Sicurezza: I vu' cumprà si faranno esplodere sulle spiagge italiane o possiamo andare in vacanza tranquilli?

Dopo le previsioni meteo il mondo del giornalismo italiano si sta specializzando nelle previsioni di attentati. Da Gabicce Mare a Tropea, da Mondello a Jesolo è panico: “Campi Isis in Senegal: addestrano bvu’ cumprà  per le spiagge italiane” titola il Giornale. Nonostante la notizia sia basata su fonti labili e chiaramente ingigantite, è iniziata la psicosi e ogni borsa piena di occhiali contraffatti può nascondere un’arma letale.

Una buona ricostruzione di quanto scritto l’ha fatto IlPost.it spiegando che tutto l’articolo del Giornale è basato su due fonti non autorevoli. La prima è Seck Pouye, capo della polizia di una piccolissima città senegalese. l’uomo avrebbe detto: «Gli uomini del Califfato sono tra noi e si addestrano a pochi chilometri da alcuni resort. Tutta l’area è diventata inaccessibile». Non è certo se il Giornale abbia letto queste dichiarazioni in rete o se abbia intervistato l’uomo.

Ostia - Marchand ambulant de jouets gonflablesChe ci siano ipotesi di attentati in Senegal è noto da tempo, Al Jazeera ha lanciato l’allarme mesi fa. L’ipotesi che alcuni gruppi terroristici islamisti stiano programmando attacchi nelle località turistiche è noto anche ai servizi segreti francesi e si parla soprattutto della sigla di al Qaida, responsabile di recenti attacchi nelle zone dell’Africa centrale, come l’attentato alla spiaggia del Grand-Bassam in Costa d’Avorio, all’hotel di Bamako, in Mali o a Ouagadougou in Burkina Faso. Le strategie di Al Qaida e dell’Isis sono diverse. Non si hanno poi notizie di “campi di addestramento” jihadisti nella regione, tantomeno vicino ai frequentati resort turistici.

La seconda fonte del Giornale è Boubacar Sabaly, presentato come direttore dell’hotel Les Bougainvilles (di non si capisce quale città o regione). L’uomo spiega al Giornale – o a qualche altro quotidiano – che l’Isis è in Africa “a due passi dal nostro albergo. Per due volte hanno dato fuoco alle auto parcheggiate. Ci minacciano di continuo”. Le parole di Sabaly sono uscite sia su Africanews che su Senego, un giornale online senegalese, ma non si parla mai di ISIS o intimidazioni.

Dopo il Giornale, il caso è stato gonfiato e – probabilmente – usato a scopo politico dal quotidiano tedesco Bild, che avrebbe soffiato sul fuoco dicendo che i servizi segreti italiani sanno tutto e che hanno avvisato i colleghi tedeschi di probabili attentati da parte dell’ISIS sulle spiagge italiane. Oggi è il Corriere della Sera che riporta smentite dei servizi segreti italiani, senza però indicare fonti precise.

In questa corsa al titolo e al click più vantaggioso economicamente si sta sicuramente attendando ad una cosa che la deontologia giornalistica non rispetta ormai più da tempo: il diritto del lettore ad essere informato correttamente.

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