La Sicurezza inizia con la P di Prevenzione e Previsione: L'esempio da imitare è in Romagna, nella val Conca

Nell’area intercomunale della riviera Romagnola, fra Riccione e San Clemente, scorre il fiume Conca. Un comprensorio oggi al sicuro da piene e alluvioni grazie alla cooperazione degli amministratori, dei tecnici e delle tecnologie per salvaguardare la cosa più importante: le vite delle persone
Alluvione del fiume Ete nelle Marche. L'allertamento massivo ha funzionato
Alluvione del fiume Ete nelle Marche. L’allertamento massivo ha funzionato

Come fare per tenere al sicuro gli abitanti di un bacino idrografico che scorre su più regioni e coinvolge più comuni? Non è semplice e in molte regioni si sono visti i problemi di comunicazione che possono nascere fra i vari enti di comuni che faticano a parlarsi anche all’interno della stessa provincia. L’esempio che Emergency Live porta spesso – perché vissuto in prima persona – è quello dell’alluvione di Parma, dove prima della piena in città ci sono stati problemi di comunicazione tali da ridurre le capacità d’azione durante l’evento.

Ma ci sono delle realtà che si sono portate molto avanti nell’allerta in caso di alluvione e nel monitoraggio degli alvei fluviali per mantenere un controllo costante e funzionale della situazione. Una di queste realtà è sempre in Emilia-Romagna, nell’area intercomunale che vede scorrere i corsi d’acqua Marano – Melo – Conca – Ventena e Tavollo. Un’area intercomunale e interregionale che coinvolge i comuni di Riccione, Misano Adriatico, Cattolica, San Giovanni in Marignano, Gabicce Mare, Saludecio, Mondaino, Montegridolfo, Montescudo, Montecolombo, Montefiore, Gemmano, Morciano e San Clemente.
L’obiettivo di questo progetto è stato quello di migliorare il monitoraggio e semplificare l’allertamento. Grazie all’attivazione di un progetto che coinvolge più aziende questo territorio può gestire in modo continuo gli eventi fluviali come piene o flash floods – le terribili alluvioni lampo che in Italia abbiamo imparato a conoscere da poco tempo-. E con questo sistema si ottempera al Servizio di Piena e di Vigilanza Idraulica (DGR 2096/1997) necessario per coadiuvare le attività previsionali e gestionali delle emergenze della Protezione Civile (art.6 L.R.1/2005).
MALTEMPO: DUE DISPERSI NELLE MARCHEIl servizio nella provincia di Rimini si svolge in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile ed i suoi volontari formati per la vigilanza idrica e idraulica. In questo modo vengono fuse insieme le competenze per monitorare i rischi, quelle per intervenire con velocità, per mettere in sicurezza le aree colpite, e infine i piani di protezione civile e l’allertamento adeguato sia degli addetti ai lavori e che alla popolazione, tramite adeguati mezzi di comunicazione.
Nel territorio intercomunale coperto da questo progetto la soluzione è stata realizzata su tecnologie di rilevamento della portata dei corsi d’acqua tramite sonde a ultrasuoni e l’utilizzo di un servizio wifi/3g/lan per la trasmissione di dati, coadiuvato da una servizio radio della rete regionali TETRA R3 opportunamente customizzato.
Il servizio ovviamente si basa su una struttura tecnologica avanzata in cloud, che è raggiungibile del personale referente di Protezione Civile da ogni luogo e in ogni momento. Questo permette di gestire gli interventi o le azioni di avviso sulla base delle segnalazioni geo-referite inviate dai sensori. A supporto dei sensori in punti strategici sono state installate Telecamere di rete HD che permettono in tempo reale, notte e giorno, di visionare in maniera nitida il punto critico evidenziato.
Questo significa che in caso di emergenza – su un corso d’acqua appenninico che notoriamente ha uno sviluppo di piena rapido e molto violento – si potrà inviare un avviso immediato a tutte le persone che devono essere evacuate, e a tutti gli operatori che si devono attivare per mettere in sicurezza le zone che saranno colpite.
La Centrale Operativa della Protezione Civile infatti è allestita con un software cartografico in grado di visualizzare i dati altimetrici delle sonde e la visualizzazione live del sito inquadrato dalle telecamere. Sulla base delle statistiche e dei dati ricevuti il software è in grado di automatizzare allerte su strategie già impostate. In questo modo gruppi predefiniti di operatori prenderanno in carico e gestiranno l’evento sulla base dei dati rilevati e valutati da un addetto ai lavori. Questo vuol dire che la prevenzione è al massimo livello di previsione possibile. Sapendo che un determinato punto del territorio – come un ponte o un quartiere – può essere soggetto ad allagamento in caso di forte piena, al raggiungimento di determinati livelli idrometrici a monte, e davanti a determinate situazioni pre-impostate via software, scattano degli allarmi automatizzati inviati ai responsabili, che devono dare il via alla fase di emergenza. Infatti in prima istanza sarà possibile allertare i tecnici responsabili del monitoraggio ed i responsabili della Protezione Civile tramite una piattaforma in grado di gestire più canali come mail, sms, app smartphone, social network e chiamate verbali, nonché i terminali radio ricetrasmittenti in dotazione al DPC locale.
01AAllo stesso modo, tutti gli avvisi verso la popolazione sono gestibili massivamente dagli operatori autorizzati, con un unico strumento di gestione, allertando la popolazione ed i servizi comunali in modo contemporaneo e univoco tramite, mail o fax, sms o chat, siti istituzionali o social media, telefonata verbale oppure con il sistema ormai più diffuso e immediato: la notifica della App locale, scaricabile gratuitamente dagli store delle piattaforme più comuni Android, Windows o Apple. L’utilizzo della App solleva l’ente dalla gestione degli scomodi dati di privacy, in quanto, l’utente scarica volontariamente dal proprio market l’applicazione autorizzando l’avviso di notifiche alla sua zona interessata.

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