La app salvavita: primo soccorso in versione 2.0

IPhone al servizio dei Vigili del Fuoco: applicazioni e programmi pensati per mettere la tecnologia al servizio del primo soccorso

Applicazioni sempre più disparate e originali per l’iPhone. Tra le tante, troviamo “Fire Department”:un’applicazione per smartphone che permette ai vigili del fuoco di comunicare tramite il proprio iPhone con oltre 700 membri della Comunità Emergency Response Team.

A differenza delle altre applicazioni, però, Fire Department sposta l’attenzione dalla dimensione informativa alla praticità dell’azione, rivolgendosi direttamente ad utenti già in possesso delle nozioni necessarie per intervenire con competenza. La app, per ora disponibile solo per iPhone e iPad, può essere scaricata gratuitamente dal sito internet dei Vigili di San Ramon oppure dall’Apple Store. Al momento dell’installazione, il programma chiede all’utente se ha seguito o meno un corso di rianimazione cardiopolmonare. In caso di risposta affermativa, la domanda seguente è: “Sei disposto ad aiutare uno sconosciuto in una situazione di emergenza?”. Con un altro “sì” si entra ufficialmente nel club degli angeli custodi pronti a intervenire in qualsiasi momento.

Funziona in un modo molto semplice. Se l’emergenza cardiaca avviene in uno spazio pubblico, l’applicazione utilizza la tecnologia GPS per allertare i cittadini-angeli che c’è bisogno di un intervento di rianimazione cardiopolmonare. Per ogni chiamata al soccorso pubblico di emergenza (l’equivalente del nostro 113), il programma localizza gli utenti che si trovano nelle immediate vicinanze, esortandoli ad entrare in azione in quella manciata di minuti che separano la vita dalla morte. A questo punto l’utente riceve due tipi di informazioni: il luogo esatto in cui si trova la vittima e le eventuali coordinate spaziali del più vicino defibrillatore automatico esterno (AED).

In soli sei mesi l’applicazione, che è disponibile con un download gratuito, ha raggiunto un pubblico di oltre 22.000 utenti per iPhone. Essa permette non solo di rispondere rapidamente alle emergenze ma anche di verificare in tempo reale lo stato di ogni incidente segnalato cioè come e quanto un soccorritore sia riuscito nel suo lavoro e quanto siano stati veloci i servizi di emergenza.
L’applicazione è stata progettata con l’aiuto di un gruppo di studenti di informatica del College Northern Kentuchy University che, oltre a questa applicazione, ne hanno realizzata un’altra che può essere scaricata da Apple per catturare l’azione di soccorso anche da lontano.

Al momento Fire Department è attiva solo nella San Ramon Valley, ma ad usarla sono già circa 40.000 persone. L’idea sembra di quelle destinate a crescere nel tempo: gli intraprendenti pompieri, infatti, stanno già lavorando in collaborazione con l’azienda sviluppatrice di software Workday Inc. per creare una versione Android e rendere la app accessibile a tutti i Dipartimenti dei Vigili del Fuoco degli Stati Uniti. Nel mentre alcune associazioni no profit, come Code for America e Civil Commons, stanno mettendo a disposizione il loro ambiente open-source ad altri sviluppatori, così da contribuire al progetto nella speranza di farne, un giorno, uno strumento planetario.

Oltre a Fire Dipartment, esistono anche altre app per il primo soccorso. Un altro strumento a portata di telefonino nato per tamponare le situazioni d’emergenza è S. O. S., un’applicazione sviluppata dalla Croce Rossa Americana 4, dal dottor Mehmet Oz e dalla piattaforma medica Sharecare. Il programma, gratuito per dispostitivi Android, fornisce una serie di istruzioni e più di trenta protocolli per affrontare al meglio le emergenze più comuni, dall’attacco cardiaco alle fratture ossee, con tanto di video, dimostrazioni e animazioni 3D. Sempre grazie al GPS, l’applicazione invia automaticamente al 911 una mappa con le coordinate geografiche del paziente durante la chiamata.

Più focalizzata sulla dimensione informativa è invece In Case Of Emergency 5 (ICE), applicazione per Blackberry e Android creata da JaredCo. Il programma fornisce ai soccorritori un pacchetto completo di dati personali e medici: nome, persone da contattare, numeri telefonici, gruppo sanguigno, allergie, recapiti del proprio medico, farmaci e condizioni di salute pregresse.

Una via di mezzo tra le due è Pocket First Aid & CPR 6, app firmata dalla American Heart Association. Nel gennaio del 2010 il programma salvò la vita a Dan Woolley, un regista americano che rimase imprigionato per 65 ore nelle macerie di Port-au-Prince. L’uomo lo utilizzò come guida per trattare le ferite riportate alla gamba (con una cintura) e alla testa (con un calzino), seguendo le istruzioni per scongiurare il rischio di uno shock. Da allora l’applicazione è stata migliorata con indicazioni sulla rianimazione infantile e la cosiddetta manovra di Heimlich, la tecnica che consente di rimuovere un’ostruzione delle vie aeree.

In Italia, una applicazione simile è stata sviluppata dalla Croce Bianca di Bolzano, che con CB Primo Soccorso 7 spiega passo passo (anche con l’aiuto di immagini) cosa fare in caso di emergenza. Molto più semplice, ma non per questo meno utile, è la app per iPhone “Emergenze 8”, uno strumento che fa partire immediatamente la chiamata al centro aiuti più indicato (Vigili del Fuoco, Pronto Soccorso, Carabinieri, Soccorso alpino, ACI, eccetera). Possono sembrare piccoli strumenti, ma già adesso hanno fatto tantissimo.

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