BLS (Basic Life Support)

Definizione

Il Supporto di base delle funzioni vitali (Basic Life Support, BLS) consiste nelle procedure di rianimazione cardiopolmonare (RCP) necessarie per soccorrere un paziente adulto, cioè con un età superiore agli 8 anni di età, che:

Storia

I primi tentativi di rianimare un individuo privo di sensi si basavano sull’applicazione di stimoli dolorosi come la flagellazione o i carboni ardenti. La necessità di risvegliare un paziente apparentemente morto con stimoli dolorosi sembra essere un impulso incontrollabile e per certi versi ancora in uso.
Testimonianze storiche del BLS:
• Bibbia: il profeta Eliseo rianima il bambino sunamita

• XVI sec: le ostetriche praticano la ventilazione bocca a bocca nei neonati

• 1530: Paracelso descrive la ventilazione a pressione positiva (soffietto da camino)

• XVIII sec: fondazione delle società per il soccorso agli annegati

• 1774: manuale della Society for the Recovery of Persons Apparently Drowed

Storia del BLS in età moderna
• 1932: Holger e Nielsen mettono a punto la ventilazione con gli arti superiori a paziente prono

• 1958: Peter Safar dimostra l’inefficacia delle manovre di ventilazione esterna

• 1960: alla Johns Hopkins University si riscopre l’importanza del MCE
Elementi essenziali del BLS nel XVIII secolo:
• Rapidità d’intervento

• Corretta esecuzione delle metodiche

• Certezza di ventilare il paziente

• Necessità di intraprendere un MCE

Obiettivi

L’obiettivo principale del BLS è la prevenzione dei danni anossici cerebrali; le procedure sono finalizzate a:

respiratoria o apnea;

  • provvedere alla respirazione e alla circolazione artificiali in caso di arresto di circolo.

Nel 1997 rappresentanti di associazioni scientifiche quali American Heart Association, Heart and Stroke Foundation of Canada, European Resuscitation Council, Australian Resuscitation Council, Resuscitation Council of Southern Africa hanno confrontato le linee guida raccomandate dalle diverse società al fine di poterle uniformare e condividerle a livello internazionale.

Obiettivi Formativi:
1) Riconoscere l’assenza di una o più funzioni vitali in una persona ed eseguire le tecniche di B.L.S. secondo i protocolli stabiliti;

2) Rendere e mantenere pervie le vie aeree (in una persona non cosciente);

3) Ventilare artificialmente una persona in arresto respiratorio;

4) Effettuare la rianimazione cardio-polmonare in una persona in arresto cardiaco,secondoi protocolli stabiliti.

Segni d’allarme di arresto cardiaco

Quando una parte del muscolo cardiaco non riceve un adeguato flusso di sangue per un periodo prolungato (circa 20-30 minuti) si manifesta una condizione clinica comunemente chiamata “attacco cardiaco”, che può in alcuni casi portare all’infarto miocardico, cioè alla morte di un certo numero di cellule cardiache. Nel corso di un attacco cardiaco è possibile che si verifichi la cessazione improvvisa dell’attività di pompa del cuore(arresto cardiaco) dovuta in molti casi a fibrillazione ventricolare; in tal caso i presenti, se sono in grado di farlo, devono tempestivamente mettere in atto le procedure del BLS e attivare il sistema di emergenza.

Tuttavia, è opportuno conoscere i segni premonitori che possono farci sospettare che un arresto cardiaco sia imminente o possibile, così da poter mettere in atto un soccorso precoce; è opportuno cioè conoscere i segni di allarme dell’attacco cardiaco:

• Dolore o senso di oppressione più frequentemente al centro del torace ma talvolta localizzato o irradiato alle spalle, alle braccia, al collo o alla parte superiore dell’addome

• Sudorazione, nausea, sensazione di “mancanza di respiro” e di debolezza

• Il dolore non viene necessariamente descritto come “acuto”; a volte può essere di entità modesta ed essere presente solo difficoltà respiratoria

I sintomi possono comparire in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento, sia che il paziente stia facendo uno sforzo, sia che si trovi a riposo.

La Morte Cardiaca Improvvisa

Si definisce morte cardiaca improvvisa la cessazione brusca ed inaspettata dell’attività circolatoria e respiratoria. Può verificarsi senza segni premonitori ed essere la prima manifestazione della malattia coronarica. Può anche colpire pazienti con malattia cardiaca nota, specialmente nel corso delle prime due ore dall’inizio di un attacco cardiaco. Rappresenta il 10% delle morti dovute a malattia cardiovascolare.

Il Danno Anossico Cerebrale

La mancanza di apporto di ossigeno alle cellule cerebrali (anossia cerebrale) produce lesioni che diventano irreversibili dopo circa 4-6 minuti di assenza di circolo. L’attuazione di procedure atte a mantenere un’ossigenazione d’emergenza può interrompere la progressione verso una condizione di irreversibilità dei danni tessutali. Qualora il circolo sia ripristinato ma il soccorso sia stato ritardato o inadeguato, l’anossia cerebrale prolungata si manifesterà con esiti di entità variabile: stato di coma persistente, deficit motori o sensoriali, alterazioni delle capacità cognitive o della sfera affettiva, ecc. Le possibilità di prevenire il danno anossico dipendono dalla rapidità e dall’efficacia delle procedure di soccorso, ed in particolare dalla corretta applicazione della “Catena della sopravvivenza”.

