al recupero post Covid.

Le figure in gioco sono: l'infettivologo, lo pneumologo e altri especialistai altrettanto importanti come lo psichiatra, il neurologo, il reumatologo, angiologo e all'otorino per i disturbi di olfatto e gusto che sono piuttosto comuni.

Facciamo una valutazione complessiva composta da anamnesi clinica ed una parte strumentale come la tac del torace che serve a fare una fotografia del danno eventuale.

E poi c'è tutta la parte ecografica e doppler dei vasi del collo e degli arti inferiori e se indicato anche l'ecocardiogramma ”.

- Il paziente a casa continua il suo percorso di riabilitazione? E se si in che modo?

“La riabilitazione in contingenza pandemica non è possibile farla fisicamente ma viene seguita atraído Skype con i nostri istruttori che portano avanti dei percorsi di riabilitazione non solo muscolare ma anche di un vero e proprio riadattamento al gesto fisico.

Questo perché è come se il Covid avesse creato un vero e proprio sindrome da disadattamento muscolare.

C'è bisogno di un risveglio totale.

È come se si trattasse di una lunga convalescenza per cui bisogna essere pazienti e senza eccessi ”.

- Sappiamo dai tristi numeri della pandemia che la fascia di popolazione più duramente colpita sono gli anziani. Nel loro caso il recupero delle funzioni respiraratorie ma anche motorie dopo la guarigione dal Covid è totale oppure no?

“Il problema è capire le condizioni iniziali del soggetto.

Chiaramente un ottantenne porta con se un vissuto che ha portato a delle problematiche che magari prima del Covid erano riuscite a rimanere silenti o subcliniche cioè non manifeste.

Chiaramente potrebbero rimanere delle secuela definitiva ma che non sono legate direttamente al Covid ma che il virus ha facilitado a manifestarsi clínicamente ”.

- Stili di vita corretti possono, non dico prevenire certamente ma influire su una migliore 'risposta' del corpo alla stessa malattia?

“Non c'è dubbio.

Los estilos de vida corretti son la medicina más fuerte que abbiamo a qualunque età e rispetto a qualunque tipo di condizione.

È un concetto che passa poco nella popolazione ma gli stili di vita, intesi quindi come esercizio fisico costante e buona alimentazione sono fondamentali al benessere dell'individuo.

Non a caso per far recuperare ai nostri pazienti la sensazione di 'fatiga' abbiamo messo in campo dei protocololli che si basano sull'esercizio fisico in mani esperte ma anche un aiuto ad una Supplementazione alimentare in termini di sostanze che possano ridurre la componente infiammatoria così pesante en questa malattia.

Esto contribuye a un mejor microcírculo y ayuda a la música a recuperar la energía.

Lo stile di vita insomma è il punto cruciale da cui partire ”.

Para obtener más información:

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Fonte dell'articolo:

Agencia Dire

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