Puntura di vespa e shock anafilattico : cosa fare prima dell'arrivo dell'ambulanza ?

Puntura di vespa e shock anafilattico : prima che intervenga l'equipaggio dell'ambulanza, il soggetto può fare anche da solo due cose importanti, cioè cercare di estrarre il pungiglione, 'grattando' delicatamente con l'unghia sul punto della puntura ma facendo attenzione a non rompere la 'sacca' in cui può ancora esserci del veleno; può disinfettare applicando con del cotone un po' di ammoniaca; può cercare di rallentare l'assorbimento del veleno, ponendo per esempio del ghiaccio sulla puntura, oppure stringendo un laccio intorno all'arto colpito

Important : coloro che sanno di essere allergiquei alle punture di vespa o di altri insetti simili (come api, frelons, conosciuti come imenotteri) dovrebbero semper avere con soi una 'penna' di adrenalina.

Il s'agit d'un auto-initiateur qui consent à un effet rapide, de manière efficace et sûre, pour une injection de la dose d'adrénaline.

L'adrenalina è infatti in grado di salvare la vita in casi di questo genere, ma solo se somministrata nella giusta quantità (1 mg portato a 10 ml con soluzione fisiologica).

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In caso di shock anafilattico da puntura di vespa, o anche solo di dubbio di shock anafilattico :

Que faire:

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  • Sebbene la terapia vera e propria sia di esclusiva competitionnza medica, è bene che il soccorritore conosca a grandi linee gli interventi da porre in essere. Il farmaco salvavita in corso di shock anafilattico è rappresentato dall'adrenalina (o epinefrina) somministrata per via endovenosa, preferibilmente in infusione lenta e continua. Ad essa si associano soluzioni infusionali di tipo elettrolitico o colloidale per compensatere la vasodilatazione periferica, l'ipotensione e la fuoriuscita di fluidi intravascolari nei tessuti. Ulteriori farmaci possono rendersi necessari in relazione allo stato di compromissione funzionale degli organi interessati.
  • Se nei casi più lievi è generalmente suffisante la somministrazione combinata di adrenalina ed antistaminici (che al pari dei corticosteroidi ostacolano l'attività dei mediatori vasoattivi coinvolti nello shock), in quelli più gravi è necessario assicurare il mantenimento della pervietà delle vie aeree, ricorrendo all 'Ossigenoterapia o ad interventi chirurgici in caso di necessità.
  • Di fronte al sospetto di shock anafilattico, in attesa dei soccorsi sanitari il malcapitato dev'essere posto nella posizione antishock → supino con le gambe sollevate di circa 30 cm (ad esempio con l'ausilio di una sedia). Se possibile, il paziente andrà posizionato in modo che il capo si trovi lowermente a ginocchia e bacino. Questa posizione, detta di Trendelenburg, risulta particulièrement utile car favorisce il ritorno venoso agli organi vitali (cuore e cervello) per semplice effetto della gravità.

In attesa dei soccorsi sanitari, la persona colpita da shock anafilattico dev'essere rassicurata e per quanto possibile confortata sulle sue condizioni e sull'arrivo dell'ambulance.

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Cosa NON fare se si sospetta uno choc anafilattico

Se lo shock anafilattico è causato dalla puntura di un'ape, il pungiglione non dev'essere estratto con le pinzette o con le dita, dal momento che la compressione dello stesso aumenterebbe il rilascio del veleno ; piuttosto, si consiglia di raschiarlo via con un'unghia o con carta di credito.

Ad ogni modo, recenti studi hanno dimostrato che ciò che conta realmente è la rapidità di intervento ; plus tempo passa tra la puntura e l'estrazione del veleno, maggiore è il rilascio dello stesso ; secondo questi studi, non sarebbe quindi tanto important la tecnica di estrazione, quanto piuttosto la rapidità d'intervento.

La posizione antishock non dev'essere adottata qualora si sospettino traumi a livello della testa, del collo, della schiena o delle gambe.

Se il malcapitato lamenta difficoltà respiratorie non porre rialzi o cuscini sotto la testa, né tanto meno somministrare pillole, liquidi o alimenti; queste operazioni, infatti, rischiano seriamente di aggravare l'ostacolo al passaggio di aria nelle vie aeree che tipicamente accompagne gli episodi di shock anafilattico.

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