Alluce valgo: a chi viene, come si cura. Ecco quali sono i tipi di intervento

Alluce valgo, definizione

L’alluce valgo è una deformità a carico del 1° dito e più precisamente della prima articolazione metatarso-falangea del piede, e comporta una deviazione laterale della falange, con lussazione dei sesamoidi, due piccole ossa entro le quali si trova l’articolazione dell’alluce. In genere, questa deformità è accompagnata da una tumefazione dolente della parte interna del piede, la cosiddetta “cipolla”, che altro non è che una forma di borsite, cioè di infiammazione da sfregamento con la calzatura. L’alluce valgo è riscontrabile più frequentemente nella donna che nell’uomo. La causa è soprattutto legata all’uso di calzature troppo strette ed ad una matrice familiare. L’età più colpita è quella tra i 40 ed i 60 anni, ma negli ultimi tempi si è notato un aumento di questa patologia in pazienti più giovani, intorno ai 30 anni.

Cause

La causa dell’alluce valgo può essere primaria o congenita – con la tendenza a svilupparsi nell’età dell’accrescimento, secondaria o acquisita, come nelle forme rachitiche, infiammatorie e infettive. In quest’ultimo caso, una responsabilità notevole può essere attribuita a modelli di calzatura inadeguati alla fisiologia del piede, ad esempio scarpe con tacco alto o strette in punta. Quelle con il tacco eccessivamente alto (fino a 12/14 centimetri) costringono il piede a una posizione innaturale, accorciando il tendine di Achille. In questo modo, si sposta eccessivamente il peso del corpo in avanti stravolgendo la funzione stabilizzante del piede nella ripartizione del peso. Tutto il peso, infatti, va a gravare su un’area più piccola rispetto alla pianta completa, il che fa assumere ai piedi una posizione ruotata verso l’interno, che, tra l’altro, può favorire la distorsione delle caviglie.

Prevenzione

Il primo consiglio da fornire a chi soffre di questa patologia è ricorrere a calzature adeguate. La scarpa migliore per la salute del piede è quella che riprende la sua forma naturale, che fornisce sostegno all’arco plantare e presenta una tomaia morbida e priva di cuciture e una suola flessibile al di sotto della punta del piede, come fanno la maggior parte delle calzature sportive. E se proprio si vuole il tacco, che non superi i quattro/cinque centimetri. Una buona scarpa, ha una suola relativamente piatta e che si adatta comodamente al tallone, e la parte anteriore deve essere sufficientemente spaziosa per accogliere la punta del piede. Quale misura preventiva, lo specialista può suggerire anche plantari o calzature ortopediche che hanno lo scopo di evitare un sovraccarico della parte anteriore del piede o consigliare interventi di fisioterapia. Tutte queste soluzioni possono rallentare il processo in corso ma, purtroppo, non sono in grado di farlo regredire.

Cura

Quando i dolori diventano costanti, con la comparsa di arrossamento sulla prima articolazione metatarso falangea, dolore sotto la pianta del piede ed eventuali fastidiose callosità con difficoltà ad indossare le calzature, può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Spesso sono i pazienti che chiedono l’intervento per la risoluzione della sintomatologia dolorosa e della limitazione funzionale nelle attività quotidiane. Lo scopo dell’intervento chirurgico è quello di variare tutte quelle componenti di alterazione biomeccanica che si sono instaurate nel tempo sia su base congenita che acquisita, e che hanno portato all’insorgenza della sintomatologia dolorosa associata alla deformità. Il fine è quello di ottenere la scomparsa del dolore mediante la correzione della deformità stessa.

Tipi di intervento

Esistono circa 15 tipi di intervento chirurgico di correzione della deformità dell’alluce valgo. La scelta viene eseguita in base alla valutazione dei parametri indispensabili tipo età, peso, eventuale piattismo o cavismo della volta, attività ed aspettative del paziente ed anche lo stato di vascolarizzazione dell’arto inferiore. Il tipo di intervento più frequente è quello denominato osteotomia percutanea distale. Questa tecnica permette la correzione della deviazione del metatarso attraverso una sezione dell’osso, eseguita praticando una piccola incisione cutanea, non più lunga di un centimetro, a livello distale del metatarso. Questa chirurgia ha il pregio di poter essere eseguita in Day-hospital senza alcun giorno di degenza, con il paziente che scende dal letto operatorio con una scarpa speciale chiamata scarpa di Baruk, che consente di camminare con l’appoggio del solo tallone, senza alcun dolore. Nel caso fosse presente dolore quest’ultimo può essere tenuto facilmente sotto controllo con l’uso di FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) comuni e con alcune norme comportamentali (rialzi sotto il letto o materasso e borsa di ghiaccio). Dopo 4 settimane dall’intervento di alluce valgo è possibile calzare scarpe normali e camminare normalmente. Un controllo radiografico dopo tre mesi dall’intervento, dovrà accertare l’avvenuta consolidazione dell’osso e il grado di correzione.

Potrebbe piacerti anche