Elisoccorso senza verricello, in Campania la protesta del Soccorso Alpino

Per Natale, per favore, regalate un po’ di buona politica alla regione Campania. Almeno per quanto riguarda le strutture di soccorso, perchè ad oggi – secondo la denuncia fatta dal Corpo Nazionle di Soccorso Alpino e Speleologico della regione – non c’è sul territorio  campano un velivolo dotato di verricello per gli interventi in ambiente impervio o per quegli interventi in cui le normali equipe sanitario avrebbero difficoltà ad operare. Non serve una legge, perché la normativa imporrebbe già uno strumento simile (legge 74/2001 e LR 01/2008 art. 49) nel servizio di elisoccorso. Non serve nemmeno un appalto, perché è già scritto nel bando che lo CNSAS allega alla lettera aperta di denuncia. Basterebbe un po’ di buon senso e rispetto verso i soccorritori, che senza le strumentazioni adeguate non vengono messi in condizione di operare correttamente.

 

Spettabili testate giornalistiche/radiotelevisive della Regione Campania

 

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – Servizio Regionale Campania – segnala la gravosa ed ormai insostenibile situazione in cui versa la Regione Campania per l’attuale mancanza di un servizio di elisoccorso dotato di verricello per gli interventi in ambiente impervio o comunque per tutti quegli interventi in cui le normali equipe sanitarie hanno difficoltà ad operare.

Proprio ieri l’ultima richiesta di intervento pervenuta al CNSAS da parte della COT 118 di Castellammare D.S. per una persona traumatizzata sul sentiero che conduce a Monte Faito tra Vico Equense e Castellammare D.S. e per il quale la scrivente struttura ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso al fine di spostare i propri tecnici presenti in zona Maiori (SA) nonchè far condizionare e recuperare l’infortunato stesso da personale medico specializzato come quello dell’elisoccorso.

Richiesta purtroppo negata e che ha visto gli operatori stessi doversi spostare coi propri mezzi personali per tutta la Costiera Amalfitana e Sorrentina con l’aumento esponenziale dei tempi di raggiungimento via terra del luogo d’intervento (fortunatamente risolto dall’equipaggio del 118 e dai Vigili del Fuoco via terra prima del ns. arrivo, anche perché trattavasi di un sentiero impervio ma percorribile).

La scrivente struttura è dotata di personale specializzato ed addestrato per gli specifici interventi tecnico-sanitari in ambiente impervio e più volte ha offerto la disponibilità/reperibilità dei tecnici per l’imbarco sui velivoli
di elisoccorso e proposto la stipula di un protocollo d’intesa, anche tramite incontri diretti coi responsabili della CORE 118 di Napoli, ma senza giungere ad alcun risultato.

Pensiamo che anche la limitrofa Regione Puglia (Provincia di Foggia), quasi totalmente “piatta” a livello orografico, ha un servizio di elisoccorso dotato di verricello.

Inoltre, essendo il CNSAS una struttura istituzionale, possiede accordi tecnici in essere con lo Stato Maggiore della Difesa e può richiedere in maniera diretta ed H24 l’impiego di assetti di soccorso aereo delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine ma i tempi di allerta, partenza ed impiego sono necessariamente più lunghi di quelli del servizio di elisoccorso.

Ci sembra necessario che ci si attivi per risolvere questa “drammatica” situazione prima che il prossimo infortunio in montagna si trasformi in una tragedia.

Esistono situazioni irrisolvibili con l’elicottero (per condizioni meteorologiche ed altro) e che vanno necessariamente gestite via terra con i tempi che ne conseguono, ma la stragrande maggioranza degli interventi in ambiente impervio possono essere definiti velocemente con l’impiego dell’elisoccorso con verricello e tecnico CNSAS a bordo.

Pensiamo anche che la Regione Campania sta divenendo meta assidua di frequentatori di ambienti impervi quali pareti, grotte, forre, sentieri ecc. e che si stanno moltiplicando sia gli incidenti, i malori e le persone disperse in tali ambienti per l’ambito sportivo o ricreativo che dir si voglia sia quelli strettamente connessi alla frequentazione a scopo lavorativo di campagne, colline e montagne (incidenti con trattori, motosega, utensili vari ecc.).

Procrastinare ulteriormente la soluzione della problematica sopra elencata vuol dire privare i cittadini di un servizio pubblico come quello del soccorso sanitario che va portato non solo dove può arrivare l’ambulanza ma in ogni punto del territorio nazionale.

E non può essere a nostro avviso possibile, sia per una questione normativa che di etica, esporre al rischio di un soccorso tardivo e non efficace tantissimi cittadini sportivi (arrampicatori, deltaplanisti, corridori e mountainbiker) o semplici frequentatori di montagne ed ambienti impervi come possono essere gli escursionisti, i fungaioli, i cacciatori, i tagliatori di legna ecc. dal Matese alla Costiera Amalfitana/Sorrentina, dai Picentini al Cilento e Vallo Di Diano.

Tanto più quando un servizio di elisoccorso esiste già sul territorio regionale e quando basterebbe “semplicemente” implementare le funzioni del verricello e del tecnico CNSAS a bordo come da norme vigenti. Ogni ulteriore inerzia potrà significare avere sulla coscienza eventuali future vittime di incidenti.

 

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