Ricerca dispersi, il supporto del drone nell'esperienza della Croce Rossa di Bologna

Questo articolo, pubblicato dall’agenzia DIRE e completato con una interessante intervista dal quotidiano Rossoparma, spiega a fondo come si possono studiare e implementare soluzioni tecnologiche nei team di soccorso che devono operare in condizioni ostili, complesse e da coordinare con attenzione. Oltre allo straordinario e indispensabile lavoro tramite la radio quindi, la centrale potrebbe avere a disposizione una mappatura in tempo reale della situazione. Un supporto davvero incredibile per tutti i soccorritori

BOLOGNA – Si chiama “Albatross” ed è il nuovo sistema in dotazione alla Croce rossa di Bologna per gli interventi di emergenza hi-tech. Al centro del sistema c’è un drone che fa da ombrello“, portando la connettività in aree dove la copertura internet potrebbe non esserci. Oltre a fornire le immagini dall’alto, il drone ‘spia’ i soccorritori, dotati ciascuno di una sorta di piccola ‘scatola nera’ multifunzione. Dotata di gps, la scatola (in realtà è bianca) permette uno scambio continuo di dati con il drone. E’ possibile così, nel caso di ricerca di un disperso, avere una mappa in tempo reale del territorio effettivamente perlustrato dai soccorritori. La scatola dà anche l’allarme se il soccorritore si ferma nello stesso posto per un certo periodo di tempo, segno che potrebbe essere caduto o avere trovato dei problemi sul suo cammino. I soccorritori possono avere a loro volta visori in grado di inviare immagini o altri dispositivi per aumentare il numero di informazioni a disposizione. “Albatross” è stato realizzato da una start-up dell’Università di Bologna, Idesio (alla presentazione c’era oggi anche il prorettore Enrico Sangiorgi), grazie all’acceleratore di imprese di Tim. L’azienda ha deciso di donarla alla Croce Rossa di Bologna dopo un test svolto a dicembre nell’area militare di Casalborsetti.

“In termini di sicurezza e operativi strumenti come questi diventeranno presto indispensabili in tutte le operazioni di soccorso– ha spiegato Marco Migliorini del comitato bolognese della Cri-. Questo sistema mette in sicurezza anche gli operatori, una cosa fondamentale come purtroppo abbiamo visto in questi giorni”. La Croce rossa ha ormai un suo piccolo arsenale, con 14 piloti e due istruttori per il volo di droni. Operano in grandi incidenti, garantiscono la sorveglianza per grandi eventi come l’ultima festa di Capodanno in piazza Maggiore, lavorano in operazioni di ricerca dispersi (è il primo campo di applicazione di “Albatross”), ma anche in simulazioni di emergenze come quella di disastro aereo svolta lo scorso anno al Marconi. Sui grandi eventi il discorso “è tutto da sviluppare, ma nulla è precluso- spiega il presidente della Croce rossa bolognese a margine dell’evento-. Idee ce ne sono tante e soprattutto noi siamo disponibili. Sui grandi eventi credo che qualcosa verrà utilizzato, ovviamente l’ambito di maggiore utilizzo di questi apparecchi è l’ambito della protezione civile. Se si è parlato dei T-days? Così nello specifico non siamo entrati, ma c’è disponibilità per qualsiasi situazione in cui si ritenga che il drone possa essere utile a garantire maggiore sicurezza per i cittadini”.

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