Protocolli, dopo la Lombardia anche l'Emilia Romagna ferma gli infermieri

Poche settimane fa la revisione aveva convinto AREU a sospendere il protocollo operativo per la analgesia. Ora anche l’Emilia-Romagna segue la stessa strada per la sedazione con morfina nei pazienti non traumatici. E’ una questione politica o si tratta del rinnovamento della letteratura?

BOLOGNA – A febbraio era stata AREU a sospendere l’uso del protocollo di sedazione con Fentanil. E la notizia non era stata presa bene dagli infermieri di emergenza-urgenza. Oggi invece è l’Emilia-Romagna a bloccare l’uso della sedazione da parte degli infermieri. La circolare regionale pubblicata nei giorni scorsi infatti impedisce al personale infermieristico di usare morfina senza la presenza del medico, quando si effettua il trattamento del dolore acuto. Per quanto riguarda le patologie traumatiche, invece, gli algoritmi restano identici a prima.

L’aggiornamento della letteratura in merito ha portato la Regione a fare questa scelta “temporanea”. Ma a tutti viene subito in mente la grande polemica sollevata dall’OMCEO contro il 118 bolognese: il direttore dell’AUSL Angelo Fioritti era stato sospeso per sei mesi dall’ordine, per la questione protocolli. Intanto in Regione continua una forte dicotomia fra aree dove a bordo c’è solo personale volontario, e aree dove invece ci sono principalmente infermieri: che ora avranno un protocollo in meno da applicare.

E’ molto probabile che nell’arco di qualche mese tutto torni alla normalità, ma viste le battaglie politiche sul ruolo dei medici, degli infermieri e dei volontari nei servizi di emergenza, è sicuramente un altro punto che creerà dibattito forte e acuisce conflitti sindacali che non sono mai stati sopiti.  Ma soprattutto ora diventa molto complicata la situazione per tutti quei malati che – della morfina – hanno bisogno per trattare situazioni dolorose dovute a neoplasie o malattie terminali che incidono fortemente dal punto di vista del dolore. In merito sono attesi chiarimenti da parte della Regione Emilia-Romagna.

PERCHÈ FERMARE LA SOMMINISTRAZIONE DELLA MORFINA DA PARTE DEGLI INFERMIERI?

Specificando che la revisione della letteratura medicale nei protocolli per la morfina e gli oppiacei segue linee precise e standardizzate, si segnala che diversi studi americani pubblicati sui maggiori giornali medicali (come PAIN), stanno rilevando che negli ultimi anni l’abuso farnacologico di oppiacei è aumentato, creando diversi problemi di mortalità, morbilità e crisi sanitarie. Gli oppiacei come la morfina hanno un ruolo importante nella gestione del dolore, ma possono causare abusi e dipendenze. In particolare è proprio il CRNAs (il Registro Nazionale degli Infermieri certificati per effettuare procedure anestesistiche) che ha sollevato la questione, rispondendo all’allarme del Surgeon General (Capo del servizio di salute pubblica federale). Il CRNAs ha chiesto di chiudere la crisi nell’uso degli oppiacei con un approccio più olistico alla gestione del dolore, per ridurre la dipendenza da prescrizioni mediche e offrire ai pazienti maggiore trasparenza. La tematica della farmacodipendenza da oppiacei è stata discussa dalla AANA nell’assemblea di Washington, del 5-9 aprile scorsi.

 

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