Autoambulanze, Cellula su telaio: Soluzione o Problema?

Le ambulanze con cellula non sono diffuse in Italia. Ecco però un’esperienza diretta dalla Croce Bianca di Piacenza con un mezzo allestito per effettuare prima partenza in emergenza.

 

Articolo di: Luca Isacco Granata

P.A. Croce Bianca Piacenza, da circa un anno, come prima partenza sta testando un tipo di ambulanza assai poco diffuso in Italia, ha acquistato un automezzo su chassis Renault Master V Serie il quale poggia la cella sanitaria direttamente su telaio usando un modulo squadrato che non segue il profilo della cabina, tipico allestimento inglese e anche tedesco per le ambulanze.

Verso metà marzo un nostro amico è stato presso la sede della Pubblica Assistenza Croce Bianca di Piacenza, la quale partecipa al circuito AREU Volontario con altre 14 ANPAS sulla competenza territoriale del 118 di Piacenza. Per quanto riguarda il loro servizio svolto consiste in interventi su emergenza con Prima e Seconda Partenza in base alle richieste della sala operativa 118 e trasporti ospedalieri o taxi sociale per servizi di dialisi, trasporti per ricoveri di soggetti con difficoltà di deambulazione ecc. Si occupano anche con diverse autovetture di trasporto sangue e organi nel territorio; sono ormai una realtà ampiamente collaudata in attività da oltre 30 anni, che vanta un servizio completo e partecipazione anche all’organizzazione sul territorio della Colonna Mobile di Protezione Civile Comunale.

Incontrando un loro Consigliere, il Sig. Paolo Ruzza, in occasione del servizio, si è parlato a lungo in merito alla loro prima partenza ovvero un’autoambulanza allestita da F.lli Mariani – Pistoia, non è il primo mezzo che comprano presso questo allestitore. Il Sig. Ruzza spiega appunto che: – Abbiamo 6 ambulanze ancora in servizio e un mezzo del genere, che viaggia sui centomila euro va acquistato ogni anno e mezzo per via dei tanti chilometri; la Prima Partenza arriva facilmente in una giornata quotidiana a fare 15 uscite, per via della realtà in cui viviamo dove spesso si interviene in autostrada o in tangenziale, ma anche in centro città per incidenti stradali, gravi il più delle volte. – Continua dicendo – Come Ente abbiamo pensato di provare questo allestimento, tramite acquisto e non comodato d’uso, propostaci dal nostro allestitore (lo stesso che ha allestito le nostre ultime due ambulanze su telaio FIAT Ducato X290 e la Nostra ultima Auto Sanitaria Kia Sportage). Inizialmente non lo ritenevamo estremamente diverso, si rendeva interessante per via dei numerosi ampi vani esterni che in un target come può essere un incidente stradale, con una partenza di 3 soccorritori volontari sull’automezzo in squadra con altri compresa un’automedica del 118, sono l’ideale per allestire rapidamente un sistema triage con una possibilità di intervento rapido su tre lati dell’automezzo. Va aggiunto che la distribuzione di luci su una maggiore superficie di carrozzeria illuminano ulteriormente l’area di intervento. Usandolo però ci siamo resi conto di come comodamente due persone più una di testa possano operare al suo interno in piedi senza ostacolarsi e senza rischiare di battere la testa sui vani porta oggetti sporgenti, anzi gli stessi vani sono più ampi e di più facile accesso.

Riflettendo su quanto era esposto al Reas 2018, dove non vi erano tali Automezzi classificati come “ambulanze con cellula su telaio”, il veicolo più spazioso fosse il VW Crafter il quale leggermente più alto di un furgone di classe media e leggermente più lungo, non dava effettivamente i principali vantaggi di questo mezzo. Il nostro interlocutore conoscendo i pregi di certi mezzi in ambienti particolari, come tempo fa si parlava del T6 AWD in montagna, riconosce che per un ambiente urbano anche con vie strette come Piacenza col suo centro storico, un sistema a cellula su telaio può fare la differenza, anche perché non sporge più di un paio di centimetri dalle maniglie delle portiere anteriori su entrambi i lati rimanendo ampiamente all’interno degli specchietti di serie, i quali corredati anche da una telecamera posteriore ormai presente su tutti i mezzi rendono il mezzo maneggevole nelle manovre. Conclude dicendo: – Ormai ogni mezzo dovrebbe essere così… – E se si può spezzare una lancia rispetto al pensiero comune di ingombri eccessivi, tipici dei modelli americani che sono allestiti su automezzi come il Ford F150 avente una carreggiata da autocarro, invito tutti a vederli dal vivo e considerarli rispetto alle furgonature classiche.

 

L.I. Granata

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