Taxi, corriere o ambulanza? Come ci si può comportare con i bagagli dei pazienti

Sempre più taxi e sempre meno ambulanza. Può sembrare una provocazione, ma non lo è affatto. Il problema del bagaglio del paziente è sempre più frequente e bisogna risolverlo in ogni viaggio nel migliore dei modi.

 

TAXI O AMBULANZA, COME COMPORTARSI CON GLI EFFETTI PERSONALI DEL PAZIENTE?

Dal trasporto di alcuni effetti personali per “il nonnino” ricoverato in una casa di riposo, al trasporto di valigie pesanti vi sono molte differenze, non soltanto legate al divieto di trasporto sancito dal codice della strada.

Manca anche qualsiasi cenno nella circolare ministeriale che fa da riferimento, e neppure se ne parla nella norma EN1789.

La normativa europea EN 1789 , recepita dallo Stato Italiano con

D.M. 29/10/2010 prevede


  3.3 Tipi di autoambulanza 2)

3.3.1 tipo A, autoambulanza per il trasporto di pazienti: Autoambulanza progettata ed attrezzata per il trasporto di pazienti che non rischiano di diventare pazienti gravi.

Esistono due tipi di autoambulanze per il trasporto di pazienti:

Tipo A1 adatta per il trasporto di un singolo paziente;

Tipo A2 adatta per il trasporto di uno o più pazienti su barella/e e/o sedia/e.

3.3.2 tipo B, autoambulanza per il pronto soccorso: Autoambulanza progettata ed attrezzata per il trasporto, il trattamento di base ed il monitoraggio dei pazienti.

3.3.3 tipo C, unità mobile di terapia intensiva: Autoambulanza progettata ed attrezzata per il trasporto, il trattamento avanzato ed il monitoraggio dei pazienti;

Rispetto e sicurezza: sugli oggetti non ancorabili, seguiamo tutti le stesse regole?

Trasportare un oggetto pesante, o più oggetti insieme, è sinonimo di mancato rispetto nei confronti dei colleghi che rifiutano tale atto.

E’ davvero triste sentirsi dire “scusi, ma l’altra volta i suoi colleghi hanno caricato tutto!”.

Diventa difficile spiegare che il collega ha commesso un errore che può trasformarsi in tragedia.

Nella vita professionale di ognuno di noi capitano spesso discussioni su vari argomenti, che variano dallo stile di guida, all’allestimento scelto da XY che non lavora in ambulanza, ai corsi svolti in varie realtà, al più banale “non è giusto che”… le discussioni sono la base del miglioramento umano, di tutti quanti!

Ci si confronta, ci si scontra, ma poi spesso non si fa nulla per cambiare le abitudini e tutto rimane invariato.

Da anni numerose sigle si battono per il riconoscimento della figura dell’autista soccorritore, senza pensare che il grosso scoglio verso l’instaurazione di un profilo professionale nasce proprio dall’interno, per le molte mancanze che si hanno nello svolgimento di un turno di lavoro. Mancanze che bisogna colmare facendo cultura, e questo tocca a ognuno di noi.

Avete mai pensato quanto un oggetto personale possa influire nella sicurezza del trasporto?

I vari oggetti all’interno di un‘ ambulanza devono essere stivati correttamente e in caso di impatto tutto deve rimanere al proprio posto, rispettando la normativa EN1789, che prevede ancoraggi a 10G, in modo da eliminare la possibilità che i vari oggetti vengano scagliati con violenza sul malato o sul personale seduto nel vano sanitario.

Rispettare una normativa non è solo sinonimo di professionalità, ma anche di credibilità nei confronti dell’utenza, che deve avere ben chiaro un concetto: l’ambulanza trasporta persone con problemi di salute e il personale deve garantire la massima assistenza in caso di aggravamento delle condizioni del paziente.

Per poterlo fare deve sempre essere pronto ad agire in rapidità e un equipaggio non può e non deve assolutamente avere al seguito materiale che impedisce di muoversi agevolmente nella cellula sanitaria. In più qualsiasi oggetto libero in caso di incidente diventa un proiettile mortale.

Perché quindi caricare una valigia non ancorabile?

Perché caricare un’anziano sulla sedia portantina senza farlo sedere su uno dei tanti sedili a disposizione, ma procedendo con persone trasportate non in sicurezza?

Questo aspetto è toccato chiaramente dal codice della strada: gli “autoveicoli per uso speciale sono veicoli caratterizzati dall’essere muniti permanentemente di speciali attrezzature e destinati prevalentemente al trasporto proprio.

Su tali veicoli è consentito il trasporto del personale e dei materiali connessi col ciclo operativo delle attrezzature e di persone e cose connesse alla destinazione d’uso delle attrezzature stesse”.

C’è forse un’attinenza tra quanto descritto in questo paragrafo e il trasporto di quanto appare nella figura qui sotto, dove il paziente è rimasto seduto e la barella è servita per trasportare gli oggetti personali?

Non possiamo dimenticare che essere professionisti significa anche fermezza nel dire un NO con educazione. Vale la pena rischiare quando una valigia può essere portata da un parente ?

PER APPROFONDIRE SU AMBULANZA O TAXI :

ELASTICO NON CERTIFICATO E’ IL MALE ASSOLUTO

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