118 ed elezioni politiche: 6 domande importanti per i soccorritori, a cui pochi hanno voluto rispondere

 

Risponde per il partito Repubblicano – ALA il dottor Federico Messina, specialista in cardiologia

La ringrazio per il coinvolgimento e rispondo con piacere ad illustrare le posizioni del PRI-ALA nel merito delle questioni sollevate.

1 – Quale ruolo ha il servizio di emergenza pre-ospedaliero italiano nella vostra politica sanitaria?

L’emergenza territoriale e pre-ospedaliera ha un ruolo fondamentale nel garantire il diritto alla salute in un sistema assistenziale universale. Nell’ottica di una presenza sempre più capillare sul territorio e per far fronte alle emergenze in particolare nelle aree rurali e comunità montane, riteniamo fondamentale una politica rivolta verso una super- specializzazione dei servizi. In quest’ottica si inserisce la nostra politica di supporto alla creazione di figure professionali opportunamente tutelate ed addestrate a fornire prestazioni di soccorso avanzato pre-ospedaliero secondo i più recenti protocolli PHEM e PHTLS.

2 – Quale posizione prendete rispetto al Numero Unico NUE 112?

Sappiamo bene come il NUE sia attivo in Italia in maniera dispersiva, coinvolgendo solo alcune regioni e province. E’ opportuno tuttavia uniformarsi alle direttive europee anche se questo è attualmente ostacolato dalle diverse interpretazioni delle autonomie regionali. Il nostro programma sanitario, prevede più Stato e più Regioni. Più Regioni per una sanità Socio-Assistenziale profondamente radicata sul welfare e l’assistenza territoriale. Più Stato per una sanità Ospedaliera e pre-ospedaliera libera di gestire in network le politiche di emergenza sanitaria e offerta sanitaria specialistica. Riportando in capo allo Stato alcune competenze, la transizione verso sistemi snelli ed efficienti tra cui il NUE, può essere facilmente realizzabile.

3 – Riformereste il mondo dei soccorsi pre-ospedalieri?

Seguendo quali linee e con quale metodo ne discutereste in Conferenza Stato-Regioni? Riteniamo che il mondo del soccorso pre-ospedaliero debba essere riformato ripartendo dai territori, dai processi e dagli operatori. La creazione di un sistema di soccorso univocamente codificato, certificato e che si possa avvalere delle sempre più necessarie tecnologie digitali per il supporto della diagnosi a distanza è diventato un elemento imprescindibile. Tutto ciò può pertanto accadere solo riportando allo Stato tali competenze, per potersi successivamente collegare alla rete regionale e locale allocata nei territori di competenza.

4 – Quale peso date alla figura dell’infermiere nel settore dell’emergenza urgenza?

All’interno di una rete territoriale di soccorso, l’infermiere deve assumere un ruolo di responsabilità nell’erogazione della prestazione di soccorso avanzato pre-ospedaliero. Noi auspichiamo la creazione di un registro di professioni sanitarie spiccatamente rivolte al soccorso pre-ospedaliero. Un “ambulance nurse”, con l’adeguato addestramento può fornire prestazioni di soccorso intensivistico e somministrazione di terapie cardiologiche secondo i più recenti e consolidati protocolli terapeutici. Questa figura tuttavia deve agire all’interno di un sistema di agibilità normativa che tuteli la prestazione senza esporre l’infermiere a quei rischi medico-legali che già penalizzano pesantemente la dirigenza medica.

5 – Pensate di regolarizzare la figura dell’autista-soccorritore come tecnico di soccorso non specializzato?

Riteniamo che la figura dell’autista-soccorritore debba far parte dell’equipaggio che eroga il servizio di soccorso avanzato come una figura complementare a quella dell’ambulance nurse senza porsi in competizione od in conflitto con essa. Al fine di garantire la qualità del servizio, si deve puntare sull’incremento del livello di competenza del team nella sua interezza e qui l’autista-soccorritore, può svolgere un fondamentale ruolo di gestione e coordinamento del soccorso.

6 – Come pensate di valorizzare il ruolo delle associazioni di volontariato, e cosa fareste per ridurre la piaga del lavoro nero nel mondo del soccorso sanitario, che sta dilagando per effetto di rimborsi spese poco chiari?

Crediamo che il mondo dell’associazionismo, del volontariato e delle cooperative svolga un ruolo importante nella gestione dei servizi di assistenza sul territorio. Esso però non può sostituirsi a eque politiche sanitarie rivolte a garantire supporto ad una popolazione in cui aumenta l’età media e l’incidenza delle malattie croniche. A questo scopo riteniamo fondamentale portare a compimento l’iter del disegno di legge sulle vere cooperative, al fine di creare quell’ecosistema normativo che tuteli la trasparenza e legalità, evitando gli abusi sulla fiscalità concessa alle imprese sociali che in alcuni casi hanno distorto il mercato. Tali abusi si sono riversati sui lavoratori in particolare a seguito del vuoto venutosi a creare nella regolamentazione del lavoro occasionale.

Con i migliori saluti Dott. Federico Messina Direzione Nazionale PRI Segretario Provinciale PRI Ferrara

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