Ambulanza e scuola, a Viareggio bimbo disabile resta a casa perché l’autoambulanza non c’è: sfogo della mamma

Emergenza COVID-19 significa anche questo: che il mezzo di soccorso che negli anni scorsi era a disposizione dei trasporti delle persone con disabilità non c’è. A farne le spese Emanuele, 9 anni. Lo sfogo della mamma è di quelli che toccano i cuori.

L’AMBULANZA AI TEMPI DEL COVID-29 SIGNIFICA MENO SCUOLA PER I BIMBI CON DISABILITA’?

Emanuele si reca a scuola ogni mattina con un’ambulanza, a causa di una grave disabilità. Quest’anno però le cose sono cambiate, e a farne le spese sono sempre le persone più fragili.

La mamma di Emanuele ha riservato a Facebook tutta la propria amarezza: “Alle 7.30 Emanuele era pronto per salire in ambulanza e raggiungere la scuola a Viareggio entrando alle 8.

Sempre alle 7.30 sono arrivate due infermiere dell’Asl Toscana NordOvest e ci hanno informato di non poter arrivare prima, quindi che avrei dovuto preparare io mio figlio (ho altri due bambini e la cura di Emanuele è molto impegnativa) ed inoltre che i responsabili avevano detto loro di non essere autorizzate a salire sull’ambulanza e che dovevano prima fare una visita e un corso: in tutti questi mesi nessuno si era procurato di farglieli fare!Ad ogni modo l’ambulanza, che è inviata dal Comune, non è proprio arrivata…

Quindi Emanuele è dovuto rimanere a casa.

Prima arrabbiatissimo, perché è forte e come ogni ragazzino che si rispetti cerca di pestare i piedi, poi si è rattristato e chiuso in sé stesso… oggi non ha voluto fare o dire nulla.

A scuola lo avrebbero atteso i suoi insegnanti ed i compagni, perché la scuola di Viareggio si era perfettamente attrezzata ed organizzata per accoglierlo, con grande dedizione ed entusiasmo!”.

Pensiamo sia necessario un profondo ripensamento da parte delle istituzioni locali e di chi è coinvolto in questa triste vicenda.

Un’ambulanza è mezzo inventato proprio per assistere chi ha bisogno di aiuto.

PER APPROFONDIRE:

DISABILI, IL DIRITTO ALLA MOBILITA’ E’ SANCITO DALLA COSTITUZIONE

FONTE DELL’ARTICOLO:

CORRIERE FIORENTINO

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