Fiat 124 e 125, antesignane delle ambulanze compatte

Anche  la torinese Coriasco, altro nome storico della carrozzeria italiana, si cimentò con la 124.

La sua interpretazione aveva dimensioni esterne analoghe alla concorrente e l’allungamento riguardava ancora il solo sbalzo posteriore; vi era un divisorio e due armadietti sopra questo, che sfruttavano il rialzo del padiglione. Le bombole dell’ossigeno erano a destra della barella, mentre a sinistra trovava posto l’accompagnatore.

Foto 05: la 124 Coriasco appare più importante nel complesso della cugina Boneschi, forse in virtù del grande spessore del montante posteriore, alleggerito visivamente dalle feritoie del ricambio aria – foto da depliant Coriasco
Foto 05: la 124 Coriasco appare più importante nel complesso della cugina Boneschi, forse in virtù del grande spessore del montante posteriore, alleggerito visivamente dalle feritoie del ricambio aria – foto da depliant Coriasco

Il portellone era apribile in due sezione separate (precorrendo così una soluzione che troveremo più avanti in molte  produzioni di serie, Marea sopra tutte) e quella bassa serviva come appoggio per inserire o togliere la barella. Altro segno distintivo, le 4 griglie, due per parte, che sul montante posteriore avevano funzione ornamentale ma anche e soprattutto di garantire il ricambio aria nel vano barella.

Il prezzo era pressoché lo stesso della 124 Boneschi, 2.080.000 lire ige compresa, accessori esclusi.

La 125, invece…dal nostro punto di vista fu l’esatto contrario: oggi la definiremmo un best-seller

Eppure, storicamente, doveva essere una soluzione-ponte; una tappabuchi, per sostituire la 1500 in fase calante in attesa dell’arrivo di quella che sarà la 132,  ancora non deliberata ed anzi il cui progetto era decisamente in alto mare.

Foto 09: Fiat 125 elaborata da Fissore, recuperata nel 2003 circa dal Gruppo Ambulanze d'Epoca della Misericordia di Montemurlo (PO) presso il secondo intestatario della macchina, la Misericordia di Panni (FG). Qui è fotografata durante una esposizione –foto ADG
Foto 09: Fiat 125 elaborata da Fissore, recuperata nel 2003 circa dal Gruppo Ambulanze d’Epoca della Misericordia di Montemurlo (PO) presso il secondo intestatario della macchina, la Misericordia di Panni (FG). Qui è fotografata durante una esposizione –foto ADG

Così nacque nel 1967 , per uno strano scherzo del destino che non sempre è cinico e baro come lo si tende a descrivere, la Fiat 125; aveva visto la luce per una necessità contingente e non per un vero e proprio progetto strutturato, ma risultò di gran lunga uno dei più grandi successi commerciali della casa di Torino e restò a listino fino al 1972: non male per una macchina pensata e realizzata in circa un anno e mezzo, sul pianale della 1500 a cui era stata adattata a forza la carrozzeria della 124 ( qui sta il collegamento fra le due di cui dicevo all’inizio: la parte centrale e le portiere erano le stesse…) resa appena più importante da una cura di steroidi davanti e dietro dove il centro stile Fiat riuscì a conferire personalità ed importanza con pochi tocchi.

La mascherina a 4 fari con le luci di posizione/frecce ai lati, in verticale, era una di queste, il diedro sui cofani che allargava il mezzo anche, come la coda con i fari verticali e qualche cromatura sapientemente sparsa qua e là a dare quel tono di classe che serviva.

Pure il motore veniva dalla 124, dalla coupé Sport, con cilindrata elevata dai 1400 originali ai 1600 necessari per imprimere il giusto brio ad una macchina sicuramente più pesante.

In pratica, una gran macchina ad un costo di progettazione ridotto all’osso: tanto che è stata prodotta anche in mercati esteri ( come la 124, del resto), ed in Polonia è rimasta a listino fino al 1991.

Come non bastasse, vinceva pure nelle corse, questa macchina che l’Ing. Giacosa progettò quasi in un baleno e le cui forme furono – si dice – modellate direttamente partendo da una 124 berlina senza mai realizzare le famose maquette in gesso come ogni auto che  si rispetti.

E gli orfani della 1500? Ci si tuffarono a  pesce, e nella categoria rientrano a pieno titolo gli allestitori di ambulanze.

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