Storia delle associazioni d'Italia: la Misericordia di Viareggio

Un altro settore della mostra toccava poi  le partecipazioni ad interventi anche complessi a livello nazionale: squadre della Misericordia hanno preso parte a tutti gli interventi a seguito di calamità nazionali a cominciare dal tragico terremoto di Messina del 1908; la presenza non si è limitata ai soli casi di disgrazie, naturali o meno ( terremoti in Friuli, in Irpinia, in Umbria o all’Aquila, solo per citare i maggiori, le alluvioni di Firenze, del Polesine e del Piemonte ed in Versilia, oppure l’incendio del Moby Prince a Livorno o la strage della stazione di Viareggio, sempre per citare solo casi più eclatanti) ma si è sostanziata anche  partecipando a manifestazioni come la Giornata Mondiale della Gioventù del 2000 a Roma, dove due ambulanze sono state presenti per 4 dei 5 giorni di questo importantissimo evento, soccorrendo quasi senza sosta decine e decine di persone, per la maggior parte per fortuna per  cose di poco conto.

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Il Senatore Giovanni Spadolini (con alla sua sinistra il Senatore viareggino Paolo Barsacchi), Presidente del Consiglio, arriva in sede per una visita ufficiale e per inaugurare, nell’occasione, una nuova ambulanza – foto Archivio Storico Misericordia di Viareggio

La mostra ha ricordato anche come l’importanza della associazione viareggina sia stato riconosciuta dalle visite o dai contatti  di  personaggi famosi di ogni genere, partendo dal Re Vittorio Emanuele III nel 1926, passando per uno stuolo di cardinali sia italiani che stranieri, e per politici di rilevanza nazionale (oltre a quelli della zona, come il Sen. Paolo Barsacchi o la Sen. Marie Eletta Martini) quali, su tutti, il Presidente Emerito della Repubblica Sandro Pertini, il Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, il Ministro delle Politiche Sociali Rosa Russo Jervolino, tutti in visita in tempi diversi presso la sede. E ancora, come non ricordare la benedizione di 3 nuovi mezzi ad opera di Papa Giovanni Paolo II in Vaticano durante una udienza privata, o il riconoscimento dell’impegno dei volontari durante l’alluvione in Versilia nel 1996, reso in occasione del primo anniversario da parte del Presidente della Repubblica Scalfaro? Senza contare che un altro Presidente della Repubblica. Giovanni Gronchi, fu a sua volta un confratello della Misericordia di Viareggio. Come Giacomo Puccini, del resto, il cui figlio donò nel 1927 una ambulanza in memoria del padre da poco scomparso.

Ma i nomi di vaglia – siano essi religiosi, politici italiani o stranieri, personaggi della tv o del cinema, o comunque persone famose – che hanno firmato il registro degli ospiti sono stati davvero molti, ed è quasi impossibile e forse sarebbe anche noioso farne un elenco esaustivo.

Il settore successivo era dedicato alla vita di tutti i giorni, ai Confratelli, ai dipendenti “storici” dell’Ente, quelli cioè assunti nel periodo in cui era una I.P.A.B., qualifica a cui poi fui rinunciato per un – supposto – vantaggioso adeguamento ai tempi ma che costituiva comunque un punto d’onore, finché è esistito. Era poi esposto l’Atto Costitutivo della Misericordia di Viareggio, il documento più antico, ovviamente, conservato nell’Archivio storico ed a fianco un polmone d’acciaio restaurato; ma anche divise ( a partire da quella storica, nera, con la “buffa”, cioè il cappuccio che doveva rendere non riconoscibile il confratello in modo che chi era soccorso non potesse sapere chi era il soccorritore).

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Passato e presente erano coniugati dalla esposizione della divisa storica, la cappa nera con la “buffa” – che risale come concezione al 1244 e che fu ovviamente adottata anche dalla giovane confraternita viareggina nel 1826 – e di quella adottata nel 2016: 190 anni sono passati anche sotto questo aspetto. Foto di Alberto Di Grazia

In ossequio, questo, al principio che la carità deve essere fatta nell’anonimato assoluto.

Ed ancora,   strumentazione radio veicolare e fissa, vecchi centralini come quello che alloggiava una serie di cornette collegate direttamente con i centralini di Viareggio di Polizia, Vigili Urbani ( si chiamavano ancora così…), Carabinieri, Salt, Vigili del Fuoco, Croce Verde e Pronto Soccorso dell’Ospedale Tabarracci: non occorreva quindi comporre alcun numero, era sufficiente alzare la cornetta e si era in contatto con l’altra centrale desiderata: secondi in meno, ma allora anche i secondi erano importanti. Tanto che appena  suonava uno di questi telefonini, l’equipaggio saltava già sulla prima uscita, che veniva messa  in moto in attesa dell’indirizzo e schizzava fuori dal garage appena ricevuto!

Il filmato ha invece ripercorso momenti salienti della vita associativa, a cominciare dalla inaugurazione ad opera di re Vittorio Emanuele III della nuova sede, dell’Asilo Notturno e della ambulanza intitolata a Giacomo Puccini nel Settembre 1926, a scene di interventi degli anni ‘50, alla “muta” degli infermi, a carrellate sugli ambulatori medici di sede e sul Camposanto della Misericordia; il tutto concentrato in 15 minuti per l’ esigenza di non disperdere l’attenzione dei visitatori, ma con l’idea di realizzare, presto o tardi, un dvd con i filmati integrali o almeno in versione più estesa, e con il materiale della mostra.

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Panoramica dei pannelli che illustrano l’evoluzione dei mezzi di emergenza, passando per i carri a mano, quelli a cavallo, le motolettighe e poi le prime ambulanze; queste foto provengono dall’Archivio Storico Misericordia Viareggio – foto Alberto Di Grazia

Tutto questo bagaglio di storia e di presenza sul territorio si è cercato di far emergere nella mostra, evidenziando alcuni dei mille aspetti in cui la Misericordia di Viareggio ha operato negli anni e si è radicata nel tessuto sociale: certo con alti e bassi come è naturale, perché 190 anni non possono essere vissuti sempre al meglio e, inevitabilmente, ci sono stati anche dei periodi di crisi.  Ma la forza della Misericordia è sempre stata quella di superare i momenti difficili e di tornare a splendere. Ogni volta, più di prima.

 

 

 

 

 

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