La “Catena della sopravvivenza”

La sopravvivenza è strettamente dipendente dalla realizzazione ordinata di una serie di interventi; la metafora della “catena” sta a simboleggiare da un lato l’importanza della sequenza, e il fatto che se una delle fasi di soccorso è mancante, le possibilità di sopravvivenza sono ridottissime.

La catena è formata da quattro anelli, che sono nell’ordine:

  • 1. Accesso precoce al sistema di emergenza (118 Numero nazionale per le emergenze sanitarie).
  • 2. Inizio precoce delle procedure di BLS.
  • 3. Defibrillazione precoce, cioè l’arrivo precoce sul posto di un’équipe in grado di praticare la defibrillazione.
  • 4. Inizio precoce del trattamento intensivo (da parte di personale medico e infermieristico adeguatamente formato).

La sequenza del BLS

La sequenza delle procedure di BLS consiste in una serie di azioni alternate con fasi di valutazione. Le azioni sono schematizzate mnemonicamente con l’ABC:

  • A. Aperture delle vie aeree (Airway)
  • B. Respirazione artificiale, con metodo della respirazione bocca a bocca o con mezzi aggiuntivi (Breathing)
  • C. Compressioni toraciche (Circulation)

Ogni passo è preceduto da una fase di valutazione:

  • Valutazione dello stato di coscienza ==> A
  • Valutazione della presenza di attività respiratoria ==> B
  • Valutazione della presenza di attività circolatoria ==> C

Ogni valutazione ed ogni azione va eseguita nella corretta sequenza e nella corretta modalità.

Il BLS in situazioni particolari:

In caso di arresto cardiaco (fibrillazione ventricolare, asistolia, dissociazione elettromeccanica) la perdita di coscienza e la cessazione dell’attività respiratoria si verificano entro circa 30 secondi. A seguito di apnea grave o grave difficoltà respiratoria, l’arresto cardiaco può sopraggiungere dopo un tempo variabile; il polso può essere quindi ancora presente per un certo tempo nel paziente con ostruzione respiratoria o apnea. In questi casi è indicato mettere in atto le procedure BLS per prevenire l’evoluzione verso l’arresto cardiaco.

In caso di:

1.Trauma 2.Annegamento 3.Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo 4.Intossicazione da farmaci o alcol 5.Se la vittima è un bambino
• Accidente cerebrovascolare (stroke): Può presentarsi in modi molto diversi (alterazioni della coscienza, della parola, della motilità, della sensibilità, convulsioni, ecc.); il mantenimento della pervietà delle vie aeree (sollevamento del mento, estensione della testa) deve essere assicurato nei casi in cui il rilassamento muscolare e la riduzione del livello di coscienza provocano l’ostruzione.

• Trauma: La sequenza A-B-C del BLS non è diversa in caso di evento traumatico, ma nel mantenimento della pervietà delle vie aeree si deve tenere conto della possibilità di lesioni alla colonna cervicale, quindi: – sollevamento del mento o della mandibola senza estensione del capo (testa in posizione neutrale) – mantenimento in asse di testa e collo. La posizione laterale di sicurezza è controindicata. Le possibilità di successo della rianimazione in caso di arresto cardiaco post traumatico in sede preospedaliera sono scarse; la causa, infatti, risiede spesso in lesioni che riducono l’efficacia della ventilazione e del massaggio cardiaco (es. tamponamento cardiaco, pneumotorace a tensione, dissanguamento, ecc.)

• Elettrocuzioni – folgorazione: L’esposizione a scariche elettriche può provocare arresto cardiaco immediato (per fibrillazione ventricolare o altre aritmie ventricolari gravi) o apnea (per inibizione dei centri respiratori, contrazione tetanica dei muscolo respiratori o paralisi muscolare prolungata). Le procedure di BLS sono indicate in tutte le condizioni descritte, una volta che il soccorritore ha provveduto a salvaguardare la sua sicurezza.

• Annegamento: Le possibilità di sopravvivenza dipendono dalla durata dell’ipossia, pertanto è necessario iniziare al più presto le procedure di BLS, che non differiscono da quelle standard. La ventilazione non deve essere ritardata nel tentativo di estrarre acqua dalle vie aeree: in molti casi non è presente ed è comunque quasi sempre impossibile farla uscire. Qualora il soccorritore raggiunga la vittima in acqua, dovrà prima di tutto provvedere alla propria incolumità servendosi sempre di un galleggiante. Il massaggio cardiaco può essere eseguito solo su un piano rigido, mai in acqua; le manovre di Heimlich non sono utili per estrarre liquido dalle vie aeree e sono indicate solo se si sospetta un’ostruzione da materiale solido. Nel provvedere alla pervietà delle vie aeree deve essere valutata la possibilità di trauma cervicale.

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