Il Veneto sperimenta gli ambulatori mobili per chi non può permettersi le cure

Ambulatori mobili per chi è povero, in Veneto la sperimentazione prevede che medici e infermieri volontari offrano gratuitamente cure essenziali, anche continuative, per malattie e infortunio

Gli ambulatori mobili per raggiungere le persone povere

La Regione Veneto sperimenterà con l’aiuto di enti del terzo settore l’attivazione di ambulatori distrettuali di prossimità e di ambulatori mobili per agganciare i soggetti in stato di povertà sanitaria e fornire loro il sostegno di cui hanno bisogno.

“Ai più può sembrare impossibile che ci siano persone con un reddito non sufficiente a provvedere alle esigenze legate alla salute. Invece è così.

In più si sta creando una fascia di nuovi vulnerabili, perché il Coronavirus, le restrizioni e la crisi economica innescata da quella sanitaria hanno ulteriormente peggiorato le condizioni della popolazione più fragile”, spiega l’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin.

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“È un dovere civico e morale pensare a loro, e se questa sperimentazione avrà successo, come sono convinta, la si potrà allargare e potenziare”.

La sperimentazione prevede che negli ambulatori distrettuali di prossimità, gestiti da medici e infermieri volontari, vengano erogate gratuitamente cure ambulatoriali essenziali, anche continuative per malattie e infortunio.

Gli ambulatori mobili saranno invece istituiti a livello provinciale e consentiranno di intercettare una potenziale domanda che difficilmente si rivolgerebbe a un ambulatorio fisso centralizzato.

Forniranno un servizio sanitario di base, tipico dello studio del medico di famiglia e lavoreranno per dare un servizio di orientamento sanitario in grado di intercettare situazioni di disagio o vulnerabilità.

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Agenzia Dire

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