Automedica: in cosa si differenzia dall'abituale ambulanza?

L’automedica (chiamata anche VLVveicolo leggero veloce) è un mezzo di soccorso utilizzato per trasportare sul luogo dell’evento un’equipe sanitaria con competenze avanzate e la relativa attrezzatura medica.300px-Automedica_AREU_Lombardia_Forester

Il veicolo di base è solitamente un SUV, una station-wagon o una monovolume: le dimensioni ridotte rispetto a quelle di un’autoambulanza e la maggiore agilità permettono all’equipaggio una grande rapidità di intervento; l’utilizzo di un’automedica permette inoltre di rendere gli spostamenti dell’equipaggio indipendenti da quelli del paziente, che avvengono invece tramite ambulanza.

L’automedica può sia fornire coordinamento e supporto avanzato ai mezzi di soccorso di base in caso di situazioni gravi o particolarmente complesse, sia intervenire per trattare direttamente un paziente che non necessiti del successivo trasporto in ospedale. Il diverso uso del mezzo dipende da come è articolato il sistema di emergenza: l’automedica interverrà prevalentemente in supporto se le ambulanze hanno equipaggi di soli soccorritori non sanitari, mentre agirà anche autonomamente nelle realtà in cui medici e infermieri sono presenti anche a bordo delle ambulanze.

In Italia

In Italia l’automedica è classificata come un Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA) del Sistema Sanitario di Urgenza ed Emergenza 118 ed interviene nei soccorsi più gravi o complessi affiancandosi agli equipaggi di soccorritori delle ambulanze, classificate invece come Mezzi di Soccorso di Base (MSB).

Il mezzo può essere di proprietà del 118, dell’ASL, di un’azienda ospedaliera autonoma o di un’associazione di volontariato convenzionata, e di norma ha un equipaggio di tre persone:

  • medico appositamente formato, spesso anestesista-rianimatore o inquadrato nella disciplina di medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza, proveniente dalla rianimazione, dal pronto soccorso o dipendente del 118;
  • infermiere di area critica, proveniente dal pronto soccorso, dal reparto di rianimazione o dal 118. Deve aver accumulato un bagaglio professionale consistente nei reparti ospedalieri di area critica e deve aver seguito un corso preparatorio all’automedica, gestito dal 118;
  • autista soccorritore, proviene dall’ente o associazione che mette a disposizione la vettura che svolge ruolo di automedica; è invece dipendente pubblico nelle realtà in cui il veicolo appartiene alla ASL o alla azienda ospedaliera.

Il medico e l’infermiere dell’equipaggio sono dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale; in alcune realtà è lo stesso infermiere a svolgere anche il ruolo di autista.

A differenza degli equipaggi con solo soccorritori, l’equipaggio sanitario dell’automedica (medico e infermiere) può somministrare farmaci, effettuare manovre invasive come le iniezioni, l’intubazione orotracheale o il drenaggio di emergenza di pneumotorace, dichiarare lo stato di morte ed effettuare diagnosi anche analizzando il tracciato dell’elettrocardiogramma fatto al paziente, che in alcune realtà viene anche trasmesso alla centrale operativa del 118 e al pronto soccorso verso cui l’ambulanza è destinata, in modo che il cardiologo possa cominciare a valutare il paziente ancor prima del suo arrivo.

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